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La storia di “Interstella 5555”, l’anime cult dei Daft Punk

All'apice del successo il duo si fece venire una strana idea. Che trasformò in realtà.
La storia di “Interstella 5555”, l’anime cult dei Daft Punk
Credits: David Black

Nella metropoli di un pianeta situato in una galassia distante anni luce dal pianeta Terra e popolata da strani esseri dalle sembianze umane, ma dalla pelle blu, una band composta da quattro musicisti si sta esibendo durante un concerto. All’improvviso, un’astronave si avvicina minacciosa al pianeta e invia a terra un commando di personaggi mascherati che addormentato gli spettatori tramite un gas narcotizzante e rapiscono i quattro musicisti, portandoli al cospetto dell’enigmatico Earl de Darkwood. No, non è l’inizio di un capitolo inedito della saga di “Star Wars”, ma l’inizio di “Interstella 5555”, il capolavoro anime che i Daft Punk si misero in testa di scrivere all’inizio degli Anni Duemila, per trarne un film oggi considerato un culto non solo dai fan di Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo, ma anche dagli appassionati del genere. Il film uscì nel 2003, due anni dopo “Discovery”, l’album che consacrò i Daft Punk come nuovi eroi della disco music europea, facendo vendere al duo francese oltre 3 milioni di copie al di qua e al di là dell’Atlantico, grazie a hit come “One more time”, “Aerodynamic”, “Digital love” e quella “Harder, better, faster, stronger” che Kanye West avrebbe campionato nel 2007 nella sua “Stronger”. A distanza di oltre vent’anni, “Interstella 5555: The story of the 5ecret 5tar 5ystem”, questo il titolo completo del film, si prepara a tornare nelle sale di tutto il mondo per tre giorni, dal 12 al 15 dicembre, in versione rimasterizzata in 4K.

“Interstella 5555” fu concepito dai Daft Punk proprio sulle musiche di “Discovery”. Nei piani iniziali di Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo, che tirarono immediatamente in ballo il loro braccio destro Cédric Hervet, direttore creativo del progetto del duo, il film avrebbe dovuto rappresentare un lungometraggio legato al disco del 2001, basato sulla fusione tra fantascienza e industria dell’intrattenimento e incentrato su temi come l’oppressione e la ribellione ai meccanismi della vita. Bangalter e de Homem-Christo si ispirarono a Capitan Harlock, il manga di fantascienza ideato da Leiji Matsumoto da cui fu tratta una serie tv di grande successo anche fuori dal mondo asiatico, con protagonista un pirata spaziale spietato, idealista, leale e incorruttibile. I Daft Punk scrissero una bozza della sceneggiatura già nel 2000, durante le sessions di “Discovery”, che poi portarono ai creativi della Toei Animation di Tokyo quell’estate, nella speranza di riuscire a convincere il maestro dei manga Leiji Matsumoto, la stessa mente che aveva generato Capitan Harlock, a supportare il progetto. L’operazione risultò accattivante ai produttori dello studio di animazione giapponese, che si convinsero a stanziare ben 4 milioni di dollari per la realizzazione del progetto.

Nel 2001 in un’intervista a Cartoon Network ancora reperibile in rete i Daft Punk rivelarono di essere al lavoro ad alcuni video di animazione giapponese: “Ne abbiamo fatti tre e siamo molto interessati a quella roba, quindi in un certo senso stiamo già cercando di fare una serie di cartoni animati”. Del resto i videoclip di “One more time”, “Aerodynamic”, “Digital love” e “Harder, better, faster, stronger” erano già dei mini film d’animazione anime, diretti da Kazuhisa Takenouchi della Toei Animation sotto la supervisione dello stesso Leiji Matsumoto: a tutti gli effetti un’anteprima del progetto al quale Bangalter e de Homem-Christo stavano segretamente lavorando, con la regia dello stesso Takenouchi. “Pensiamo che la musica dance riguardi davvero ritmo e dinamica. Ciò che ci piace nei cartoni animati e che pensiamo piaccia alla maggior parte delle persone sono il ritmo e la velocità del cartone animato. Nei cartoni animati e nella musica, puoi essere libero di fare ciò che vuoi. Puoi essere innovativo e fantasioso quanto vuoi. Pensiamo che la musica che abbiamo fatto su ‘Discovery’ sia stata realizzata in modo cinematografico nelle nostre menti. Stavamo guardando visivamente la musica e cercando di trovare idee che fossero accattivanti per l'immaginazione delle persone. Un fan dell'animazione troverebbe questo mix di elementi e storia nella nostra musica”, raccontarono. E al loro fan club si iscrisse così anche il maestro Matsumoto: “All'inizio, stavamo cercando idee per realizzare video per ‘Discovery’. Abbiamo pensato al signor Matsumoto e abbiamo provato ad avvicinarlo, ma non abbiamo ricevuto risposta. Dopo qualche mese, stavamo ancora cercando idee, e lui ci ha semplicemente richiamato e ha detto che gli sarebbe piaciuto incontrarci per lavorare con lui. Eravamo davvero felici. La sua risposta è stata una sorpresa davvero positiva”.

“Interstella 5555” fu presentato in anteprima nel maggio del 2003 al Festival di Cannes, ma divise la critica. Da un lato ci fu chi, come la BBC, recensì con entusiasmo l’operazione, assegnando al progetto dei Daft Punk quasi il massimo del punteggio e affermando come il film, caratterizzato dall’assenza di dialoghi tra i personaggi, che comunicavano solo attraverso le canzoni di “Discovery”, fosse “una delizia visiva e uditiva di proporzioni intergalattiche”. Dall’altro chi, come Empire, bocciò senza appello il progetto, definendolo “semplicemente stupido”. Il film arrivò nelle sale il 28 maggio 2003, ma ci restò per pochissimi giorni, assumendo sin da subito i contorni di un culto, appunto. Che ora si prende la sua rivincita. In occasione dell’evento al cinema in contemporanea in più di 40 paesi, l’album “Discovery: Interstella 5555 Edition”, la colonna sonora del lungometraggio, sarà ripubblicato in edizione limitata con l'artwork originale dell'edizione giapponese, gli adesivi e la card del Daft Club, diventata un vero e proprio oggetto da collezione dopo la sua uscita originale. L'edizione limitata sarà composta da 5555 vinili dorati, 5555 CD numerati e 25.000 vinili neri. E a corredo della riedizione dell'album della proiezione del film, è stato pure ideato un merch speciale, in edizione limitata, dedicato ai Crescendolls, il gruppo animato al centro di Interstella “5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem”. Gli articoli sono disponibili sul negozio ufficiale dei Daft Punk.

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