Alessandro Grazian & Co. risuonano i Beatles a Milano

Come già abbiamo riferito, martedì 24 giugno alle ore 21.00, all’interno del palinsesto di Estate al Castello, sul palco all’interno del Castello Sforzesco, si terrà l’evento “Beatlemania, il concerto al Vigorelli di Milano, 60 anni dopo”. La serata sarà strutturata in due tempi: nella prima parte una super band in modo filologico suonerà la scaletta dello storico concerto, senza nessun cambiamento. La band è formata da Alessandro Grazian (Torso Virile Colossale, L’Orchestrina di Molto Agevole) - chitarra e voce; Marco Carusino (La Crus) - chitarra e voce; Roberto Dellera (Afterhours, The Winstons) - basso e voce; Lino Gitto (The Winstons) - batteria e voce. Nelle prossime settimane verrà annunciata la line up completa: sono in via di definizione molti ospiti. Abbiamo intervistato in proposito Alessandro Grazian, che sarà uno dei protagonisti del concerto.
Come e quando hai conosciuto il repertorio dei Beatles, e quali sono state le loro prime canzoni che hai ascoltato "da musicista”?
In un certo senso i Beatles li ho sempre conosciuti, quando sono nato il loro mito era già scolpito nell’immaginario collettivo. Tra le prime canzoni che ho veramente ‘ascoltato’ da musicista ci sono quelle di “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band”. Con i miei primi risparmi comprai il Cd cofanetto, con tanto di gadget interni: un album che ho letteralmente consumato. Quelli erano anche gli anni in cui uscì l’“Anthology”, la cui visione fu determinante per conquistarmi e farmi capire definitivamente la forza creativa dei Beatles e il loro impatto culturale.
Al di là di questa occasione dei sessant'anni, avevi già suonato in precedenza il repertorio dei Beatles?
Sì, penso che sia impossibile per chi fa il musicista non ritrovarsi anche solo per diletto o curiosità a suonare le loro canzoni. Ognuno di noi quattro si è già confrontato altre volte in passato anche su palcoscenici importanti con il loro repertorio.
Come e con che criterio è stata messa insieme la formazione della band? Marco, Roberto e Lino sono stati una tua scelta o vi siete ritrovati quasi per caso?
L’idea era di creare per l’occasione una band che avesse, oltre che un amore viscerale per i Beatles, anche un approccio creativo alla musica. Insomma un gruppo di musicisti dalle forti e distinte personalità, ciascuno con la propria storia artistica fondata anche sull’essersi prodigati nelle proprie carriere come songwriters e compositori, non solo come performer. Noi quattro abbiamo già suonato insieme in tante occasioni, è stato naturale unirsi per questa nuova avventura.
Userete una strumentazione analoga a quella dei Beatles a Milano? Con la batteria a una sola grancassa come quella di Ringo?
Suoneremo strumenti ‘vintage’ perché sono quelli che usiamo comunemente quando facciamo la nostra musica, ma abbiamo deciso di evitare alcune forzature filologiche. Roberto Dellera non suonerà un Hofner 500/1 e io non avrà una Rickenbacker 325, ma garantisco che ci presenteremo con strumenti coevi degli strumenti iconici dei Beatles, e questa soluzione varrà anche per la batteria.
Avete previsto di suonare "in divisa" o non vi siete spinti fino a questo punto?
Saremo noi stessi, senza divise e senza parrucche, ma cercheremo di coordinarci con l’estetica della musica che suoneremo, cosa molto naturale per noi. Del resto siamo tutte persone con un innato immaginario anni ‘60/’70 anche quando andiamo a fare la spesa. Non ci sentiamo dei cosplayer e non ci poniamo come una tribute band, vogliamo solo restituire il nostro amore per i Beatles cercando di suonare le canzoni così come le hanno composte loro, facendo magari un passo indietro sulla nostra immagine per metterci a servizio della musica.
Vi rifarete filologicamente alle versioni dei dischi o a quella suonate dal vivo (qui Parigi il 20 giugno 1965)? O a nessuna delle due?
Ci siamo visti e ascoltati i loro live dell’epoca per capire come suonare dal vivo alcuni pezzi e carpire alcuni segreti (per esempio l’accordo iniziale ‘impossibile’ di “A Hard Day’s Night”). In alcuni brani citeremo gli arrangiamenti dal vivo, in altri casi saremo fedeli alle versioni in studio inventandoci anche qualche trucco (per il feedback iniziale di ‘I feel fine’ abbiamo una sorpresa).
Tre su quattro (anche quattro su quattro...) dei Beatles cantavano da solisti. Come vi siete divisi le canzoni per il concerto di Milano? Chi canterà cosa, da solista? La "Ringo's song" della scaletta, "I wanna be your man", la canterà Lino Gitto? E "Everybody's trying..", la canzone solista di George, chi la canterà?
Invito a venire dal vivo ad ascoltarci per scoprire cosa canterà ognuno di noi. Posso dire che come da copione Lino Gitto dalla sua postazione di batterista canterà “I Wanna Be Your Man” ma sarà tra le poche corrispondenze volute con la loro performance. L’idea nostra fin da subito è stata infatti quella di giocare a scambiarci i ruoli, ovvero ognuno di noi liberamente canterà le parti di Paul, di John e di George. Questo per noi è stato fin da subito un aspetto molto importante perché ci aiuta a non sentirci calati in un ruolo di ‘imitatori’ di artisti di tale portata. Nessuno di noi sta davvero ricoprendo un ruolo preciso dei Fab Four.
Quali canzoni del periodo della Beatlemania suonerete dopo aver rifatto per intero la setlist di Milano? E come le avete scelte?
Suoneremo canzoni che arrivano fino a “Rubber Soul”, quindi saremo fedeli all’idea di rappresentare lo spaccato di un’epoca, quando i Beatles erano ad un passo dal reinventarsi e reinventare la musica.
Qual è il periodo Beatles al quale sei più legato, personalmente? Gli inizi fino a "A hard day's night" compreso, il periodo "Beatles for sale" / "Help!" / "Rubber soul", il periodo ""Revolver" / "Sgt Pepper's..." / "Magical Mystery tour" /"Yellow submarine", o il periodo finale "White album" / "Abbey Road" / "Let it be”?
Direi il periodo “Revolver" / "Sgt Pepper's..." / "Magical Mystery tour”. Un po’ perché sono i primi album che ho ascoltato un po’ perché contengono brani che mi hanno cambiato per sempre. Di “Revolver” scelgo “Eleanor Rigby”, di “Sgt Pepper’s” “A Day in the Life” e di “Magical Mystery Tour” “Blue Jay Way”.