Marracash sta per portare il rap “fuori dalla bolla”

Se c’è una cosa che ormai abbiamo capito di Marracash è che nulla di quello che fa è fatto per finire in pareggio, per rimanere sotto la sabbia, per lasciare indifferenti. Tutto quello che ha a che fare con il rapper della Barona deve avere l’intensità e l’adrenalina di un tiro da tre, sparato all’ultimo minuto per vincere una finale di Nba. Da poco tempo ha pubblicato un visual album che regala la possibilità di vedere i suoi pensieri, legati alle canzoni, da dentro la bolla-icona-simbolo del suo ultimo disco “È finita la pace” e da poche ore, sui social, ha reso pubblica anche una sorta di presentazione video-teaser in cui regala alcune anticipazioni sul futuro tour negli stadi, che accenderà i motori a giugno.
Quest’ultimo è un video di impatto, ambientato in un laboratorio, dove un occhio-intelligenza artificiale, con la voce dell’attrice Matilda De Angelis, gli parla e gli chiede con chi si stia rapportando, se con Marracash o con Fabio. Segnale che tutto il mega-show che metterà in piedi si baserà su questo incontro-scontro, che è il vero cuore pulsante di tutta la trilogia, da “Persona” del 2019, passando per “Noi, loro, gli altri” del 2021 fino a “È finita la pace” del 2024. Un viaggio attraverso l’identità, artistica e umana. La sensazione è che il laboratorio, con tanto di mega-schermi, bracci meccanici e provette, possa essere la scenografia portante di quello che il pubblico si troverà davanti. “Una cosa che ancora non avete visto…”, scrive il rapper nel copy del post. C’è di più: dentro il video viene citata anche “Mind industries”, che ha anche una sua pagina Instagram, una sorta di organizzazione misteriosa che come finalità ha il “Monitoraggio interiore per la neutralizzazione del distacco”. Sarà coinvolta, in una sorta di gioco fantascientifico, nel riavvicinamento tra Marra artista e Fabio uomo? Curiosità e hype salgono.
Insomma, Marracash sta per portare il rap “fuori dalla bolla” mettendo in piedi quello che dal punto di vista scenico e anche narrativo (sembra proprio che ci sia una “storia” dentro lo show) ha ancora una volta tutte la carte in regola per creare un prima e un dopo, segnando un trend. È già successo altre volte, tra le ultime con il Marrageddon nel 2023: dopo di lui diversi rapper, da Emis Killa a Salmo, hanno creato il “loro” festival personale seguendo quel solco. In attesa di tuffarsi in questo mondo è possibile immergersi dentro il visual album di “È finita la pace”, diretto da Chiara Battistini e Giulio Rosati. Questo progetto trasforma il disco in un’esperienza multisensoriale, che coinvolge non solo l’ascolto, ma anche la dimensione visiva.
La bolla è un confine che lo isola ma, allo stesso tempo, gli consente di osservare la realtà da una prospettiva intima e distaccata. “Nel visual album, guardiamo il mondo attraverso la bolla, dalla soggettiva di Marracash. La superficie della bolla diventa uno schermo dal quale l’artista osserva diversi spaccati visivi, uno per ogni brano del disco. L’esperienza ci immerge in un viaggio che affonda lo sguardo dentro alla sua poetica - racconta Battistini - Marracash osserva gli altri, ma anche sé stesso, in un flusso di coscienza che diventa collettivo, come se fosse lo spettatore di una rappresentazione teatrale”. Un meta-album a quattro dimensioni per approfondire e capire meglio le schegge di vita e di realtà che hanno generato le canzoni, e che senz’altro verranno rievocate anche negli stadi.