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La storia dell’unico italiano che rappò con Tupac

Space One racconta a Rockol quell’incredibile momento del 1996.
La storia dell’unico italiano che rappò con Tupac
Credits: Il Castello

Dopo la prima pubblicazione negli Usa, è arrivata anche in Italia “Tupac Shakur. La biografia autorizzata”. Il libro firmato da Staci Robinson, è stato pubblicato da Il Castello, collana Chinaski. Figura a tutto tondo, dal rap al cinema, dalla poesia all’impegno sociale, su di lui è stato già detto tutto. La fortunata carriera discografica, i procedimenti giudiziari fino ai fatti di cronaca che hanno messo fine alla sua vita a soli 25 anni. Questo libro curato dalla scrittrice, attivista e amica Robinson, non solo le è stato commissionato dalla famiglia Shakur, ma è l’unico volume che esplora le radici familiari, culturali e personali del protagonista. E lo fa da una prospettiva inedita, raccogliendo i contributi dei parenti più prossimi e degli amici, tutte figure che hanno contribuito alla formazione di Tupac. Sull’onda di questa uscita, grazie alla casa editrice, abbiamo contattato Space One, rapper molto conosciuto nell’ambiente e non solo, citato nel libro, per chiedergli di raccontarci un evento storico, immortalato da una foto diventata virale: la sua jam con Tupac Shakur. Space One, infatti, è stato l’unico italiano a rappare con la leggenda americana al suo passaggio nel nostro Paese. Nello scatto, da sinistra a destra: Tupac, DJ Ringo, il cantante dei Babylon Zoo Jas Mann e Space One.

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Era il 1996, ai tempi io frequentavo l'Hollywood che non era alla portata di tutti, perché era ancora un locale molto-molto esclusivo. I rapper venivano mediamente rimbalzati, poiché considerati ancora dei 'pezzenti da strada'. Però per mia fortuna, già nel ‘91 ero piuttosto noto grazie ad alcuni successi internazionali, così nel mio caso era consentito l’accesso – ricorda Space One - avevo il nome impresso sul muro dell'Hollywood, facevo entrare tutti quelli che potevo, amici e non. In quel periodo a Milano c’erano un sacco di sfilate, eravamo a giugno, ero in consolle di fianco a DJ Ringo. A un certo punto vedo ballare in pista, un po' appartato e protetto da due bodyguard, Tupac. Gli dico: Ringo c'è Tupac, vado a provare a portarlo su e facciamo un po' di casino”. Poi prosegue il racconto: “Quindi mi dirigo verso Tupac, e cerco di attirare la sua attenzione. Avendo vissuto per anni negli Usa, con l’inglese me la cavo, ma anche con lo slang. Quindi mi avvicino e provo a parlargli, ma a quel punto mi si parano davanti i due immensi uomini della sicurezza. Lui li sposta, e gli dice di farmi avvicinare. A quel punto gli dico: Pac, vedi che qui passiamo i tuoi dischi, se ti va di salire con noi in consolle facciamo un po' di casino”.

Space One si rende subito conto del momento: “Lui con la sua bottiglia di Hennessy, il suo liquore preferito, era già bello su di giri e viene con me in cabina dj. Ringo mette sul piatto qualche strumentale dei suoi pezzi e iniziamo a rappare. Prima lui, poi passa il microfono a me che faccio due strofe. Così per una decina di minuti ci passiamo il mic, come fossimo due pischelli a qualsiasi jam session. Alla fine scendiamo dalla cabina, e in quel momento ci scattano la famosa foto che circola da anni sul web”. Una situazione indimenticabile: “Finisce la serata che passiamo un po' di tempo assieme, facciamo due chiacchiere per quanto possibile sempre alla presenza dei bodyguard minacciosi, che mi stavano sempre con il fiato sul collo. Poi è arrivata una sua amica, e allora mi ha salutato andando via in sua compagnia – conclude Space One - un’esperienza unica, inaspettata e non programmata. Quando sono uscito di casa quella sera, mai avrei pensato di finire a rappare con l’MC culto del momento, e che poi sarebbe diventato ancora più iconico negli anni. È stato molto triste apprendere che, pochi mesi dopo il nostro incontro, sarebbe stato assassinato nelle circostanze che tutti conosciamo”. 

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