C’è un nuovo rapper in città: Moise Kean

Dice di essere “nato da vincitore”, in pieno egotrip da bomber, anzi, da rapper: è proprio così che ha intitolato il primo brano del disco, “I was born a winner”. Del resto, è il terzo miglior marcatore della Serie A, con 9 reti segnate finora in quattordici presenze, e sta trascinando una squadra, la Fiorentina, che è tra le rivelazioni di questa stagione. Quando lo scorso anno la rivista francese Views in un’intervista lo punzecchiò sulle sue aspirazioni artistiche, lui rispose che per pubblicare un album aveva bisogno di “trovare il momento giusto”. Evidentemente quel momento è arrivato, per Moise Kean. Ma non cercatelo sulle piattaforme: non lo troverete. Per ascoltare “Chosen”, arrivato in streaming allo scoccare della mezzanotte di lunedì, dovete cercare KMB, questo il nome d’arte scelto dal numero 20 viola (è l’acronimo del suo nome completo, Kean Moise Bioty), il nuovo rapper appena arrivato in città.
L’elenco di calciatori che sono lanciati nella carriera musica, prima o dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, è lunghissima: da Ruud Gullit (che nel 1984, quando indossava ancora la maglia del Feyenoord, tre anni prima di arrivare al Milan, esordì con “Not the dancing kid”) a Cristiano Ronaldo (che nel 2009 spiazzò tutti registrando per lo spot di una banca portoghese, il Banco Spirito Santo, un brano intitolato “Amor mio” - no, non era una cover di Mina), mentre tra gli italiani “(I’m) football crazy” dell’ex star della Lazio Giorgio Chinaglia e “Che t’ha fatto ‘sta Roma” di Ciccio Graziani sono culto vero, così come la compiulation realizzata nel 2006 da Alex Del Piero nei panni di improbabile dj. All’elenco si aggiunge ora anche Moise Kean. La scorsa estate l’attaccante aveva svelato l’esistenza di un pezzo inciso insieme a Rafael Leão, che da rapper ha inciso con il nome d’arte Way 45 due album, “Beginning” del 2021 e “My life in each verse” dello scorso anno.
Quando Kean ha fatto sapere che stava per pubblicare un disco, in molti si aspettavano di trovare il nome dell’ala del Milan tra i feat. Invece così non è stato. Leão non si è presentato neppure al party di lancio dell’album di Kean che si è svolto all’inizio della settimana a Milano: c’erano invece i compagni di squadra dell’attaccante originario della Costa d’Avorio Riccardo Sottil, Cristiano Biraghi, Albert Guðmundsson e Robin Gosens, Samuel Iling-Junior (in prestito al Bologna dall’Aston Villa) e l’ex compagno di squadra alla Juventus Weston McKennie. Ma i rapporti con il collega Leão, ha assicurato KMB ai microfoni di Radio Deejay, sono ottimi: “Non lo disserei mai, non siamo dentro queste cose”. Bandana rossa e canottiera, il bomber della Fiorentina ha preso il microfono e ha fatto ascoltare dal vivo alcuni dei brani contenuti in “Chosen”.
Moise Kean ha iniziato a muovere i suoi primi passi da rapper con la 19F Gang, che deve il suo nome al quartiere blocco 19 di Asti, dove il calciatore-rapper è cresciuto: “Asti è una città molto piccola, dove sono cresciuto. Sono nato a Vercelli, poi a 8 anni mi sono traferito ad Asti. C’è tanto disagio ma c’è anche tanto talento, solo che non tutti hanno la fortuna che abbiamo avuto noi. Quindi cerchiamo sempre di portare la nostra città in alto”, ha detto.
Tra gli ospiti del disco non ci sono nomi di grido, nonostante legami con rapper della scena come Capo Plaza (“Col quale ho un ottimo rapporto”) e Boro Boro (“che ho conosciuto a Torino”). Un brano, “Hola”, è realizzato insieme a Elena Manuele, vista ad “Amici”. “Cap2 freestyle” è insieme agli amici Stunna e Sey Blessed. Nessun omaggio a Tupac e a Bob Marley, i suoi idoli musicali, dei quali ha fatto ritrarre le facce sui suoi scarpini: “Quando ero piccolo mio padre portava a casa nostra le sue cassette. Anzi, c’era un’unica cassetta che potevo ascoltare ed era di Bob - ha detto quest’estate in un’intervista a La Repubblica - mi è sempre piaciuta la sua storia: un uomo che ha preso la vita in un altro modo. Le sue frasi sono intense, il suo modo di vivere mi ha ispirato”. Forse è per questo che in “Nobody”, uno dei manifesti dell’album, canta: “Dicono che sono strano perché sono libero e loro no”.