Emma: "Dal vivo nei club non ti puoi nascondere”
Nel locale che a poco a poco si riempie si ritrovano almeno quattro generazioni. C’è chi ai tempi di “Calore” - spoiler: ingiustamente esclusa dalla scaletta - andava alle medie, oggi ha trent’anni e lega i successi di Emma alla propria adolescenza. C’è chi all’epoca era piccolo ma già sufficientemente grande per ricordare i ritornelli di “Cercavo amore” o “Amami”, tra le altre. E c’è anche chi quando cominciò la favola di Emma Marrone, partita da Aradeo, provincia di Lecce, non era neppure nato. Come la piccola Alice, tenuta dal papà sulle spalle, in prima fila. Ha otto anni ed è la prima volta che va a un concerto: “Sapete qual è la cosa più emozionante? Che questa sera ho l’onore di essere il primo concerto di una giovane piccola donna, Alice. Spero di essere all’altezza delle tue aspettative - le sorride la popstar salentina all’inizio del live - mi ricordi di quando mio papà mi portò sulle spalle al mio primo concerto. In quel caso l’artista era Francesco De Gregori”. È anche per vivere momenti del genere e stabilire un tipo di contatto così intimo e diretto con il proprio pubblico che dopo tredici anni di carriera alle spalle (se non si contano quelli della gavetta, prima con le Lucky Star, la girl band con la quale vinse nel 2003 il talent show “Superstar Tour”, e poi con la band indie rock dei Mjur), a un mese dall’uscita dell’ultimo album “Souvenir”, Emma ha scelto di andare in tour nei club: “Un concerto in un club è un faccia a faccia con il pubblico”, dice la cantautrice al “popolo del Largo Venue” di Roma, all’inizio della seconda delle tre date del “Souvenir in da club”, facendo entrare subito gli spettatori nel mood dell’esperienza.
Nell’era dei sold out gonfiati e della corsa al gigantismo, in cui uno stadio o un palasport non si nega a nessuno, Emma fa una scelta opposta: porta una storia fatta di sette album in studio, dieci tournée all’attivo e oltre 40 tra Dischi d’oro e di platino vinti, nei luoghi che spesso rimangono fuori dagli itinerari delle star del pop. E lo fa con un concerto ultrapop nei contenuti, con una scaletta che infila una dietro l’altra hit come “Dimentico tutto”, “Amami”, Non è l’inferno” e “Cercavo amore”, oltre ai brani inclusi in “Souvenir” (li canta tutti), ma rock’n’roll nello spirito. “My clubs, my rules”, recita un video all’inizio dello show, proiettato sullo schermo alle spalle del palco: “Mi ha fatto bene stare ferma. Perché in un mondo in cui tutto corre così velocemente sembra che dobbiamo fare come i criceti sulla ruota. Invece io sono voluta scendere da quella ruota - spiega la popstar ai fan, riprendendo fiato tra una canzone e l’altra in scaletta - non a tutti piace stare sulle giostre. Ogni tanto è bello scegliere, riflettere, ragionare. E perdersi”. E subito parte “Mezzo mondo”, uno dei manifesti di “Souvenir”, contro “la musica che è solo hype”: un inno alla bellezza del perdersi per poi ritrovarsi. “Io mi sono persa volutamente, come in un bosco da film dell’orrore. Ai miei collaboratori ho chiesto di non venire a cercarmi, perché tanto avrei trovato la strada per tornare. La mia strada. Il mio disco è nato così”, aggiunge.
Niente effetti speciali, niente colpi di scena. E niente ospiti. Nelle arene e nei palasport ci tornerà. Ma a questo giro Emma cerca sensazioni diverse: “Volevo portare nei piccoli posti una cosa grande, anziché portare una cosa piccola nei posti grandi”, spiegherà a fine concerto. Scherza con i musicisti (Lucio Enrico Fasino al basso, Donald Renda alla batteria, Federica Ferracuti alle tastiere e Raffaele Littorio alla chitarra), scambia battute con il barman e con i fan appoggiati al bancone (“Vorrei essere lì a drinkare insieme a voi”), sente il locale. Perché se nel mainstream tutti, ormai, possono ambire a un palasport o a uno stadio, anche solo per mettersi una medaglietta al collo, non tutti hanno la formazione artistica e mentale per fare un club. E per farlo così, soprattutto: “Non ci si può nascondere”, dice la cantautrice. Che trasporta il pubblico nel suo mondo musicale, mostrando tutte le sue sfaccettature: c’è la Emma più pop di “Iniziamo dalla fine”, “Latina”, “Occhi profondi”, quella che flirta con ironia e leggerezza con l’urban di “Amore cane” (nel disco la canta insieme a Lazza) o “Taxi sulla luna”, quella di ballatone come “Intervallo” (la dedica al papà Rosario, scomparso lo scorso anno, contenuta in “Souvenir”, che per intensità commuove il pubblico accalcato sotto al palco), quella senza stelle nella vita e per cui la guerra non è mai finita di “Io sono bella”, “La mia città” e “Sentimentale”, per un’ora e mezza di show senza fronzoli e senza riempitivi, che scorre fluido.
Sul palco Emma è sarcastica, a tratti anche sferzante: “Non solo la migliore: io sono Emma”, recita un altro slogan sullo schermo. Perché - dice lei - “nella vita non importa arrivare sempre primi, ma avere una personalità: è ciò che ti salva nei momenti di crisi. Bisogna avere carattere, carisma. Ai ragazzi dico: siate voi stessi”. È anche di questo che canta in “Capelli corti”: “È un brano dedicato a tutte le persone che come me si sono sentite spesso sbagliate, non all’altezza o hanno provato del disagio perché hanno avuto a che fare con persone che le hanno fatte sentire così. Parlo soprattutto ai più giovani, che hanno uno stretto contatto con quel mondo tossico che sono i social. Io ho quasi quarant’anni e nella vita un po’ di guerre vere le ho combattute. Ma non riesco a nascondere il fatto che lì molte persone con i loro commenti mi fanno stare malissimo. Non oso immaginare cosa possa provare una persona con spalle meno larghe delle mie”.
Alla fine cerca Alice sotto il palco: “Domani vai a scuola? Allora di’ agli amichetti tuoi: quanto spacca Emma. Diglielo, eh. Così facciamo crescere bene queste nuove gioventù”.
SCALETTA:
“Iniziamo dalla fine”
“Sbagliata ascendente leone”
“Capelli Corti"
"Carne viva”
“Latina”
“Indaco”
“Mezzo mondo”
“Io sono bella”
“Dimentico tutto”
“Amami”
“Ogni volta è così”
“In ogni angolo di me”
“Non è l’inferno”
“Intervallo”
“Amore cane”
“Alibi”
“L’amore non mi basta”
“Occhi profondi”
“Fortuna”
“La mia città”
“Cercavo amore”
“Taxi sulla luna”
“Sentimentale”