La storia di Brenda Lee e “Rockin’ around the Christmas tree”
“Avevo solo 12 anni e non avevo successi discografici. Per qualche ragione, Johnny ascoltò la mia voce e volle affidarmi questa canzone. E accettai”, raccontò nel 2019 Brenda Lee, parlando di come nacque “Rockin’ around the Christmas Tree”. Il Johnny citato dalla cantante, oggi 78enne, è Johnny Marks, autore statunitense specializzato proprio in canzoni natalizie: prima di “Rockin’ around the Christmas Tree”, datata 1958, Marks aveva scritto brani come “Rudolph the red-nosed reindeer” e “A Holly Jolly Christmas”. Il singolo non fu un successo immediato: la massima posizione raggiunta nella classifica di Billboard negli Anni ’60 fu il terzo posto del 1965. Ma negli anni “Rockin’ around the Christmas Tree” è diventata uno dei classici natalizi di maggiore successo di sempre, arrivando a vendere oltre 5 milioni di copie e a vincere 5 Dischi di platino solo negli Usa, paradossalmente senza mai andare al primo posto. Almeno fino ad oggi. Sì, perché la canzone interpretata dalla cantante statunitense, regina del rockabilly, a distanza di sessantacinque anni dalla sua uscita è riuscita clamorosamente a conquistare la vetta della Billboard Hot 100, la classifica relativa ai singoli più venduti negli Usa negli ultimi sette giorni.
Brenda Lee e la sua “Rockin’ around the Christmas Tree” hanno battuto per la prima volta un’altra regina delle canzoni natalizie, Mariah Carey e la sua “All I want for Christmas is you”, vera e propria garanzia del genere da trent’anni a questa parte. Il brano interpretato da Brenda Lee ha totalizzato nell’ultima settimana negli States 35 milioni di streams e secondo i dati delle emittenti radiofoniche è stata ascoltata da 21 milioni di radioascoltatori. “Non puoi fermare una bella canzone”, esulta la cantante, in una lunga intervista a Variety. Brenda Lee non fa concerti ufficiali dal 2000, anche se in questi anni non ha mancato di esibirsi dal vivo in alcune occasioni. Non pubblica un album da sedici anni, tanti quanti ne sono trascorsi dall’uscita dell’ultimo, “Gospel duets with treasured Friends”, il trentaduesimo di una carriera partita all’inizio degli Anni ’50, quando la cantante esordì da bimba prodigio in alcuni programmi musicali country trasmessi da emittenti e network privati della natìa Atlanta, in Georgia, prima che la Decca Records le offrisse nel 1956 il suo primo contratto discografico: “Quando sono andata in pensione mi sono detta: ‘Sai cosa? Ho avuto un bel percorso. Ho vinto tutti i premi che si possono vincere. Basta così’. L’ho fatto e non me ne sono pentita. Partire, andare in tour, stava logorando il mio corpo”.
“Rockin’ around the Christmas Tree” non è l’unico successo della sua carriera: tra i successi della sua discografia ci sono anche brani come “I’m sorry”, “I want to be wanted”, “Dum dum”, “Fool no. 1”, “All alone am I”. John Lennon una volta disse di lei in un’intervista alla rivista statunitense Rolling Stones: “Brenda Lee ha la voce rock’n’roll femminile più autentica che io abbia mai ascoltato”. “Rockin’ around the Christmas Tree” è stata croce e delizia della storia di Brenda Lee. La canzone è stata coverizzata, negli anni, da chiunque: da Kim Wilde e Mel Smith a Justin Bieber, da Michael Bublé a Camila Cabello. È stata inserita nelle calonne sonore di cartoni Disney come “Pluto’s Christmas Tree” e “Mickey’s Christmas Carol”. Nel 1990 a regalare una nuova vita alla canzone ci pensò il film “Mamma, ho perso l’aereo” di Chris Columbus, 476,7 milioni di dollari di incassi a livello mondiale: “Un giorno mi chiamò uno dei miei amici, nel ’90: ‘Brenda, hai visto ‘Mamma ho perso l’aereo’? La tua canzone è ovunque’. Io gli risposi: ‘Ma quale canzone?’. Poi capii”.
Un mese fa la cantante ha pubblicato un nuovo video in cui interpreta “Rockin’ around the Christmas Tree” in playback: in sottofondo c’è la registrazione originale del 1958, con la sua voce da tredicenne. Quando qualche settimana fa le hanno consegnato il quinto Disco di platino per la hit, il suo primo pensiero è stato quello di chiamare Johnny Marks, che però è scomparso nel 1985: “Era l’uomo più dolce che io abbia mai conosciuto. Ha scritto così tanti standard natalizi. Mi chiamava quasi tutti i giorni. Io lo prendevo in giro: ‘Hai scritto tutti questi successi e siccome sei ebreo non credi neppure al Natale cristiano’”.