Franz Di Cioccio: “ho preferito la PFM ai Led Zeppelin”

Quella di Franz Di Cioccio, 78enne abruzzese di origine e milanese d’adozione, tra i fondatori della Premiata Forneria Marconi (scomparso nel settembre 1980) per sostituire il batterista originario del quartetto qualora Page, Plant e Jones avessero deciso di proseguire l’attività della band.
Ma al momento del contatto Franz (oggi commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica) ha fatto una scelta ben precisa, di cui non si è pentito.
"Suonare con i Led Zeppelin sarebbe stato bellissimo.” Ha spiegato al collega del sito napoletano che gli ha chiesto un ricordo di quanto avvenuto. “Era un gruppo fantastico. Ma ho pensato: "Io ho la mia band, cosa ci vado a fare con i Led Zeppelin?". Con il gruppo volevo lasciare qualcosa d'importante, un seme significativo. All'epoca, la musica della Pfm era molto ben vista, piaceva molto perché aveva delle affinità che gli altri non avevano. Chi faceva rock, faceva rock. Benissimo. Poi c'era chi lo faceva meglio, chi no. La nostra musica non era catalogabile e questo procurava, ai musicisti, un incredibile entusiasmo. Sei tu che stai creando una cosa e la metti a disposizione di tutti. Questa è la cosa più bella. Un giorno tutti canteranno ciò che tu hai creato."
E in effetti nel suo lungo percorso, iniziato con I Quelli, (di cui ha fatto parte anche Teo Teocoli) che oltre al successo di "Una bambolina che fa no, no, no" fu la band di accompagnamento prima di De André e poi per anni di Lucio Battisti, Di Cioccio e compagni hanno creato molto e molto è rimasto nella storia della musica rock italiana.
Ma non solo in Italia. La PFM è stata la rock band italiana di maggior successo negli Stati Uniti, dove a metà anni ’70 ha a lungo suonato live (forse i soli Maneskin oggi hanno più successo oltreoceano) e addirittura Peter Sinfield, il paroliere dei King Crimson, Roxy Music e E. L. & P., si è unito alla formazione italiana, scrivendo i testi per gli album destinati al mercato estero ed angolofono.
Ma la band di Di Cioccio, Mussida, Pagani, Fabbri, Premoli e Djivas (che arrivava dagli Area) ha al suo attivo un altro grande risultato: quello di aver saputo unire la musica d’autore di Fabrizio De André con il rock, realizzando tra dicembre 1978 e febbraio 1979 un tour congiunto in cui la band prese in carico le canzoni del cantautore arrangiandole in una chiave progressive che, pur allontanandosi dall’originale, ben si adattava alla voce ed esecuzione di Fabrizio.
Alla domanda se avesse qualche rimpianto Franz, ottimo batterista, ha risposto: “Come potrei, con tutto quello che ho fatto!”.