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8 marzo: otto donne cantate dai Rolling Stones

Raccontate da Fabio Ruta
8 marzo: otto donne cantate dai Rolling Stones

RUBY TUESDAY

Musica e parole di Jagger-Richards

“Addio Ruby Tuesday / chi potrebbe darti un nome / quando cambi con ogni nuovo giorno / eppure mi mancherai”. I  versi di questa splendida canzone, con una melodia arricchita dal flauto di Brian Jones, dipingono ilritratto femminile di una donna libera che si autodetermina: “'non c’è tempo da perdere', le ho sentito dire / afferra i tuoi sogni prima che sfuggano via”.  È il ritratto della fine della relazione tra Keith Richards e Linda Keith. Lei prese una “cotta” per un certo Jimi Hendrix, pare dopo avergli fatto provare la Fender Stratocaster di Richards in una stanza di albergo.

 

FACTORY GIRL

Musica e parole di Jagger-Richards

Siamo nel ’68, e si sente. Gli Stones sfornano “Beggars Banquet”, il loro album più politico. Non poteva mancare il ritratto di una donna operaia, attesa fuori dalla fabbrica a fine turno. Il tema è quello della sensibilità ai temi sociali dell’epoca, tra i quali lo sfruttamento delle classi popolari nei rapporti di lavoro. L’affresco parla di una ragazza umile, in contrasto con le modelle e le icone sexy note come muse della band. Jagger canta: “Sto aspettando una ragazza con i bigodini tra i capelli / sto aspettando una ragazza che non ha soldi da nessuna parte / giriamo in autobus dappertutto”. Una ragazza con le ginocchia troppo grosse, appesantita dalla fatica.


WILD HORSES

Musica e parole di Jagger-Richards

Una canzone d'amore struggente, dedicata alla fine di un amore travolgente e passionale. Musicalmente si sente l’impronta country dovuta alla frequentazione di quel periodo con Gram Parsons. Pare che l’ispirazione iniziale sia stata la nascita di Marlon, figlio di Keith, che ne compose la melodia e la sua strofa centrale “Wild Horses couldn’t drag me away”. Secondo altre ipotesi  quelle parole furono le prime pronunciate da Marianne Faithfull al risveglio da un coma per intossicazione di stupefacenti. Il testo scritto da Jagger quindi sembra  fosse indirizzato proprio a Marianne Faithfull, ma l’interessato ha smentito questa ipotesi. Che resta fortemente radicata nell’immaginario collettivo dei fans rollingstoniani, lasciando aperto uno spazio di mistero.


YOU GOT THE SILVER - ALL ABOUT YOU 

Musica e parole di Jagger-Richards

Due composizioni che sono accomunate da alcune caratteristiche. La prima, più evidente, è che sono entrambe cantate da Keith Richards. La seconda ragione è quella per cui, secondo la storiografia di genere, entrambe sarebbero dedicate ad Anita Pallenberg. Resta un grosso dubbio sul secondo brano, poiché Richards afferma nella sua biografia (“Life”) che un brano non è mai ispirato da una sola cosa e che “All About You” sarebbe piuttosto incentrata sui rapporti burrascosi con Jagger: ma francamente non sembra del tutto convincente. Il primo brano risale al 1969: qualche tempo prima Keith “rubò” al compagno Brian Jones la sua fidanzata, modella, attrice, icona sexy dei Sixties. C’è  chi sostiene che nella composizione di “You Got The Silver” ci sia lo zampino della stessa Anita, la cui folgorante bellezza fu immortalata in numerosi scatti, tra i quali quelli memorabili di Dominique Tarlé a Villa Nellcote, durante l’esilio francese degli Stones in Costa Azzurra.. “You Got The Silve” è una ballata acusticheggiante tratta da “Let it Bleed”. Nel  testo adorante, Keith canta, abbagliato dalla bellezza: “Hey, tesoro, cos’hai negli occhi? Li ho visti lampeggiare come luci di un aeroplano” ed ancora “hai il mio cuore, hai la mia anima, hai l’argento e l’oro”.  “All About You” arriva molti anni dopo, quando la tumultuosa storia con Anita era finita, affondata dall’abuso di droghe di entrambi e dal quale Keith stava tentando di liberarsi, e segnata da ferite dure da rimarginare. Come quell'agghiacciante vicenda del un colpo di pistola con cui si uccise nella sua camera da letto un ragazzo di 17 anni, che “frequentava” Anita: pare stesse giocando alla roulette russa. Il testo è molto amaro, all’apparenza narra di una relazione finita. Che sia davvero interamente dedicato a Jagger? 


SWEET BLACK ANGEL 

Musica e parole di Jagger-Richards

Dal capolavoro assoluto degli Stones – “Exile On Main Street” – possiamo estrarre questa perla di rara bellezza, come la donna a cui è dedicata. Si tratta di Angela Davis, militante femminista per i diritti civili del movimento afroamericano negli USA. Venne incarcerata ed accusata ingiustamente con l’accusa di omicidio, ed in seguito prosciolta. Anche John & Yoko - Plastic Ono Band le dedicheranno un tributo, incidendo “Angela” inclusa nell’album “Some time in New York City” che uscirà nello stesso anno. La protagonista di "Sweet Black Angel" rappresenta una icona rivoluzionaria. Con la sua folta chioma di bellissimi capelli “afro”.

 

LADY JANE

Musica e parole di Jagger-Richards

Siamo ancora nella primavera compositiva del duo Jagger/Richards. I primi album erano costituiti soprattutto da cover blues e rock and roll, ma progressivamente i brani originali aumentarono di numero. In questo pezzo dolcissimo Brian Jones aggiunge delle parti di dulcimer che evocano atmosfere antiche. Secondo alcuni saremmo nel 1200, alla corte di Re Enrico III, tra mogli ed amanti. Lady Jane potrebbe essere ispirata dalla terza moglie del Re, ma forse anche no. Per altri sono più evidenti i riferimenti ad un romanzo storico di D. H. Lawrence: “John Thomas and Lady Jane” (una sorta di prima versione del ben più noto "Lady Chatterley". Quale sia l’ispirazione, si tratta di una ballad incentrata  sui tormenti amorosi, non troppo lontana da certe atmosfere degli amici e rivali Beatles. Lady Jane appare come la donna dominante a cui il protagonista si offre in pegno come servo d’amore. Le altre amanti cedano il passo.


MEMORY MOTEL

Musica e parole di Jagger-Richards

Brano suadente e stupendo che ci porta in un motel affacciato sull’oceano, a Long Island. Mick è in tour: solite storie di fans, viaggi, concerti, groupies. Ed anche di notti malinconiche e solitarie passate nel motel (facciamo finta di credergli?). Conosce ed ama una cantante e chitarrista. Una vera e propria “road girl”, spirito libero che si sposta da una location all’altra a bordo del suo pick-up. Si parla nel testo di una notte stellata da togliere il respiro, trascorsa sula spiaggia con una “ragazza dai capelli color nocciola e il nasino un po’ all’insù. Secondo i gossippari la protagonista della canzone potrebbe essere la cantautrice statunitense  Carly Simon, che peraltro aveva inciso “You’re so vain”, brano in cui lo stesso Jagger partecipava come backing vocalist. Ma si tratta solo di speculazioni, probabilmente senza fondamento.


MISS YOU 

Musica e parole di Jagger-Richards

1978: impazzano nuovi generi musicali come la  disco ed il punk. E, a differenza di altre band di rock classico, gli Stones raccolgono la sfida e non si fanno trovare impreparati. Con l’album “Some Girls” si confrontano con le nuove tendenze musicali. E il brano “Miss You”, crossover di generi, costituisce un esempio perfetto. Il brano – che si avvale del riff killer di armonica di Sugar Blue – ci fa respirare l’altmosfera del mitico Studio ’54 di New York, di cui Bianca Jagger era un’icona (celebre il suo ingresso a cavallo durante il festeggiamento di un suo compleanno). Per molti (resta sempre una ipotesi, senza certezza)  i versi carichi di rimpianto che lamentano la mancanza dell’amata sarebbero ispirati proprio dalla crisi della relazione con la prima moglie Bianca. Mick non tarderà a consolarsi tra le braccia della bellissima Jerry Hall, sua futura moglie,  alle spese del povero Brian Ferry con cui era fidanzata.


(bonus track) SOME GIRLS

Musica e parole di Jagger-Richards

Non è certo un pezzo da rametti di mimosa ed attirò diverse critiche anche molto pesanti da parte di ambienti femministi. È un brano dalla forte impronta ironica, in cui Jagger si prende gioco di certi cliché e certi stereotipi. Uno di quei brani che vanno letti nel loro contesto e che solo in esso possono venire compresi, perché le parole sono un tutt’uno con la musica e con il cantato che appare quasi una “recita” teatrale, a tratti goliardica: “alcune ragazze mi danno diamanti / altre mi comprano vestiti / altre mi danno bambini che non ho chiesto”. E poi si passa ad una carrellata di quello che “certe ragazze” – secondo il testo – “ vogliono”.  C’è n’è n’è per tutte: per le francesi che vogliono Cartier o per le italiane che preferiscono le automobili, per le inglesi troppo pudiche ed insopportabili al telefono o per le ragazze nere che sarebbero inarrestabili nel voler fare l’amore tutta la notte fino ad esaurire le risorse del povero Mick.


Testi di Fabio Ruta, autore di "The Rolling Stones", Edizioni Underground?, che abbiamo recensito qui.
 

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