Sayf e la sua suadente “canzone senza niente da dire”
Sayf, che qui su Rockol vi abbiamo iniziato a raccontare qualche mese fa, è uno degli emergenti su cui in questo momento ci sono più riflettori puntati. Il giovane ligure ha un talento cristallino e mixa sapientemente rap e melodie, strofe serrate e ritornelli apertissimi, momenti d’amore, ritmi caldi e latini, situazioni leggere, racconti introspettivi e impegnati, caratterizzati sia da una profondità fuori dal comune che a volte da un lessico pungente. Canta, rappa e suona la tromba come un jazzista con i dread. Un frullatore energetico. Passa dalle provocazioni del suo freestyle “Sinner” in cui rappa provocatoriamente “Mi sto scopando una leghista, grande giocata sulla fascia destra, colonialismo di riconquista” a “Una can”, il suo nuovo singolo in uscita oggi, in cui fotografa una storia d’amore in modo esistenzialista, esattamente come uno dei suoi idoli, Gino Paoli, di cui cita “Il cielo in una stanza”.
Qui usa parole dolci, ma non sdolcinate, dice di cantare “una canzone senza niente da dire”, ma in realtà è una sentita lettera d’addio, costruita su un sound suadente, che non ha nulla a che vedere con il rap, costruito da Dibla e Jiz. E se fosse il suo il tormentone intelligente che l’estate stava aspettando? Sayf, che in questi giorni è impegnato nel suo “Santissima fest”, un festival di tre giorni, sold out, in programma a Genova, con lui protagonista insieme a diversi ospiti (è già stata annunciata anche l'edizione 2026, srà il 18 luglio), è reduce dalla collaborazione con Marco Mengoni e Rkomi nel brano “Sto bene al mare”, uscito a metà giugno, il cui testo si muove su più livelli, partendo da un classico immaginario estivo per arrivare a una riflessione disillusa e attuale che invita a pensare anche a chi sta dall’altra parte del mare, a chi non vive la distesa d’acqua con la gioia che accompagna sempre le vacanze. Sayf lo ha cantato insieme ai suoi due compagni d’avventura anche sul palco di San Siro in occasione delle date del tour di Mengoni.
Inoltre ha collaborato con Bresh in “Erica”, brano incluso nel suo nuovo album “Mediterraneo”, e con Medy nel recentissimo singolo “Vita divertida”. Obiettivo? Chiudere un nuovo disco entro l’anno. Si intitolerà "Santissimo", un altro riferimento, come il nome del festival, a Santa Margherita, il paese dove è cresciuto. Per Sayf tutto questo arriva dopo la pubblicazione del suo primo ep “Se Dio vuole”, uscito lo scorso febbraio, con cui ha attirato grande attenzione da parte di pubblico e addetti ai lavori. Il progetto è stato anticipato da diversi singoli con feat di spessore, come quelli con Rhove, Disme, Ele A, 22Simba, Kuremino e Sethu. Quello che colpisce è il suo rap-cantautorato contaminato, svuotato da immagini disturbanti e violente, ma ricco di suggestioni, di amore, di “fotografie di vita, belle o brutte che siano”, come ama ripetere. Che sia questo il nuovo step del mondo urban?