Il metal dei Lord of the Lost, da Eurovision al live a Milano

Per celebrare il loro primo quindicesimo anniversario di attività nel 2024, il prossimo 24 marzo i Lord of the Lost saranno protagonisti sul palco del Live Music Club di Trezzo sull'Adda per un'unica data italiana del loro tour celebrativo.
La band, che lo scorso anno ha rappresentato la Germania all’Eurovision Song Contest 2023 con il brano “Blood & Glitter”, ha raccontato a Rockol i primi anni della sua carriera e il ritorno dal vivo nel nostro Paese dopo due anni e l'esperienza alla competizione europea. "Suonare all’Eurovision è stato un sogno d’infanzia diventato realtà. E tra un paio d’anni proveremo a partecipare nuovamente", ha svelato il frontman Chris Harms.
A proposito del legame con l'Italia ha aggiunto: "L'Italia era uno dei luoghi in cui andavo in vacanza con la mia famiglia quando ero bambino. In Toscana, tra montagne e mare, siamo stati ovunque". E ancora: "Per quanto riguarda i concerti, in Italia siamo ancora un band underground, suoniamo in piccoli club, più rock and roll. È un po' come tornare alle origini, ai tempi in cui ho iniziato come musicista dal vivo. Questa volta a Trezzo è la prima volta che suoniamo davanti ad un pubblico molto più vasto, essendo headliner". Ricordando il passaggio di due anni fa, ha continuato: "Nel 2022 siamo finiti per caso a essere gli headliner di un evento enorme. Eravamo in tour con gli Iron Maiden e abbiamo suonato in questo enorme festival all'aperto, al Sonic Park di Bologna. Noi abbiamo suonato e all'ultimo minuto, a causa di un avviso di tempesta, il set degli Iron Maiden è stato annullato. È stata una giornata pazzesca!".
Oltre a rivelare di amare la cucina italiana e a parlare del suo interesse verso la cultura del nostro Paese, citando alcuni dei centri storici più famosi, tra cui quelli di Roma, Firenze, Siena, Pisa, Chris Harms ha poi detto: "Per quanto riguarda la musica italiana, beh, un po'... Abbiamo fatto anche una cover di 'Due vite' di Marco Mengoni".
In vista del concerto a Trezzo sull'Adda, il frontman dei Lord of the Lost ha poi svelato come il gruppo si prepara in vista di una tournée e ha spiegato: "Siamo molto organizzati. Abbiamo pianificazioni rigorose, fogli Google, elenchi di cose da fare e così via. Le canzoni per un tour vengono selezionate almeno sei mesi prima. Tutti nella band, compresi anche i tecnici del suono e delle luci, possono così esercitarsi e preparare la propria parte, ognuno per conto proprio. Poi ci riuniamo per un paio di giorni di prove complete della produzione, inclusa la troupe e tutto il resto, per mettere insieme tutti questi pezzi". E ancora: "Questo è quello che abbiamo fatto la scorsa settimana. Il mio aspetto principale è, ovviamente, il canto. Quindi tutto quello che faccio durante la preparazione mi aiuta al concerto a permettermi di spegnere il cervello e semplicemente sentire. Quanto meglio sono preparato in anticipo, tanto più riesco a lasciarmi andare sul palco".
Su cosa possono aspettarsi le persone, Chris Harms ha aggiunto: "Quando si tratta di Lord of the Lost, abbiamo dimostrato molte volte che raramente facciamo ciò che le persone si aspettano da noi. Quindi spero che una serata con Lord of the Lost sia più una sorpresa che una semplice soddisfazione delle aspettative".
Ripensando all'esperienza all'Eurovision e ai primi quindici anni di carriera della band, Harms ha affermato: "Portare un genere musicale come il nostro, duro e pesante, su un palco come l'Eurovision ci è sembrato normale al 100%. Non c'era niente di strano. Sarebbe stato strano se avessimo provato a cambiare il nostro genere solo per l'Eurovision. Gli artisti fanno quello che fanno. Se sei autentico, la cornice in cui ti presenti non ha importanza. Bisogna essere sempre se stessi".
Alla domanda su quali sono per i Lord of the lost i momenti più significativi di tutti questi anni, Chris ha risposto: "Se dovessi ridurre la risposta a poche cose, senza un ordine specifico, direi: due tour europei con gli Iron Maiden, la partecipazione all'Eurovision Song Contest, essere al primo posto nelle classifiche ufficiali degli album tedesche. Tutte cose di cui siamo molto orgogliosi e di cui siamo molto grati!".
Spiegando poi come è cambiata la loro prospettiva come artisti, Chris Harms ha narrato: “Le cose dal punto di vista lavorativo cambiano con il raggiungimento del successo. All'improvviso il tuo hobby diventa il tuo lavoro. Perdi il tuo hobby ma hai un lavoro che ami. Ma emotivamente, la mia prospettiva non è cambiata. Ho sempre seguito il mio cuore, l'unica direzione che conta. Non ho mai ascoltato le etichette, i manager, i cosiddetti 'esperti'”.
In merito alle principali influenze per il suono della band, Harms ha raccontato: “Ho iniziato a studiare il violoncello all'età di 5 anni e lo suono ancora. Quindi la musica classica è la prima cosa con cui sono cresciuto. Al giorno d'oggi, non mi relaziono con altri artisti. Io faccio quello che faccio, loro fanno quello che fanno. I miei gusti musicali in privato sono molto diversi, ascolto praticamente di tutto tranne Reggae, Funk e Jazz. E ascolto molto raramente metal. Adoro creare musica pesante ma ho un interesse molto raro nell’ascoltarla".
Negli ultimi tempi il mondo del rock, pensando ad esempio a Bring Me the Horizon, si è aperto più che in passato ai featuring. Alla richiesta su qual è la collaborazione dei sogni dei Lord of the Lost, Chris Harms ha svelato: “Devo confessare che non ho mai ascoltato una canzone dei Bring Me The Horizon in vita mia, non so nemmeno cosa stiano facendo... Tra le collaborazioni dei miei sogni: scrivere una canzone insieme a Per Gessle, o fargli scrivere una canzone per noi. Cantare in duetto con Lady Gaga, Steven Tyler, IAMX, Morten Harket, Sia, o Bela B., cantante e batterista tedesco dei Die Ärzte”.
In conclusione, pensando a quali sono i nuovi obiettivi dei Lord of the Lost dopo quindici anni di carriera, Christa ha affermato: "Il mio obiettivo è sempre stato quello di non fissare alcun obiettivo, anche se questo non ha senso, logicamente parlando. C'è questa citazione dalla colonna sonora di Kung Fu Panda che somiglia moltissimo a me e alla mia mentalità: 'Yesterday is history, tomorrow is a mystery, but today is a gift. That's why it's called the present'".