
Prima di presentarsi in sala stampa per la conferenza di rito, Milva si concede un caffè decaffeinato al bar dei giornalisti, guarda la grande foto che ritrae Domenico Modugno e Claudio Villa giovanissimi ed esclama “Dio come siamo effimeri, non c’è più nessuno dei due, che tristezza”. Poi esordisce davanti ai giornalisti chiedendo “State qui tutto il giorno senza fumare una sigaretta?”. Accanto a Milva siede Giorgio Faletti, autore della canzone sanremese e dell’album in uscita il 2 marzo. Le domande sono quasi tutte per lui. Faletti chiarisce subito che la canzone sugli artisti falliti è autobiografica. “Ci sono dettagli ironici e autoironici. Il concetto della canzone è che ogni artista ha in sé i germi del fallimento perché c’è un senso perenne di insoddisfazione che accompagna questo lavoro. A livello di rivincita personale posso dire che dopo essermi sentito dire per anni di non essere un cantante, ora tutti mi chiedono perché non l’abbia interpretata io stesso”.
“Non c’è possibilità al mondo di convincerlo a fare un duetto - interviene Milva - tanto che per la serata di giovedì abbiamo chiamato Enrico Ruggeri.
Faletti si giustifica così: “In quest’ultimo anno ho fatto un film e un libro di successo, volevo evitare di apparire anche come cantante. Non conosco la valenza delle cose che ho fatto, la lascio giudicare a voi, mi farebbe piacere essere considerato un punto di riferimento per quelli che verranno”.
“A metà aprile inizierò le riprese di “Cemento armato”, un film drammatico nel quale non sarò più una carogna, ma un autentico criminale”.
Non poteva mancare una battuta sulla somiglianza di Giorgio con un mostro sacro della musica.
“E’ talmente vero che “Il falcone maltese”, una rivista letteraria ha pubblicato una mia intervista con la foto di Peter Gabriel e la didascalia Giorgio Faletti”.
“Il disco è nato un anno fa a prescindere dal progetto sanremese. Il festival è soltanto un’occasione per far conoscere questo nostro nuovo lavoro a quanto più pubblico possibile. Sul futuro della musica italiana purtroppo influisce il termine radiofonico, un parametro che, se fosse stato in vigore qualche anno fa, non ci avrebbe mai fatto ascoltare “Emozioni” di Lucio Battisti”.
Infine, Milva ha trovato lo spazio per elogiare alcuni colleghi: “Mi è piaciuta molto la canzone di Nada, l’ho trovata molto intensa e sono curiosa di ascoltare il brano di Cristicchi un personaggio che mi incuriosisce”.
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