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Sanremo, parla Pippo Balistreri (che anche quest’anno ci sarà)

E’ stato per 41 anni il direttore di palco del Festival
Sanremo, parla Pippo Balistreri (che anche quest’anno ci sarà)

E' il vero "SuperPippo" del Festival di Sanremo, visto che il suo conterraneo Pippo Baudo si è fermato a 13 partecipazioni, mentre lui per 41 volte è stato il direttore di palco del più importante evento canoro italiano. Lo scorso anno è stato premiato per la sua lunga militanza, giunta all’ultima tappa.

Pippo Balistreri - 73 anni, originario della provincia di Palermo - non è mai stato un dipendente Rai ed è arrivato al Festival quasi per caso nel 1981.

"Fu Gianni Naso a presentarmi a Gianni Ravera che era il direttore artistico. Io facevo il dj in giro per l'Italia e l'intrattenitore sulle navi da crociera, parlavo bene l'inglese. Fu forse per quello che mi chiamarono per la prima volta".

Tra i super ospiti quell'anno c'erano i Dire Straits

Si esibirono sia nella serata del venerdì sia in quella del sabato. Nella prima tutto andò liscio, ma nella seconda avevano alzato un po' troppo il gomito e due di loro non volevano uscire. Ho dovuto mettercela tutta per convincerli! E pensare che ero stato io a consigliare a Ravera di chiamarli. All'estero erano già famosi, ma in Italia non avevano ancora sfondato.

A proposito di imprevisti con gli ospiti stranieri: nel 1983 a rischiare grosso fu Peter Gabriel.

Beh... io credo che si sia fatto male! La botta è stata tremenda. Ma è stato bravo a far finta di nulla. Nelle prove aveva già fatto dei tentativi ma poi evidentemente qualcosa non ha funzionato.

Il 1984 è stato l'anno dei Queen.

In quegli anni si cantava solo sulle basi e gli ospiti stranieri dovevano fare il playback: questo era l'accordo con le case discografiche. L'organizzazione non era preparata per gestire una esibizione live dei gruppi. I Queen erano stati certamente avvertiti prima, ma quando sono arrivati all'Ariston evidentemente non gli sembrava possibile. E Freddie Mercury ha fatto di tutto per far capire che non si trattava di una esibizione dal vivo. Alla fine dietro le quinte erano tutti incazzatissimi, lui per primo!

Nel 1996 Bruce Springsteen pretese di essere da solo sul palco.

Credo sia stata un'esagerazione da parte sua. Nessuno gli aveva spiegato cos'era il Festival di Sanremo, o forse lo avevano fatto parlandogli male degli organizzatori italiani. Non penso sia stata una sua iniziativa.

L'anno prima Elton John nemmeno si presentò all'Ariston

Credo non gli piacesse l'idea della torta sul palco...

Anche la lite tra Morgan e Bugo è passata alla storia. Nel backstage vi eravate accorti che la situazione era tesa?

In realtà io dietro le quinte non mi ero accorto di niente. I problemi erano nati tra Morgan e l'orchestra durante le prove e lui evidentemente si è voluto vendicare. Non posso nemmeno dire che sia stato un vero momento di difficoltà per me. Amadeus ha gestito la situazione davvero bene.

E allora quali sono stati in questi anni le situazioni più complicate?

Quando si cambia la scaletta all'ultimo momento. Il panico c'è quando non sappiamo se riusciamo ad avvertire tutti. Oggi la tecnologia ci aiuta molto, siamo tutti collegati in cuffia, ma una volta non era per niente semplice. Certamente l'edizione 2021 è stata complicata, paradossalmente soprattutto nel finale, al momento della premiazione dei Maneskin.

Normalmente dovrebbero avvisarmi e dirmi chi ha vinto con qualche minuto di anticipo. Il backstage è piccolo e gestire una esibizione di una band non è facile. Quella volta siamo stati bravi!

Qual è il segreto di un bravo direttore di palco?

Risolvere tutti i problemi ed essere precisi in un solo minuto: può capitare di dover portar dentro 2 pianoforti o 4 batterie. Per me è il mestiere più bello del mondo. Oltre al Festival ho lavorato per grandi eventi come il Pavarotti and Friends. Penso di aver conosciuto tutti i miei miti. Mi è mancata solo Aretha Franklin, ma lei negli ultimi anni della sua carriera non si voleva spostare con l'aereo. Ci provammo per un evento in Vaticano, ma alla fine ci siamo dovuti accontentare di averla in collegamento.

Il futuro del Festival sarà lontano dal Teatro Ariston?

Non credo possa succedere. L'Ariston è la location giusta e lo staff ha ormai preso le misure per tutto quello che può capitare, anche all'ultimo secondo.

41 edizioni del Festival: la più bella?

Come si fa a scegliere? In tutte ho imparato molto. Poi è arrivata l'ultima ed è stata ancora più bella delle altre.

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