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Burial vuole comunicare con noi

L’artista britannico di musica elettronica ha prodotto due nuove tracce per la label XL.
Burial vuole comunicare con noi

Messaggi dall’universo Burial, che vuole comunicarci la sua nuova rotta: “Dreamfear” e “Boy Sent From Above” sono due nuove canzoni lavorate e prodotte dal musicista britannico. Dovrebbero vedere la luce ufficialmente il 9 febbraio, ma stanno già girando in rete da qualche giorno: poco tempo fa è stata diffusa in alcuni negozi una versione "white label" in vinile dell'ep, che ha anticipato l'uscita ufficiale.

Il passaggio da Hyperdub a XL

La prima notizia, quasi uno shock per i fan dell'artista, è che Burial saluta l’amata Hyperdub, l'etichetta che ha fatto uscire quasi tutti gli album, ep e singoli  sin dal suo debutto nella scena: solo la scorsa estate aveva pubblicato uno split single con  Kode9, titolare dello storico marchio della musica elettronica. L’artista è entrato nel roster della XL, che ha annunciato l'uscita il giorno di capodanno con un video in cui il marchio di Burial si fonde con quello dell'etichetta, una delle più grandi "indie" al mondo (ha pubblicato i primi album di Adele ed è la casa dei Radiohead e degli Smile di Thom Yorke). Il cambio di passo si vede anche da queste operazioni di marketing, digitale e non: sul sito di XL, per esempio, è possibile acquistare merchandising legato all'EP e alla collaborazione tra Burial e l'etichetta.

Il sound di Burial

"Dreamfear" contiene due lunghi brani di oltre 10 minuti, che rinnovano il suo stile cupo e particolare, e che si allontanano dall'ambient rumoristico talvolta frequentato negli ultimi anni con EP come "Antidawn". Tornano i campionamenti ricercati, gli echi lontani che vanno a delineare atmosfere desolate e desolanti tipiche delle metropoli britanniche sentite anche nel suono dei Massive Attack e in generale nel Bristol sound. I fan si sono già lanciati, nelle comunità online, alla ricerca delle fonti di questi brani, tra qualche autocitazione e origini imprevedibili: la frase che apre "Dreamfear", "I am the High One, the Lord of Ecstasy", per esempio, arriva da una sequenza del videogioco "Assassin's Creed".

William Emmanuel Bevan, questo il suo vero nome, però, non si è mai fossilizzato nel suo percorso. E, pur continuando a mantenere un timbro riconoscibile, ha sperimentato tanto nel suo cammino, sia da solo, sia collaborando con altri artisti,come i Massive Attack nel brano “Four Walls” del 2011 e in numerosi pezzi incisi negli anni con Four Tet e Thom Yorke. In “Dreamfear” e “Boy Sent From Above” vira più verso un sound selvaggio, meno isolazionista e cupo, più orientato a sorprendere e a cambiare pelle durante lo scorrere dei minuti.  Resta da vedere se questa è un'uscita isolata, o prelude a un nuovo album più strutturato: l'ultima pubblicazione in questo senso è il capolavoro "Untrue" del 2007, a cui sono seguiti numerosi singoli ed ep, e la raccolta "Tunes 2011–2019". 

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