
Sanremo 2006: le dichiarazioni finali di Tatangelo, Nomadi, Maffoni, Fava e Noa (5 marzo 2006)
Anna Tatangelo, vincitrice della categoria Donne:
“Fin dall’inizio la mia canzone è stata abbastanza criticata dai giornalisti: avere il sostegno del pubblico è una bella medaglia. Ho cercato di cantare sempre allo stesso modo, con la stessa intenzione, dalla prima all’ultima serata. Ho solo cambiato il vestito... e non per catturare maliziosamente l’attenzione del pubblico maschile, altrimenti l’avrei fatto fin dalla prima sera”.
Beppe Carletti dei Nomadi, vincitori della categoria Gruppi:
“In vita mia non ho mai vinto niente. Il primo premio nella categoria Gruppi è un riconoscimento bellissimo. Abbiamo avuto una settimana intensa e per certi versi irripetibile. Ci sembrava giusto venire qui per dare visibilità a tutta la nostra storia, che è unica in Italia. All’interno del gruppo in quarant’anni sono passate venti persone, io mi considero il ventunesimo. Non credo che ci abbia svantaggiato il fatto di esserci esibiti per ultimi: del resto perché cantare tutti contemporaneamente sarebbe stato impossibile, no?”.
Riccardo Maffoni, vincitore della categoria Giovani:
“Non mi aspettavo di ricevere questo premio. Quando me lo hanno dato non ho neppure capito di aver vinto, tanto ero assorto nei miei pensieri. Adesso me ne sono reso conto, e sono molto contento, anche se lo manifesto a mio modo, con compostezza. Come ho vissuto questa settimana? Tutti mi avevano detto che stare qui a Sanremo sarebbe stato molto stressante, quindi ho preferito divertirmi. Ho anche vinto: meglio di così non poteva andare”.
Carlo Fava, vincitore del Premio della Critica ‘Mia Martini’:
“E’ stata una delle settimane più intense e divertenti della mia vita. Sono onoratissimo di parlare a nome dei Solis e di Noa e del Solis String Quartet, e posso dirvi che questo era il premio al quale ambivamo”.
Anna Tatangelo, vincitrice della categoria Donne:
“Fin dall’inizio la mia canzone è stata abbastanza criticata dai giornalisti: avere il sostegno del pubblico è una bella medaglia. Ho cercato di cantare sempre allo stesso modo, con la stessa intenzione, dalla prima all’ultima serata. Ho solo cambiato il vestito... e non per catturare maliziosamente l’attenzione del pubblico maschile, altrimenti l’avrei fatto fin dalla prima sera”.
Beppe Carletti dei Nomadi, vincitori della categoria Gruppi:
“In vita mia non ho mai vinto niente. Il primo premio nella categoria Gruppi è un riconoscimento bellissimo. Abbiamo avuto una settimana intensa e per certi versi irripetibile. Ci sembrava giusto venire qui per dare visibilità a tutta la nostra storia, che è unica in Italia. All’interno del gruppo in quarant’anni sono passate venti persone, io mi considero il ventunesimo. Non credo che ci abbia svantaggiato il fatto di esserci esibiti per ultimi: del resto perché cantare tutti contemporaneamente sarebbe stato impossibile, no?”.
Riccardo Maffoni, vincitore della categoria Giovani:
“Non mi aspettavo di ricevere questo premio. Quando me lo hanno dato non ho neppure capito di aver vinto, tanto ero assorto nei miei pensieri. Adesso me ne sono reso conto, e sono molto contento, anche se lo manifesto a mio modo, con compostezza. Come ho vissuto questa settimana? Tutti mi avevano detto che stare qui a Sanremo sarebbe stato molto stressante, quindi ho preferito divertirmi. Ho anche vinto: meglio di così non poteva andare”.
Carlo Fava, vincitore del Premio della Critica ‘Mia Martini’:
“E’ stata una delle settimane più intense e divertenti della mia vita. Sono onoratissimo di parlare a nome dei Solis e di Noa e del Solis String Quartet, e posso dirvi che questo era il premio al quale ambivamo”.
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