Black Celebration: i Depeche Mode a Milano
"Relax, enjoy the ride" canta Dave Gahan: è solo la seconda canzone dello show, "Wagging tongue" ma già si esibisce in una delle sue danze da derviscio rotante, una di quelle che farebbero girare la testa ad un comune mortale. Non a lui, uno dei frontman più carismatici degli ultimi decenni. Al suo fianco c'è Martin Gore: i Depeche Mode tornano a Milano, dopo lo show a San Siro dello scorso luglio, solo che questa volta sono nei palazzetti. Dopo Torino la scorsa settimana, due date al Forum di Assago.
Il tour di "Memento mori" è in giro da un anno, ha superato le 100 repliche, è una macchina oliatissima e si vede. Inizio puntuale alle 20.45 con un telo che rivela la grande "M" che fa da schermo, inizio atmosferico e cupo "My cosmos is mine", ma già alla terza canzone si va sui classici, "Walking in my shoes". La voce di Gahan ci mette qualche canzone ad ingranare, la band gira già alla perfezione da subito. Relax, Enjoy the ride.
Le canzoni
Rispetto a Torino, una sola variazione in scaletta, "Before we drown" al posto di "My favourite stranger", ma come sabato scorso Gahan si è messo a cantare "Happy birthday" ad un fan.
Poche variazioni rispetto allo show di questa estate: una stupenda "Strangelove" acustica, una altrettanto bella "Black celebration" piazzata a fine scaletta, prima del climax di "Stripped" ed "Enjoy the silence" in cui Gahan dirige il pubblico come un'orchestra in quella che è una delle più grandi canzoni del pop-rock, un patrimonio comune: è giusto che venga cantata in coro, prima della consueta e sempre bella coda strumentale. E prima dei bis, con la sequenza da brivido: "Just can't get enough"/"Never let me down again"/"Personal Jesus". Uno show che funziona alla perfezione anche nei palazzetti (Forum pieno murato): i Depeche Mode, anche se giocano con il racconto della mortalità, sono alive & kicking e in una fase della loro carriera in cui uniscono esperienza ed emozione.
Una serata che è l'ennesima celebrazione di una grande band. Ma dateci ancora altre mille serate così: carisma, un repertorio di classici, spettacolo, partecipazione del pubblico. C'è tutto quello che ci deve essere in un grande concerto, e anche di più.