A Imola le canzoni di Max Pezzali diventano "Wacky Races"
«E ora signore e signori vi presentiamo i piloti della gara più folle che abbiate mai visto», recita la voce fuoricampo di Guido Meda, lo storico telecronista della MotoGp. E sul maxischermo dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola compaiono i protagonisti di questa «folle gara»: sono le canzoni di Max Pezzali (e degli 883), trasformate in personaggi che ricordano quelli di "Wacky Races". Avete presente il cartone animato prodotto negli Anni ’60 da Hanna-Barbera e Warner, arrivato in italia negli Anni ’80 con il titolo de “Le corse pazze”? Ecco. L’idea è divertente e fa entrare gli 85 mila spettatori del mega-raduno organizzato dal cantautore di Pavia a Imola subito nel clima dello show di “Max Forever Gran Prix”. C’è Max Pezzali stesso a bordo della sua moto Forever, c’è Arbry a bordo della “Sei un mito” (è l’Arbre Magique citato nel testo), c’è Volta a bordo del Deca di Con un deca, c’è Spiderbag a bordo della sua Baggy-bara, Cisco con il suo «inseparabile» Ciscotruck e, a breve distanza, la splendida Regina alla guida della Celebrità. E poi i mariachi sulla loro Tornado, seguiti dal «terrificante» Grande Incubo e, proprio alle sue spalle, il cowboy Roy Roger. All’ultima posizione c’è anche il personaggio-nemesi di Pezzali, Xam, a bordo dela 388.
Ma eccolo, Pezzali: il 57enne cantautore di Pavia si presenta in carne ed ossa davanti al pubblico dell’Autodromo e con “Con un deca” fa partire la festa, spostando le lancette del tempo indietro di trentatré anni e riportandole al 1992, l’anno in cui insieme a Mauro Repetto pubblicò il primo album degli 883 “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”. «Resta la soluzione "divi del rock” / molliamo tutto e ce ne andiamo a New York / ma poi ti guardi in faccia e dici: “Dov'è / che vuoi che andiamo con 'ste facce io e te?”», cantava all’epoca Pezzali. Una rockstar, in un modo o nell’altro, lo è diventato. Il tempo ha reso quei brani dei classici ed è lui stesso a riconoscerlo nel backstage dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, prima dell’inizio dello show: «Io un format vivente? No, faccio quello che mi piace fare e mi diverto a vedere la gente che si diverte. C’è un repertorio che è diventato patrimonio di tutti. Le mie sono canzoni universali, perché rappresentano un sentimento condivisibile e condiviso».
A Imola cantano e ballano tutti: dai più grandi, i coetanei di Max Pezzali o quelli della generazione immediatamente successiva, che in un modo o nell’altro hanno vissuto in prima persona l’epopea degli 883, a quelli che magari hanno (ri)scoperto la poetica del duo solo grazie alla serie Sky “Hanno ucciso l’Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883” (di cui sono partite le riprese della seconda stagione, attesa nell’autunno del 2026). Da “Rotta x casa di Dio” a “Nord sud ovest est”, passando per “Non me la menare”, “Jolly Blue”, “Il grande incubo”, “Una canzone d’amore”, “Sei un mito”, “Bella vera”, “La regola dell’amico”: lo show riprende l’idea alla base del redditizio tour che Pezzali sta portando avanti ininterrottamente da ormai qualche stagione a questa parte, tra stadi e palasport, e lo adatta al contesto. «Per uno come me che ha la passione per i motori, Imola è un posto mitico: qui hai la sensazione di trovarti in un luogo epico, che ha ospitato gare incredibili ma anche tragedie che quelli della mia generazione ricordano bene», spiega Pezzali, che sulla coda de “Gli anni”, dopo aver omaggiato volti iconici delle due e quattro ruote, riserva un commovente tributo a Ayrton Senna sulle note di quella “Ayrton” che Lucio Dalla scrisse dopo la prematura morte del pilota, avvenuta proprio a seguito di un terribile incidente su questa pista, nel 1994.
L’anno scorso Pezzali rimise in scaletta quella “Ci sono anch’io” che incise nel 2002 per il film d’animazione Disney “Il pianeta del tesoro”. A Imola in scaletta rispunta “Cumuli”, brano degli 883 tratto dall’album “Nord sud ovest est”. Non lo cantava da trent’anni: «L’hanno scelta i fan sui social: parlava di eroina, un tema sensibile. Ci ho fatto pace». Nessun ospitata a sorpresa di Repetto: «È bello quando le cose avvengono una tantum, altrimenti diventa una festa comandata». A proposito di reunion: prima dell'inizio dello show gli altoparlanti riproducono alcune iconiche hit degli Anni '90 e tra queste c'è anche "Don't look back in anger" degli Oasis: «La reunion degli Oasis? Per me era inevitabile che accadesse. Era il grande sogno di tutti quelli che li hanno visti all’epoca. Sono l’unica, ultima vera rock’n’roll band con l’autentico spirito di quella roba lì, con il suono più incredibile che si possa immaginare». Sul palco l’unico ospite è Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, che raggiunge Pezzali su “Bottiglie vuote”: «La canzone mi ha permesso di stare nel presente - riconosce Pezzali - altri brani inediti? Materiale ce n’è. Vediamo».
Intanto ammontano a 240 mila i biglietti già venduti per il tour negli stadi del 2026. Curiosi di sapere come finisce la gara a Imola? Ad aggiornare i fan ci pensa di nuivo Guido Meda, annunciando che il vincitore è Volta, che trionfa a sorpresa con la sua Con un deca. È il riscatto dei provinciali diventati fenomeni.