Santi Francesi a Sanremo 2024: “Lasciamo segreti da risolvere”

Alessandro De Santis e Mario Francese, ovvero i Santi Francesi, per raccontare il loro modo di intendere la musica, citano una band che dell’affiatamento, dell’adrenalina e dell’imprevedibilità, ha fatto bandiera: i Twenty One Pilots. “Nei loro live e anche nella loro musica c’è qualche cosa di inafferrabile – raccontano – i brani che propongono dal vivo hanno sempre qualche cosa di diverso da quelli che si possono ascoltare su disco. Offrono spazio al potere di interpretazione di chi ascolta. A noi piace lasciare segreti da risolvere, che il pubblico possa trovare più chiavi di lettura in quello che facciamo. Amiamo l’idea che la musica possa essere un tesoro disseminato, da raggiungere e fare proprio”.
Il pezzo che presentano sul palco del Festival di Sanremo è una fotografia della loro poetica, è sexy, sinuoso, popolare, fine. “A Sanremo Giovani abbiamo presentato ‘Occhi tristi’ che è un lato di quello che siamo, un biglietto da visita più veloce e potente – sottolineano – mentre ‘L’amore in bocca’ è una ballata più densa che grazie all’orchestra viene esaltata”. E anche qui le parole sono libere, sono finestre affacciate su un mondo che l’ascoltatore può costruire e immaginare: “Mi hai lasciato con l’amore in bocca senza farlo apposta, sono le ultime gocce di pioggia, scivoliamo sopra tetti prima di cadere a pezzi”. È autobiografica? “Ogni parola è legata a una precisa situazione di vita, ma non ci piace l’idea di entrare nei particolari o essere specifici”, sorridono.
Nel 2022 il gruppo ha vinto la sedicesima edizione di X Factor Italia e ha pubblicato l’ep “in fieri”, portato in scena nel 2023 nel loro primo tour nei club. “All’inizio del nostro percorso ci dicevano che eravamo poco chiari - ricordano – ed era vero, mischiavamo tanti suoni e generi e forse non avevamo una vera direzione. In giro si trovano ancora i nostri primissimi pezzi, si passa dallo ska al reggae senza una soluzione di continuità. Poi abbiamo affinato il tutto, pur avendo tante influenze e questa operazione chiarificatrice, quando siamo arrivati in un contesto televisivo come quello di X Factor, ci ha aiutato: le nostre canzoni sono dei piccoli trailer, vogliono suscitare curiosità e lasciare a chi ascolta libertà di viaggiare con la mente seguendo i sentimenti. Allo stesso tempo ci sentiamo pop e vogliamo fare pop”.
Arrivare tra i Big passando da Sanremo Giovani, regala consapevolezza. “E anche legittimità – proseguono – è vero che abbiamo alle spalle la gavetta e diversi tour, abbiamo un nostro pubblico, ma non fossimo passati dai Giovani, dove abbiamo sentito il peso della gara, ci saremmo sentiti a disagio. Ora all’Ariston non abbiamo nulla da perdere, ma tutto da guadagnare. E questa sensazione ci dà forza”. Nella serata delle cover canteranno, con Skin, “Hallelujah”. “Ci piacciono le sfide, ci piace l’idea di coverizzare ciò che non andrebbe coverizzato – concludono – a X Factor facemmo ‘Creep’ dei Radiohead, per esempio. Ma anche in questo caso ci affascina la scelta della canzone, perché è un brano contraddittorio. È entrata nell’immaginario comune in modo gentile, la ascoltiamo durante i matrimoni e pensiamo sia ‘spirituale e ultraterrena’, ma in realtà mette al centro tematiche come il sesso e la vita. Ci piace questa ambivalenza, inoltre Skin, con la sua voce incredibile, ci darà un grandissimo supporto”.