Brian May: "Avevo problemi a proporre canzoni ai miei compagni"

Il chitarrista dei Queen Brian May ha sempre dubitato della sua abilità di compositore e in un'intervista concessa alla rivista Mojo ha confessato che ogni volta che doveva proporre delle sue canzoni ai compagni di band era "nervoso da morire".

Questa la confessione del 77enne May al mensile britannico: "All'inizio, non credo che avessi la sicurezza di considerarmi un autore. In realtà, non so se ce l'ho neppure ora. Ogni volta che proponevo una nuova canzone ai ragazzi ero nervoso da morire, pensavo, 'Diranno che è spazzatura, la odieranno'. Mi vergognavo sempre e mi scusavo. Non mi è mai passata."

Quando militava nella sua prima band, Brian May suonava cover dei suoi idoli musicali, come Beatles, Jimi Hendrix e Hank Marvin, non avrebbe mai immaginato che un giorno il suo nome l'avrebbero accostato al loro. "Suonavo 'Knock On Wood' di Eddie Floyd e 'In The Midnight Hour' e pensavo, 'Come posso stare allo stesso livello delle persone che hanno scritto queste canzoni?'".

Nonostante scriva canzoni da oltre cinquanta anni, May ancora oggi non è mai sicuro del tutto della qualità del suo lavoro. "Hai sempre questi dubbi. C'è una parte di te che pensa, 'Ehi, posso farlo. Posso fare qualsiasi cosa'. Ma c'è un'altra parte che pensa, 'Chi sono io?' È un viaggio di fiducia in se stessi e devi darti coraggio".

Il chitarrista inglese ha spiegato che vede la scrittura di canzoni come un delicato equilibrio tra creatività e struttura. "Sono consapevole del mio perfezionismo, ma alcune delle cose più belle accadono quando non insegui la perfezione, quando lasci che accada istintivamente. La scrittura delle canzoni è l'equilibrio tra arte e scienza, il pianificato e l'imprevisto, la passione e la logica".