La canzone dei Genesis che non convinceva Tony Banks
L'album del 1986 "Invisible touch" segnò l'apice del successo commerciale della band inglese

Raccontata piuttosto male, la storia dei Genesis si può grosso modo dividere in due parti: la prima legata al prog rock con Peter Gabriel in formazione nel ruolo di cantante, la seconda mano a mano sempre più pop con il batterista Phil Collins avanzato dietro il microfono a cantare. Dall'inizio, sempre presenti, Mike Rutherford e Tony Banks.
Il primo successo di sapore vagamente pop della band britannica fu "Follow You Follow Me", ultimo brano nella tracklist dell'album del 1978 “...And Then There Were Three...” - primo pubblicato con la formazione a tre Collins-Banks-Rutherford - che riuscì a farsi largo nella classifica di vendita statunitense. Il testo venne scritto da Mike Rutherford in una decina di minuti.
Gli anni Ottanta furono quelli della totale affermazione commerciale dei Genesis che toccarono il loro picco con l'album del 1986 “Invisible touch” . Oltre alla title track vennero pubblicati altri quattro singoli - “Land of Confusion" , “In too deep” , “Throwing It All Away” e "Tonight Tonight Tonight" – che gli regalarono un record: furono il primo gruppo britannico a piazzare cinque canzoni dello stesso album nella Top Five della classifica americana. Impresa riuscita in precedenza solamente a Michael Jackson, Janet Jackson e Madonna .
Nonostante l'enorme successo riscosso da quell'album, che vendette circa quindici milioni di copie, a Tony Banks proprio “Invisible touch” , l'unica canzone del gruppo che riuscì mai a raggiungere la prima posizione della classifica di vendita negli Stati Uniti, non è mai particolarmente piaciuta.
Parlando del brano,
Tony Banks
una volta ebbe a dire: “Per noi è una canzone rock abbastanza semplice. Penso che funzioni davvero bene perché è breve. Non penso che mi piacerà mai, ma poi quando la ascolto, mi piace. Intellettualmente non ne sono molto sicuro, ma funziona”.
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