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Vinicio Capossela danza con gli scheletri e fa festa

Il singolo “Voodoo mambo” è divertente e da ballare: anticipa il nuovo album.
Vinicio Capossela danza con gli scheletri e fa festa
Credits: Stefano P. Testa

Vinicio Capossela ha scritto la colonna sonora della "Notte delle Streghe", il 31 ottobre. “Voodoo mambo” è un pezzo divertente, sfacciato, da ballare, che riporta il cantautore irpino dentro il territorio che più ama, ovvero quello della sperimentazione e del gioco su generi sempre diversi. Un “mambo per le ossa rotte”, per chi resiste ai traumi della vita con un passo di danza. Un brano suonatissimo che si avvale della collaborazione di dieci musicisti.

“Man mano che l’età avanza bisogna prendere confidenza con i nomi propri di tutte le ossa, così da una costola di scheletro nell’armadio abbiamo tirato fuori un mambo osteopatico… Che intanto è diventato ‘E ancora mambo’, ‘quantunque mambo’, “per sempre mambo”, il ‘Voodoo mambo’ esorcizzante da ballare nella notte delle zucche vuote – scrive l’artista presentando la canzone - del resto, è con la festa dei morti che iniziano le feste invernali, con il patteggiamento del dono, con le calaveras messicane del dias de los muertos, con la marimba ad ossa che fa resuscitare gli spiriti e li accompagna verso lo zenith dell’oscurità solstiziale. Il video si presenta come una specie di radiografia dell’umano a partire dai traumi. Con la crisi dei vinili, abbiamo pensato anche noi di suonarlo su lastre radiografiche”.

Il video stregato

Girato, pensato e montato dal regista Stefano P. Testa, il video di “Voodoo mambo” riunisce filmati d’archivio veri e falsificati, filmini di famiglia, vecchi cartoni animati, cineradiografie, filmati stock, found footage e finti film d’epoca realizzati mediante l’intelligenza artificiale generativa. Il tutto rimestato e amalgamato fino a confondere ciò che è vero con ciò che è finto, ciò che è vivo con ciò che è morto, ciò che è redivivo con ciò che è non-morto. “Il video nasce da una serie di suggestioni visive che Vinicio ha condiviso con me dopo avermi fatto ascoltare la sua canzone – racconta il regista - partendo da questi stimoli, ho frugato in vari archivi audiovisivi in cerca di filmati da riesumare. Il risultato è un intruglio di storie più o meno verosimili e immaginari strampalati, collocati in uno scenario fantasioso in cui gli scheletri tornano dall’oltretomba per riunirsi in un macabro mambo. Nel calderone danzano stregoni voodoo, disc jockey caraibici, scheletri nell’armadio e scheletri a spasso, Calaveras messicane, pazienti in riabilitazione fisioterapica post frattura, misteriosi scienziati intenti a incidere dischi su lastre radiografiche”.

Il nuovo album e il tour

Si tratta del primo estratto del suo nuovo album “Sciusten Feste N.1965”, in uscita venerdì 25 ottobre. Verrà presentato con un lungo tour europeo ed italiano. Il disco, prodotto per La Cupa da Vinicio Capossela e Alessandro “Asso” Stefana, registrato tra il 2020 e il 2021 insieme alla storica band del cantautore, racchiude quindici canzoni tra inediti, riscritture, rivisitazioni e reinterpretazioni di standard per le feste, con la partecipazione di alcuni ospiti speciali come Marc Ribot, Greg Cohen, Mikey Kenney e Vincenzo Vasi. Il disco ha una storia lunga che risale al 1999, anno in cui Capossela ha fatto il primo “concerto per le feste” al Fuori Orario, storico locale affacciato sui binari della ferrovia a Taneto di Gattatico. Da allora, ha continuato ogni dicembre a dare vita a concerti strabordanti, che hanno glorificato la festa e l’hanno realizzata. Concerti grazie ai quali si sono create una comunità e una tradizione.

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