La reunion dei Sonic Youth è un sogno acido

La notizia ha iniziato a circolare come un sussurro sui social, per poi esplodere come un cortocircuito tra i fan: i Sonic Youth stanno preparando qualcosa per il 2026. Ma cosa? Una reunion, un concerto celebrativo, o semplicemente una ristampa deluxe di “Washing Machine”, nono album della formazione, uscito nel 1995? La storia è nota: i Sonic Youth si sono sciolti ufficialmente nel 2011, in seguito alla separazione tra Kim Gordon e Thurston Moore. Da allora, ogni intervista ai membri della band è stata accompagnata da domande insistenti su un eventuale ritorno. Le risposte, però, sono state quasi sempre negative. Gordon ha dichiarato più volte che un ritorno non avrebbe avuto senso: "Non sarebbe mai come prima". Moore ha mantenuto una posizione più sfumata, dicendo che la porta non è mai del tutto chiusa, ma che non ha alcun interesse a rimettere insieme la band solo per soldi o nostalgia. A complicare ulteriormente lo scenario, lo stesso Moore ha rivelato di soffrire di una condizione di salute che gli impedisce di viaggiare in aereo, rendendo difficile immaginare un tour internazionale.
Per oltre un decennio, in sostanza, la risposta è stata: no, la reunion non si farà. Ancora meno di un mese fa il cantante e chitarrista diceva a Rolling Stone che i Sonic Youth “non mi mancano, mi manca il futuro”. Eppure, qualcosa si muove. Sull’account ufficiale della band è comparsa un’immagine emblematica: la copertina dell’album “Washing Machine”, ma con una scritta diversa - non più "Sonic Youth", bensì "2026". Kim Gordon ha ricondiviso il post, accompagnandolo con un ricordo personale legato alle registrazioni di quel disco. La scelta non è casuale: “Washing Machine” ha compiuto 30 anni lo scorso 26 settembre. Perché allora il teaser punta al 2026? La discrepanza temporale ha subito acceso i sospetti: non si tratterà di una semplice ristampa, ma di qualcosa di più grande? L’ipotesi più probabile è quella di una deluxe o di un box set, con vinili rimasterizzati, materiale d’archivio, live inediti, fotografie e memorabilia. Non si esclude un evento unico, magari in un festival o in una location simbolica, senza prospettiva di tournée.
Nel 2024 Thurston Moore, Lee Ranaldo e Steve Shelley sono tornati a condividere un palco. L'evento è accaduto al The Stone, club del Greenwich Village a New York, ma mancava un anello fondamentale: la bassista Kim Gordon, icona della formazione rock americana. Un’altra possibilità è un progetto multimediale, tra documentari e contenuti audiovisivi. Quasi impossibile, invece, immaginare un tour globale o una reunion stabile: troppo complesso a livello personale, logistico e di salute. Il fermento e la curiosità che si stanno creando in queste ore dimostrano come i Sonic Youth non siano mai stati una band qualunque: hanno rappresentato un’idea radicale di libertà musicale, un collettivo che ha ridefinito il rumore e il rock alternativo. La loro eredità non si è mai spenta. Che il 2026 porti un nuovo tour, una celebrazione o semplicemente un cofanetto, il solo fatto che si torni a parlarne ha già riacceso i cuori dei fan. E forse è proprio questo il senso dell’ennesimo “sogno acido” firmato Sonic Youth.