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Il fenomeno Shygirl in arrivo in Italia

Freak, sexy, queer, pop: la rapper londinese ha conquistato anche Rihanna e Lady Gaga.
Il fenomeno Shygirl in arrivo in Italia

Shygirl, “ragazza timida”, è chiaramente un nome d’arte autoironico. Perché Blane Muise, questo il vero nome della femcee londinese classe 1993 che oltremanica gli addetti ai lavori hanno incoronato già da qualche mese come la nuova regina della scena underground britannica, è tutto fuorché timida. Sui social si mostra in tutta la sua possenza, da fiera paladina della body positivity, e lo stesso fa nei video delle sue canzoni su YouTube, che hanno totalizzato oltre 20 milioni di visualizzazioni complessive. Nei testi delle sue canzoni, audaci e provocatori, l’icona queer parla esplicitamente dei suoi desideri sessuali: “Faccio musica sull’essere egoista, sui miei desideri e adoro i ritmi sexy”, dice Shygirl. Su quei ritmi sexy questa sera farà ballare il pubblico del Circolo Magnolia di Segrate, a Milano, unica tappa italiana del tour che la sta vedendo esibirsi sui palchi dei club europei per presentare dal vivo l’album “Nymph”, uscito un anno fa.

I’m a freak”, canta in uno dei suoi pezzi più popolari, “Freak”: 30 anni, Shygirl è emersa nel 2020 dalla scena grime e da quella dei club del circuito queer del Regno Unito, conquistando i seguaci della scena underground britannica con quel mix tra dance, industrial hip hop, hyperpop. Origini caraibiche - di Grenada nello specifico, uno stato nel mar dei Caraibi, il secondo più piccolo stato indipendente del continente americano, a nord di Trinidad e Tobago - Blane Muise è cresciuta nella zona sud di Londra e ha mosso i suoi primi passi nella scena underground locale come esponente del collettivo Nuxxe, amato da Rihanna: la popstar di “Umbrella” ha usato diversi brani della crew per gli spot della sua linea di bellezza Fenty Beauty. È una sua fan anche Lady Gaga, che l’ha arruolata insieme a Mura Masa per un remix di “Sour Candy”, il brano originariamente inciso insieme alle Blackpink per “Chromatica” del 2020.

Tra le sue influenze musicali la femcee cita Madonna (che ha omaggiato campionando “Don’t tell me” in “Shlut”), Aphex Twin e Björk, ma dice: “Vorrei collaborare con Elon Musk per creare un nuovo chip cerebrale in modo che tutti possano ascoltare Shygirl direttamente nella loro testa”. A chi la accusa di aver puntato troppo sul proprio aspetto fisico oversize, risponde (alludendo al bullismo subito da adolescente da parte degli altri ragazzini): “Sono stata sessualizzata sin dall’età di 12 anni. Creando questa musica, trovo il mio spazio confortevole. Perché negare come vieni percepito? Non puoi nasconderti. Ho abbracciato quella che sono”. E poi specifica che lei in realtà non ha mai fatto nulla per essere considerata una paladina della body positivity: “Se ne è parlato tanto quando sono emersa, ma io non lo ero, non del tutto”. La collega Lizzo, parlando del proprio corpo, ha detto: “Questo corpo è arte”.

Shygirl, del cui impatto ha parlato anche il Guardian, tra i più autorevoli giornali britannici (che l’ha definita una “popstar sex-positive”), non la pensa troppo diversamente: “Penso di essere una persona molto sensuale nella vita e il modo in cui vivo la sessualità è qualcosa da cui traggo potere e affermazione”, ha detto alla rivista Enfants Terrible. “Nymph” è stato candidato per il Mercury Prize come Album dell’anno, tra i riconoscimenti più ambiti della musica oltremanica e Shygirl ha ricevuto il premio AIM UK Independent Breakthrough come miglior rivelazione della scena indipendente dell’ultima stagione discografica.

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