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Joe Bonamassa viene insultato e risponde per le rime

Il chitarrista statunitense si è fatto da sé, non è un prodotto dell'industria discografica
Joe Bonamassa viene insultato e risponde per le rime

Dura la vita al tempo dei social, anche per i musicisti. I cosidetti 'leoni da tastiera' sono in servizio permanente effettivo e non mancano di criticare tutto e il contrario di tutto. L'episodio che vi riportiamo ha quale protagonista il chitarrista Joe Bonamassa che ha risposto da par suo a un utente che su X lo ha accusato di essere una mera creazione dell'industria musicale.

Questo quanto scritto da quella persona all'indirizzo del 48enne Bonamassa: "Sei una creazione dell'industria che si comporta come un musicista organico, nato in una palude da qualche parte. Sei esattamente ciò che l'industria che ti possiede vuole che tu sia. Niente di più... Niente di meno. Cerca di essere umile, Joe.”

Non sarà stata di certo la prima volta che a Bonamassa è capitato di leggere critiche al suo indirizzo. Siamo sicuri che ci saranno state molte altre volte in cui avrà letto la disapprovazione oppure l'insulto e sia passato oltre, non questa volta. "Ho appena acceso il telefono dopo 10 ore di volo per Miami. Nell'ultimo anno non ho letto un commento più ignorante e disinformato, o forse di più. Se sono una creazione dell'industria, perché l'industria non mi ha aiutato affatto negli ultimi 37 anni? Io e il mio manager abbiamo costruito tutto letteralmente da soli, partendo dal nulla. E per quanto riguarda l'umiltà, vaffanculo. Mi sono guadagnato il diritto di esprimere un'opinione."

Come evidenziato da un reportage di Guitar Player quello di Joe Bonamassa è stato infatti un percorso tutt'altro che sostenuto dall'industria musicale. Gli inizi della sua carriera sono stati tutto tranne che rosei. Un'etichetta discografica lo ha scaricato, mentre un'altra è fallita. Lui non ha mai mollato giungendo ad utilizzare i suoi ultimi 10.000 dollari per registrare delle cover blues. Queste registrazioni si sono poi rivelate fondamentali per il proseguio della sua carriera. Bonamassa e il suo manager, Roy Weisman, hanno fondato una loro etichetta discografica così da mantenere il completo controllo creativo. Questa indipendenza artistica gli ha permesso di pubblicare musica alle sue condizioni, senza dover sottostare alla logica delle major musicali.

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