Rockol30

Il libro che ha ispirato Bowie, i Joy Division e i Nirvana

“Ragazzi selvaggi” di Burroughs è un volume folle, pornografico e splendidamente premonitore.
Il libro che ha ispirato Bowie, i Joy Division e i Nirvana

Una vasta insurrezione si estende fino agli Stati Uniti, ha un epicentro maghrebino. Ovunque la repressione della polizia tenta di fermare i "Ragazzi selvaggi", giovani ribelli, libertini, violenti e anti-sistema, che rifiutano le regole dell’ordine e della famiglia occidentale. In un romanzo apocalittico di allarmante forza profetica, poetico, delirante, liberatorio e pornografico, uscito a inizio anni ’70, William S. Burroughs, già noto per “Pasto nudo”, pubblicato nel 1959, con la sua allucinata e inconfondibile scrittura, tratteggia un universo distopico che nel tempo ha ispirato icone del rock e in generale il mondo della musica, con cui l’autore statunitense, appartenente alla Beat Generation, ha più volte creato dei ponti durante la sua carriera, tanto da finire raffigurato sulla copertina del disco “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band” dei Beatles. I vestiti stravaganti, i capelli colorati e il trucco del personaggio simbolo degli anni ’70 creato da David Bowie, Ziggy Stardust, protagonista del disco “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars”, si basavano proprio sulla descrizione dei ragazzi selvaggi presenti nel volume. Secondo Bowie "è stato un incrocio tra questo immaginario e quello di ‘Arancia Meccanica’ che ha davvero iniziato a mettere insieme la forma e l'aspetto di ciò che Ziggy e i Ragni-Spiders stavano per diventare”.

Nei primi anni ’70, all’interno di un'intervista con William Burroughs pubblicata su Rolling Stone, Bowie, che aprì le porte di casa sua allo scrittore, parlò della sua intenzione di mettere in scena l'album come una sorta di musical o di farne uno spettacolo televisivo, di fatto abbracciando a grandi linee le volontà di Burroughs, che in un primo momento concepì il suo romanzo come la sceneggiatura di un film a luci rosse. Il regista australiano Russell Mulcahy, sull’onda di questo aspetto svelato da Burroughs, si disse pronto a dirigere un adattamento cinematografico di “Ragazzi selvaggi” e contattò i Duran Duran per la scrittura della colonna sonora, ma il progetto alla fine non fu mai realizzato. Tuttavia il romanzo ha ispirato la canzone del gruppo intitolata “The Wild Boys”, uscita nel 1984. Sempre nell’intervista con Burroughs, Bowie raccontò anche che, contrariamente all'opinione comune che si era diffusa tra la gente e gli addetti ai lavori, Ziggy non era davvero un extraterrestre, ma un umano entrato in contatto con forze di un'altra dimensione attraverso la sua radio che finisce per adottare sulla Terra un ruolo messianico.

Ovviamente dentro il mondo di Ziggy convivono diverse influenze, in sintesi è la rappresentazione di una rockstar ribelle, ma molto del suo universo estetico, libertino e futurista ha radici tra le pagine di Burroughs. C’è un aneddoto nell’aneddoto: quella chiacchierata apparsa su Rolling Stone tra Burroughs e Bowie fu di ispirazione anche per un giovane Ian Curtis, come ha ricordato sul The Guardian Jon Savage, giornalista e scrittore famoso anche per la sua biografia sui Joy Division. La band, nel tempo, concesse pochissime interviste: nel gennaio 1980, tuttavia, diede udienza al giovane scrittore e cantante Alan Hempsall. Quella fu l'unica volta in cui Curtis parlò delle sue letture e menzionò “Pasto nudo” e “Ragazzi selvaggi” come due dei suoi libri preferiti, ha riportato Savage. Burroughs fu amatissimo anche da un’altra rockstar: Kurt Cobain.

A legarli non c’era solo il mostro dell’eroina, ma anche una visione anti-sistema e caustica dell’esistenza. I due si incontrarono poco prima che la voce dei Nirvana si suicidasse. A descrivere quel giorno del 1993 è uno scrittore, Servando Rocha: lo rievoca in un libro pubblicato in Spagna, "Nulla è vero, tutto è permesso". Burroughs decise di invitare Cobain dopo la lavorazione del video di “Heart Shaped Box”, diretto da Anton Corbijn. Sulla croce che appare nel videoclip c'è un anziano, secondo il copione ci sarebbe dovuto proprio essere Burroughs. Quest’ultimo rifiutò, ma invitò Cobain a Lawrence in Kansas. Burroughs invece compare nel video di “The Last Night On Earth” degli U2, realizzato poco prima di morire, nel 1997. Cobain, a casa dell’autore di “Ragazzi selvaggi”, si presentò con un disco del cantante blues Leadbelly. L'aveva scoperto perché Burroughs ne aveva parlato in un'intervista: "Il primo punk rocker", disse. I due, insieme, annoverano anche una collaborazione stravagante: si tratta di “The “Priest, They Called Him”, uno spoken word di Burroughs che declama la sua novella “The Junky’s Christmas” accompagnato da un’improvvisazione di chitarra incisa da Cobain. Sulla copertina del progetto, una rarità per i collezionisti, compare Krist Novoselic, bassista dei Nirvana, travestito da prete. Ai ragazzi selvaggi, senz’altro, piacerebbe. 

La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.