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Talking Heads: la loro "Burning Down The House" arriva dai P-Funk

Quello che divenne il titolo era gridato dalla band di George Clinton durante i concerti.
Talking Heads: la loro "Burning Down The House" arriva dai P-Funk

Tra le band emerse dalla scena del locale di Manatthan CBGB, i Talking Heads sono una delle più amate. Guidati dal visionario e brillante David Byrne, i Talking Heads hanno guadagnato notorietà nella scena new wave, combinando art rock, funk e latin jazz con le loro radici punk.

Una delle composizioni più popolari dei Talkin Heads è "Burning Down The House" del 1983 che fu il primo singolo ad essere estratto da “Speaking in Tongues” il quinto album in studio della band. 

L'ispirazione di "Burning Down The House", un brano dance ricco di synth con chiare influenze funk e del primo hip-hop, è venuta da Parliament-Funkadelic, il collettivo musicale che ha aperto la strada al funk psichedelico e al suono hip-hop della West Coast.

Durante uno spettacolo dei Parliament-Funkadelic al Madison Square Garden di New York, George Clinton e il resto del gruppo avrebbero gridato "Bruciate la casa" (“Burn down the house”) al pubblico. 

A Byrne e al batterista Chris Frantz, che erano presenti allo spettacolo, è piaciuta la frase, con Byrne che in seguito ha detto: "Lo stavano urlando al pubblico e ho pensato 'quella è una canzone'".

Si dice che il testo del brano elaborato dal frontman dei Talking Heads sia incentrato su un uomo così sommerso dai debiti da dare fuoco alla sua stessa casa. Senza alcun tipo di via di fuga e salvezza, l'uomo resta semplicemente a casa a guardare la televisione. Una storia piuttosto oscura che denuncia la posizione di molte persone nella società statunitense.

Secondo la bassista Tina Weymouth, la traccia "è iniziata da una jam" tra lei e Frantz. I primi demo di "Burning Down the House" mostrano come le improvvisazioni senza senso (tipiche durante la scrittura di una canzone) di Byrne alla fine si siano trasformate nei testi finali. A un certo punto della storia del brano, il canto non era "Burning down the house" ma "Foam Rubber USA", ha detto una volta Byrne a NPR.

La canzone fu il singolo quello che raggiunse la posizione più alta nelle classifiche negli Stati Uniti per i Talking Heads: il nono posto della Billboard Hot 100 e il sesto nella US Billboard Mainstream Rock Tracks, quella della messa in onda delle radio. Sebbene "Burning Down the House" non abbia avuto lo stesso successo in tutto il mondo, rimane comunque uno dei brani più riconoscibili e amati dei Talking Heads.

Il video musicale è stato diretto da David Byrne ed è stato il primo video dei Talking Heads a mostrare l'intera band. La casa che si vede nel clip si trovava a Union, nel New Jersey, mentre gli interni sono quelli di un club di New York chiamato The World.

La versione “piccola” di David Byrne nel video era interpretata da Max Illidge, che all'epoca aveva 12 anni e che sarebbe diventato il cantante di un gruppo chiamato 40 Below Summer.

 

 

 

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