Megan Thee Stallion: nuova regina del rap o clamoroso flop?
 
                                            Quando lo scorso 5 febbraio “Hiss” ha debuttato direttamente in testa alla Billboard Global 200, Megan Thee Stallion ha fatto la storia: è diventata la prima rapper donna a conquistare da sola, senza feat, la vetta della classifica settimanale relativa ai duecento brani più streammati a livello mondiale. Nessuna collega ci era riuscita prima di lei. Non quella Missy Elliott che da sempre rappresenta per la 29enne femcee di San Antonio, Texas, un faro. Non Cardi B. E neppure Nicki Minaj, che nel 2019 tenne a battesimo Megan Jovon Ruth Pete - questo il vero nome della rapper - con la hit “Hot girl summer”. Gli haters che erano pronti a celebrarne la caduta (dopo che nessun brano di “Traumazine” del 2022 era riuscito ad entrare nella top ten statunitense), alla fine hanno messo via i fuochi d’artificio che erano pronti a sparare: Megan Thee Stallion con il la seconda anticipazione - dopo “Cobra” - del suo nuovo album “Megan”, gli ha mostrato un dito medio, facendogli capire che è qui per restare nel rap game. Eppure del traguardo, impattante, non ci si è soffertati abbastanza: il gossip ha preso subito il sopravvento. L’ex amica Nicki Minaj ha preso decisamente sul personale alcuni versi di “Hiss” nei quali Megan Thee Stallion si riferiva direttamente a lei, accusandola in sostanza di essere una vigliacca che si diverte coi dissing ma poi quando si ritrova davanti le destinatarie delle sue rime fa marcia indietro. In tre giorni la voce di “Anaconda” se ne è uscita con una traccia, “Big foot” (con un titolo che prende in giro la stazza di Megan, paragonata a quella della spaventosa creatura leggendaria della cultura statunitense e canadese), nella quale ha accusato la femcee di cantare testi non scritti di suo pugno, di essere sostanzialmente un’alcolizzata e di aver detto il falso giurando sulla propria madre defunta durante uno show tv a proposito della vicenda della sparatoria di cui è rimasta vittima durante un litigio con l’ex Tory Lanez.
Cinque mesi dopo della vicenda continuano a parlare i siti di gossip e intrattenimento, ma tanto di “Hiss” quanto di “Big foot” si è persa nelle classifiche statunitensi ogni traccia. Non solo: quando mancano appena due giorni all’uscita di “Megan”, il nuovo album della femcee texana, il terzo dopo “Good news” del 2020 e “Traumazine”, Megan Thee Stallion non ha nessun pezzo nella classifica settimanale dei duecento brani più ascoltati su Spotify negli Usa. Il nome di Megan Thee Stallion compare solo associato a quello di un’altra collega, la 24enne femcee del Tennessee GloRilla, vero nome Gloria Hallelujah Woods, con la quale ha recentemente inciso il singolo “Wanna be”. Non solo: sui social c’è chi segnala come il tour europeo che partirà il 4 luglio da Glasgow, nel Regno Unito, e che vedrà la femcee statunitense esibirsi dal vivo nelle principali arene del Vecchio Continente subito dopo l’uscita di “Megan”, non sia propriamente un successo annunciato. Tutt’altro: tra settori invenduti e biglietti venduti a prezzi più bassi - per lo show in programma alla Co-op Live di Manchester del 5 luglio ci sono biglietti in vendita a 47 sterline, ovvero 55 euro; per quello in programma allo Ziggo Dome di Amsterdam del 10 luglio ci sono tagliandi in vendita a 54 euro - rispetto a quelli di altre star con un palmares come il suo, 35 Dischi di platino vinti negli Usa, 26 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, una hit sopra il miliardo di ascolti (quella “Wap”, acronimo di “Wet ass pussy”, un titolo che non ha bisogno di chissà quali spiegazioni, che nel 2020 incise insieme a Cardi B) e 9 miliardi di ascolti complessivi solo su Spotify, il tour rischia di essere un po’ sotto le aspettative.
Lo scorso anno era stata pizzicata in compagnia del bomber belga Romelu Lukaku al matrimonio di Lautaro Martinez, all’epoca compagno di reparto del giocatore all’Inter, sul lago di Como: si era parlato di lei più per vicende extramusicali che per hit. Cerchi il nome della femcee su Google e tra i primi risultati compaiono articoli sulla vienda della denuncia mossa nei suoi confronti da un cameraman, che l’ha accusata di comportamenti impropri sul lavoro: l’uomo sarebbe stato costretto a guardarla fare sesso con un’altra donna all’interno di un veicolo durante la recente tournée in Spagna, prima di essere fatto fuori dall’entourage. Poi ci sono tutti gli strascichi della vicenda del colpo di pistola che le avrebbe sparato Tory Lanez. Non solo Nicki Minaj: alla vicenda ha dedicato delle rime anche Eminem, che nel suo nuovo singolo “Houdini”, prima anticipazione del suo prossimo album, finito subito in testa alle classifiche mondiali, ha ironizzato in modo scorrettissimo su Megan Thee Stallion. “Se le chiedessi di fare un pezzo con me, riceverei anche io una pallottola nel piede?”, rappa a proposito della femcee, classe 1995, ex pupilla di Jay Z, il marito di Beyoncé, che nel 2018 la mise sotto contratto con la sua Roc Nation.
Vedremo se con i diciotto pezzi di “Megan”, la cui tracklist è stata svelata negli scorsi giorni sui social, Megan Thee Stallion riuscirà a rilanciarsi. Nel disco non ci saranno feat di grido: in “B.A.S.” duetta con Kyle Richh, in “Mamushi” con Yuki Chiba, in “Accennt” con la stessa Glorilla, in “Paper together” con UGK e in “Spin” con Victoria Monet. In una recente intervista concessa a “L’Officiel” lei si è detta pronta a celebrare la sua rinascita. Non è un caso che come primo singolo abbia scelto “Cobra” e che sulla copertina esca da un uovo appena schiuso: “I serpenti sono fraintesi nella cultura occidentale: rappresentano la rinascita, la spiritualità. Il serpente è una specie di antieroe”.
