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CCCP in DDDR: la band emiliana all'Astra Kulturhaus di Berlino

Il gruppo di Ferretti, Zamboni, Annarella e Fatur torna ad esibirsi nella capitale tedesca
CCCP in DDDR: la band emiliana all'Astra Kulturhaus di Berlino
Credits: Daniela Ferretti

“Astra Kulturhaus in RAW Gelände a Friedrichshain, avamposto di una Berlino ferroviaria e imperiale, ultimo margine rimasto rudimentale e vivo prima dell’assalto definitivo delle gru e dei grattacieli vetrati. Locali, mostre d’arte, occupazioni, il senso di un assedio. È lì che porteremo il nostro Punk filosovietico e musica melodica emiliana, nel pieno cuore della Deutsche Demokratische DISMANTLED Republik, la Repubblica Smantellata di Germania Est: CCCP in DDDR, appunto. Nessun luogo migliore di quella capitale di crolli e resurrezioni per restituire ciò che ci è stato donato: un pugno di canzoni che cambiano la vita. Nate nei sotterranei delle case occupate, nel buio delle strade lastricate, nelle scritte sui muri, sulle pieghe dei volti: Live in Pankow; Punk Islam; Spara Jurij; Curami. In buona compagnia di altrettante pari.” Così parlarono i CCCP-Fedeli alla linea.

In occasione delle celebrazioni per i 40 anni dall’uscita del primo EP del gruppo, “Ortodossia”, la band emiliana ha annunciato un concerto a Berlino. Il prossimo 25 febbraio all’Astra Kulturhaus di Berlino i CCCP-Fedeli alla linea, Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur, si esibiranno con 'CCCP in DDDR'.

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Le prevendite saranno disponibili a partire da lunedì 27 novembre alle ore 10.00 a questo link. Sempre da lunedì alle ore 10.00 saranno attive anche sul circuito Dice.

“cantavamo: Kebab Träume in der Mauer Stadt

non mangio kebab da decenni e non sogno

o non ricordo, il mio è un sonno da sfinimento.

Smantellato il Muro, l’oltrecortina, il dopoguerra

la città intorno è una città del nord come le altre

cantavamo: Wir sind die Türken von Morgen

roba da forza lavoro a basso costo ma

sepolto Atatürk è la Sublime Porta

lo skyline d’Istanbul, mica roba nostra.

Nella mia Berlino il Reichstag è un palazzotto vetusto

fuori mano in fondo al parco e sul prato davanti

al tramonto pascola un branco di cervi.

Dietro c’è il Muro e una torretta per guardare oltre

sic transit gloria mundi - passami quella canna”

Continua fino all’11 febbraio 2024 la mostra ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia “FELICITAZIONI! CCCP - Fedeli alla linea. 1984 - 2024”. Un vero archivio collettivo che si apre al suo pubblico per raccontare, attraverso immagini, canzoni, testi, abiti, scenografie ed esperienze, chi sono stati i CCCP e il fenomeno che continuano ad essere grazie all’attualità dei concetti espressi in musica. Info e biglietti a questo link. Alla mostra è collegato il libro-catalogo omonimo edito da Interno4 edizioni, 465 pagine a colori, disponibile presso il bookshop dei Chiostri di San Pietro e nelle librerie.

È disponibile in CD, doppio vinile o speciale box deluxe numerato e in edizione limitata “FELICITAZIONI!”, che comprende due vinili 180gr, un CD, un libretto di 20 pagine con i bozzetti originali della mostra e foto live, 5 spillette da collezione, 5 cartoline con immagini inedite e le stampe di 5 ritratti del fotografo Guido Harari scattati a Palazzo Masdoni, storica sede del PCI di Reggio Emilia. I 18 brani storici dei CCCP - Fedeli alla linea si ricollegano al percorso della mostra. Sono disponibili in CD e vinile anche le nuove ristampe dei 2 EP e 4 album in studio dei CCCP – Fedeli alla linea, tra i quali “1964 - 1985 Affinità - Divergenze Fra Il Compagno Togliatti E Noi - Del Conseguimento Della Maggiore Età", “Epica Etica Etnica Pathos”, “Socialismo e Barbarie” e “Ortodossia II”.

Da venerdì 24 novembre, sarà nei cinema “Kissing Gorbaciov”, il documentario per la regia di Andrea Paco Mariani e Luigi D'Alife, che attraverso l'utilizzo di materiale d'archivio e le testimonianze dirette dei membri dei CCCP, ripercorre un viaggio lungo oltre 3.500 chilometri, da Melpignano, nel Salento, fino a San Pietroburgo. Il film narra il tour che ha saputo unire due mondi, scavalcando la cortina di ferro che separava l'Occidente dall'URSS, a suon di rock e punk.

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