Can’t get Kylie out of our heads: la rinascita di una regina
“Can’t get you out of my head”, cantava lei nella hit del 2001. Letteralmente: “Non riesco a farti uscire dalla mia testa”. Parafrasandola oggi viene quasi da dire: “Can’t get Kylie out of our heads”, “Non riusciamo a far uscire Kylie dalle nostre teste”. “Padam padam”, uscita ormai un anno e mezzo fa, ha riportato Kylie Minogue dove meritava di stare: nelle più alte gerarchie del pop internazionale. Un ritornello martellante, un testo iper sensuale, un balletto virale su TikTok: così la ruota della 56enne cantante australiana è tornata a girare, facendo capire a tutti che la sua partita non era ancora finita. “Tension”, l’album arrivato subito dopo “Padam padam”, ha permesso a Minogue di ritrovarsi a vivere la sua ennesima rinascita, dopo il folgorante esordio alla fine degli Anni ’80 con hit come “I should be so luck” e “Got to be certain” (la resero una principessa delle piste da ballo di mezzo mondo quando aveva solo 19 anni), la lotta contro il tumore al seno che nel 2005 la costrinse a ritirarsi per un anno dalle scene per curarsi, il ritorno in grande stile del 2007 con “2 hearts” e la lunga crisi degli anni Duemiladieci. Evidentemente ci ha preso gusto. A un anno di distanza oggi torna con “Tension II”, che del disco è a tutti gli effetti il sequel: “L’era di ‘Tension’ è stata così speciale per me. Non posso pensare che sia già finita. E allora benvenuti a ‘Tension II’”, dice lei.
La Kylie del 2024 è sexy, carismatica e raggiante come non mai. Come se il tempo non fosse mai passato. “Tension II” sembra - e suona - addirittura più audace e coraggioso del predecessore: “Stasera ho un aspetto stellare, la mia armatura è di Gaultier e sto diventando peccaminosa”, canta Minogue in “Lights camera action”, il brano che apre il disco. Ha riacquistato autostima e fiducia in sé stessa. Con “Padam padam” ha conquistato grazie a TikTok i ragazzi della Generazione Z, che non erano neppure nati quando nel 2001 con “Can’t get you out of my head” vendette oltre 5 milioni di copie in tutto il mondo. Il singolo ha superato quota 160 milioni di streams su Spotify, ha permesso alla cantante australiana di ricomparire nella top ten britannica dopo un decennio (agguantando pure il primo posto), di vincere un Grammy all’ultima edizione degli “Oscar della Musica” come “Best Pop Dance Recording” (non ne vinceva uno da vent’anni) e di tornare ad esibirsi davanti a folle da stadi. Riconoscimenti alla carriera? Non proprio. Semmai, premi alla caparbietà di questa professoressa del pop, capace di reinventarsi continuamente e di rinascere dalle proprie ceneri come un’araba fenice. E che a quasi sessant’anni può permettersi ancora di insegnare, lei che ha rappresentato un anello di congiunzione tra l’irruducibile regina Madonna e le stelline di nuova generazione, da Dua Lipa a Sabrina Carpenter.
L’era di “Tension” prosegue e assume i contorni di una delle più sorprendenti rinascite del pop. Insieme all’uscita di “Tension II” è arrivato l’annuncio di un nuovo tour mondiale, che viene presentato come “il suo più grande tour dal 2011”. Partirà dalla “sua” Australia il prossimo febbraio, per poi proseguire in Asia, America ed Europa. Non sono previsti passaggi in Italia, al momento: la tournée europea farà tappa, tra le altre città, a Berlino il 16 giugno, a Stoccolma il 25 giugno, a Parigi il 29 giugno, ad Antwerp l’1 luglio, ad Amsterdam il 3 luglio e a Lisbona il 15 luglio, sui palchi delle principali arene. Sembra essere su di giri: “Non vedo l'ora di condividere momenti bellissimi e selvaggi con i fan di tutto il mondo, celebrando l'era ‘Tension’ e non solo. È stata una corsa esaltante finora e ora, preparatevi per il vostro primo piano perché chiamerò ‘Lights, Camera, Action’... e ci sarà un sacco di Padaming”.
Le nove tracce contenute in “Tension II” raccolgono sia outtakes del primo volume che pezzi scritti negli ultimi mesi. In “Edge of Saturday night” si fa produrre dalla dj statunitense The Blessed Madonna, in “My oh my” duetta con Bebe Rexha e Tove Lo, quest’ultima accreditata anche come co-autrice del brano, tra le popstar svedesi più audaci della sua generazione. In “Midnight right” flirta con il country di Orville Peck, filtrato da Diplo. E in “Dance alone” torna a collaborare con Sia (faceva già parte di "Reasonable woman", l'ultimo disco di quest'ultima) come ai tempi di “Sexercize”, tra i pezzi più iconici della sua carriera recente. “Won’t stop, can’t stop / no clock, another shot / happy, so free / look at me, finally”, “Non mi fermo, non posso farlo / nessun orologio, ho un altro colpo / sono felice, così libera / guardami, finalmente”, canta. Non svegliatela.