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Chi è Tyla e perché se ne parla

"Il mondo scopre una star africana", dice lei. Da YouTube ai Grammy: la storia della voce di "Water"
Chi è Tyla e perché se ne parla

Al di là dell’Atlantico non è (già) più una “next big thing” del pop, così come gli addetti ai lavori chiamano gli astri nascenti della scena, ma una star che ha dimostrato sul campo il suo valore. Al di qua, invece, il fenomeno Tyla è ancora tutto da scoprire, anche se la sua prima esibizione dal vivo la 21enne cantautrice sudafricana - è nata a Johannesburg, la capitale sudafricana, e ha origini irlandesi, olandesi e zulu - che ha iniziato a farsi conoscere pubblicando cover su YouTube l’ha conquistata proprio qui in Europa, a Milano, lo scorso ottobre in occasione della settimana della moda, prima di essere scelta come artista d’apertura della branca europea dell’”Under the influence tour” di Chris Brown.

I risultati che arrivano dagli Usa parlano chiaro: la Riaa, Recording Industry Association of America, corrispettivo americano della nostra Fimi, le ha appena consegnato il suo disco di platino per il milione di copie equivalenti vendute dalla hit “Water”. Il brano, uscito lo scorso luglio, ha totalizzato solo su Spotify 335,6 milioni di ascolti a livello mondiale, portando a oltre 30 milioni il numero complessivo di ascoltatori mensili sulla piattaforma della popstar. La canzone, la cui esplosione è partita da TikTok, è un pezzo pop dalle sfumature r&b e qualche accenno di afrobeat. Nel testo Tyla non fa che ripetere: “Make me sweat, make me hotter / make me lose my breath, make me water”.

A proposito del significato, Tylla ha preferito rimanere sul vago: “Mi piacciono canzoni che non sono esplicite. Penso a ‘Rock the boat’ di Aaliyah. Non ho mai capito cosa volesse dire con ‘rock the boat’. Ma amo quel tipo di scrittura. Nel mio caso, volevo solo una canzone estiva che chiunque potesse cantare. Quando l’abbiamo finita ho detto: ‘É fatta, abbiamo la canzone’”. Con molta probabilità il 4 febbraio prossimo, sul palco della crypto.com Arena di Los Angeles, la cantautrice si aggiudicherà un Grammy Award - gli “Oscar” della musica - come Miglior interpretazione di musica africana: sarebbe il primo della sua carriera. Della quale “Water” vuole essere solo il primo tassello.

Nel cassetto, dopo i singoli “Truth or dare” e “On and on”, c’è infatti un album di inediti, dal titolo eponimo, in uscita l’1 marzo: “Tutto ciò che mi sta accadendo ha superato qualsiasi cosa potessi sognare. La musica africana sta diventando globale e sono così felice di essere uno degli artisti che traina il mercato. Sto lavorando al mio suono da due anni ormai e sono pronta a farlo ascoltare al mondo: non vedo l’ora che tutti possano conoscere una popstar africana”. Il tour europeo partirà il 21 marzo da Oslo, ma al momento non sono previste tappe in Italia

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