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Doechii, la nuova regina del rap: “Non sono la preda di nessuno”

Il suo “Alligator Bites Never Heal” ha appena vinto un Grammy come miglior album rap.
Doechii, la nuova regina del rap: “Non sono la preda di nessuno”
Credits: General Press

Dopo Lauryn Hill e Cardi B, è arrivato il momento di Doechii. La cantautrice e rapper di Tampa, Florida, ha appena vinto un Grammy come miglior album rap per il suo mixtape “Alligator Bites Never Heal”. È la terza donna dal 1989, anno di introduzione del premio, come ha ricordato lei stessa dal palco dell’Arena di Los Angeles, ad aver trionfato in questa categoria. Nel discorso di consegna del riconoscimento, commossa, Doechii ha subito omaggiato Lauryn Hill e Cardi B, che l’hanno storicamente preceduta. Nata a Tampa ventisei anni fa, è soprannominata “Swamp princess”, la "principessa delle paludi", in riferimento al suo luogo di origine, ma anche all’attitudine di chi non ha paura di sporcarsi le mani. Un’artista poliedrica dai tanti volti, tutti diversi e intriganti, che si riverberano in melodie e flow tra il classico e il contemporaneo. Da una parte, infatti, c’è il suo lato da MC anni ’90 con punchline taglienti e incastri serrati, dall’altro uno stile R&B delicato, quasi crepuscolare, ma con virate melodiche non banali.

Lo scorso anno ha pubblicato il suo primo mixtape intitolato “Alligator Bites Never Heal”, una ventata di aria fresca nel rap game, che ha subito attirato su di lei diversi riflettori. Un’attenzione che si è tramutata in tre nomination: ai Grammy 2025 (“Best Rap Album”, “Best New Artist” e “Best Rap Performance”), in esibizioni in programmi televisivi di punta come “Tiny Desk” e “The Late Show” con Stephen Colbert, nonché l’endorsement di superstar quali Billie Eilish, Katy Perry, Beyoncè, SZA, Tyler The Creator e dell’attrice hollywoodiana Elle Fanning. Doechii emana una grinta travolgente, che emerge anche nel titolo e nella copertina del disco, dove è ritratta seduta su una sedia con un alligatore albino tra le mani: “Non sono la preda di nessuno, sono nata per essere un predatore”, ha raccontato l’artista in un post su Instagram. Il disco racconta un processo di rinascita e riscoperta.

L'alligatore esegue una manovra di rotazione nota come ‘rotolamento della morte’ per immergere e smembrare la sua preda sott'acqua – ha raccontato Doechii - l'anno scorso ho lottato con quella che sembrava un implacabile rotolamento della morte nella mia vita. Una danza di annegamento nei miei stessi vizi, ho combattuto le divergenze con la mia etichetta e un torpore che mi ha spezzato. Nella mia ricerca sugli attacchi degli alligatori, ho scoperto che un filo conduttore in ogni storia di sopravvissuto era la ‘ribellione’ a quello stesso attacco. Se non ti ribelli non puoi sperare di sopravvivere. Questo mixtape è la mia rivincita”. Il progetto è uscito per l’etichetta losangelina Top Dawg Entertainment (TDE), fondata nel 2004 da Anthony Tiffith, che negli anni ha portato in squadra rapper come Kendrick Lamar, ScHoolboy Q e SZA, con cui nel tempo Doechii ha costruito un ottimo feeling. Dopo essersi trasferita a Los Angeles con TDE ha pubblicato diversi singoli fino ad arrivare a questo mixtape che le è valso il Grammy. Quello che colpisce del suo modo di raccontarsi, è anche la capacità di parlare del dolore e dei suoi fantasmi senza rinunciare all’ironia.

"Denial is a River", una delle sue canzoni più potenti, ne è un esempio. Parla del tradimento del suo ex fidanzato con un altro uomo (e per questo la canzone è stata anche accusata in modo totalmente fuorviante e stupido di omofobia) e poi descrive la sua costante ascesa verso la fama, in contrasto con un'industria che va più a caccia di tiktoker che di artisti. È cruda e vulnerabile, ma presenta anche una narrazione spiritosa e divertente. “Ho scelto un modo umoristico per parlare di cose oscure, penso fosse importante fare così – ha spiegato a Rolling Stone Usa - questo era il mio obiettivo: soffrire all'inizio del disco, guarire nel mezzo e festeggiare alla fine. Ho trasformato la mia vulnerabilità, attraverso la musica, in forza, rinascita. Il pubblico, nelle mie canzoni, ha riconosciuto il mio non essere rimasta superficiale, l’essere andata a fondo e l’essere risalita”. Schivando il morso letale dell’alligatore

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