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Album da ascoltare a Natale: da Kanye a Mariah fino ai Pogues

La colonna sonora, tra rock, pop e rap, per il 25 dicembre.
Album da ascoltare a Natale: da Kanye a Mariah fino ai Pogues

Dal rap-gospel malinconico di Kanye West alla regina pop delle feste Mariah Carey fino al rock di Elvis, Johnny Cash e Tom Waits, e c’è perfino spazio per un album inaspettato, capace, come una macchina del tempo, di far tornare bambini: si tratta della colonna sonora del film “Mamma ho perso l’aereo”, un classico della cinematografia. Immancabili i Pogues. Nella selezione che abbiamo realizzato per creare la giusta colonna sonora di Natale, non possono mancare anche artisti italiani capaci di creare la giusta atmosfera con canzoni magiche: Elisa e Zucchero. Ecco alcuni album, tutti di diverso genere, da ascoltare in queste giornate di festa e, perché no, anche a Natale.

Johnny Cash  - “Christmas With Johnny Cash”

Cash, nella sua carriera, ha registrato diversi progetti legati al Natale. Nel 2003, l’anno della sua morte, Sony Legacy ha pubblicato questa raccolta di canzoni registrate tra il 1962 e il 1980. Si possono ascoltare, attraverso la struggente voce di Cash, pezzi classici come “The Christmas Guest”, “O Come All Ye Faithful”, “The Christmas Spirit” e “Christmas As I Knew”. Quest’ultima è un gioiello: una poesia dedicata alla sua famiglia, che viveva nella povertà in Arkansas, racconta di quanto sia comunque importante essere grati alla vita.

Mariah Carey - “Merry Christmas”

Le basi: è il disco di “All I want for Christmas is you”, la canzone che ha reso Mariah Carey la regina del Natale e che ogni anno assicura alla diva pop statunitense milioni di dollari di guadagni. Dopo aver scalato le classifiche al di là e al di qua dell’Atlantico con hit come “Vision of love”, “Love takes time”, “Someday”, “I don’t wanna cry”, “I’ll be there” e soprattutto “Hero”, nel 1994 Mariah Carey decise di cimentarsi con un disco natalizio, incentrato però non su classici ma su brani originali. Fu un successo. In trent’anni “Merry Christmas” ha venduto oltre 5 milioni di copie solo negli Usa e 17 milioni a livello mondiale.

Michael Bublé - “Christmas”

Le basi, parte 2: secondo le stime, dal, 2011 ad oggi l’album natalizio di Michael Bublé - più volte ristampato e arricchito con bonus track - avrebbe venduto oltre 6 milioni di copie e totalizzato 2 miliardi di streams solo negli Usa. Con la sua voce da crooner degli Anni Duemila, Bublé ha dato nuova vita a classici come “It’s beginning to look a lot like Christmas” e “I’ll be home for Christmas”: cover che permettono al cantante canadese di guadagnare la bellezza di 8,7 milioni di dollari ogni Natale solo da Spotify.

Kanye West – “Jesus is King”

Il nono album del rapper è un viaggio malinconico, potente e in certi momenti esagerato, che si snoda tra rap e gospel. Un progetto, uscito nel 2019, in un primo momento poco apprezzato, ma nel tempo diventato sempre più amato per la sua grande capacità di fondere mondi e visioni. Relegarlo all’universo christian hip hop è un po’ riduttivo, anche in questo disco c’è tutto il genio musicale di Kanye. Un esempio? Il testo e la musica di “Follow God” in cui gioca sul linguaggio e sui riferimenti tra Dio e il suo padre naturale.

Elvis – “Elvis’ Christmas Album”

Uscito nel 1957, il disco è composto da tradizionali canti di Natale, come “White Christmas” e “Silent Night”, ma furono incluse nel disco anche due canzoni nuove composte appositamente per Presley, “Santa Bring My Baby Back (to Me)” e “Santa Claus Is Back In Town”, quest'ultima scritta da Jerry Leiber e Mike Stoller. Elvis con tutta la sua forza e brillantezza, ancora oggi, spalanca le porte sul 25 dicembre.

Zucchero - “Oro incenso e Birra”

Per un Natale rock’n’roll: dal coro gospel che apre “Overdose (d’amore)” alle sonorità eteree e rarefatte dell’enigmatica “Libera l’amore”, composta da Ennio Morricone, che chiude il disco, passando per “Madre dolcissima”, “Diavolo in me”, “A wonderful World” e “Diamante”. Zucchero è al tempo stesso Apollineo e Dionisiaco, tra sprazzi di spiritualità e momenti più viscerali.

Artisti Vari - “Mamma ho perso l’aereo: colonna sonora originale”

Da “White Christmas” nella versione dei The Drifters a “Pleace come home for Christmas” nella versione di Southside Johnny Lyon, passando per l’interpretazione di “Have yourself a Merry Little Christmas” di Mel Tormé e i temi composti per l’occasione da John Williams, che conquistò due candidature agli Oscar come “Miglior colonna sonora originale” e “Miglior canzone originale” con “Somewhere in my memory”: anche se nel disco non c’è “Rockin’ around the Christmas tree”, utilizzata in una delle scene più famose, la colonna sonora di “Mamma ho perso l’aereo” rimane un cult. Proprio come il film.

Pogues – “If I Should Fall from Grace with God”

Disco del 1988, senza tempo. Nella colonna sonora di Natale i Pogues non possono mai mancare, soprattutto nell’anno in cui MacGowan è andato a bere birre in cielo. La maggior parte dei brani dell’album sono impregnati di atmosfere irish folk. Ritroviamo inoltre ballate intrise di impegno sociale, come “Thousands are Sailing”, e una delle canzoni di Natale più famose di tutti i tempi, “Fairytale of New York” con la cantante Kirsty MacColl. Una canzone meravigliosa, “la” canzone di Natale per eccellenza.

Elisa -“Ivy” 

Il Natale 2023 per Elisa ha il suono di “Intimate - Recordings at Abbey Road”, il disco che ha inciso negli storici studi londinesi resi leggendari dai Beatles insieme a Dardust, fissando su nastro l’esperienza di “Intimate”. Ma facciamo un salto indietro di tredici anni: è il 2010 quando Elisa, reduce dal successo dell’album “Heart”, spedisce nei negozi lo spiazzante “Ivy”, un disco con il quale rivisita in chiave acustica - talvolta insieme ad un coro di ragazzi - brani come “Ti vorrei sollevare”, “Una poesia anche per te”, “Qualcosa che non c’è”, “Rainbow”, “Eppure sentire”, oltre a cover come quella di “1979” degli Smashing Pumpkins e “I never came” dei Queens of the Stone Age. “È un album che racconta la magia delle cose semplici e quotidiane. Queste canzoni raccontano frammenti di vita reale, ricordi che vivono nella memoria ma la rileggono anche con nuova maturità e prospettiva. Sono semplici, hanno dentro la stessa armonia che trovo nella natura”, spiegò la cantautrice friulana.

Tom Waits – “Blue Valentine”

Le dieci canzoni di “Blue Valentine” furono registrate tra luglio e agosto del 1978, in uno studio a Hollywood. La produzione fu affidata a Bones Howe e il sound mescola come sempre jazz, blues, un po’ di rock e ha un tocco romantico. Il disco è un viaggio malinconico e bellissimo tra le anime di chi non ce l’ha fatta, di chi è rimasto indietro, e non va dimenticato. “Christmas Card From A Hooker In Minneapolis” è un brano speciale. L’artista canta la lettera di una prostituta a Charlie, forse un vecchio amante o forse solo un cliente. La donna parla della sua condizione, dice di essere incinta e di avere trovato una relazione stabile, con un uomo che suona il trombone e che promette di prendersi cura di lei e di suo figlio. Uno spaccato di vita che arriva al cuore. 

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