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Le boyband non muoiono mai

NSYNC, Backstreet Boys, Blue e Take That stanno vivendo una seconda giovinezza.
Le boyband non muoiono mai

Le fan non hanno mai smesso di amarli.  Neanche quando le foto  ritagliate da qualche rivista o giornale sono finite negli scatoloni chiusi in soffitta, insieme ai vecchi cd, alle fascette e ai biglietti dei concerti, ai poster, reperti dell’adolescenza. Neanche ora che Justin, Robbie, Nick e Duncan hanno qualche capello bianco in testa e famiglie da mantenere.

Justin, Robbie, Nick e Duncan

Justin è naturalmente Justin Timberlake, che dopo vent’anni si è ritrovato a incidere un singolo con JC Chasez, Lance Bass, Joey Fatone e Chris Kirkpatrick, per la felicità delle fan degli NSYNC: “Better place” fa parte della colonna sonora di “Trolls band together”, che uscirà il 17 novembre, e che dal titolo sembra parlare proprio di Timberlake e compagni. Quando uscì il primo album della boyband aveva 16 anni: oggi ne ha 42. Robbie è Robbie Williams, che a fine agosto ha sorpreso i fan dei Take That tornando a cantare insieme a Mark Owen: a 49 anni la voce di “Angels” si prepara a raccontare la sua storia in un docu-film su Netflix, partendo proprio dagli anni d’oro insieme a Gary Barlow, a Howard Donald e allo stesso Mark Owen, che intanto mettono in piedi la reunion dei TT. Nick è Nick Carter: marito e padre di tre figli, il 43enne cantante statunitense è tornato a condividere i palchi con i Backstreet Boys nel 2019 e il “DNA World Tour” negli ultimi quattro anni ha incassato la bellezza di 200 milioni di dollari. Duncan è invece Duncan James dei Blue: il cantante, 45 anni, lo scorso anno è tornato a unire le sue forze con Antony Costa, Lee Ryan e Simon Webbe. “Heart & Soul”, il primo album della boyband di “Sorry seems to be the hardest word” in sette anni, è ora seguito da un nuovo tour che vedrà il quartetto eseguire dal vivo le hit che all’inizio degli Anni Duemila ne hanno scandito la scalata al successo.

Una seconda vita sul palco

Nuovi album, ospitate in tv, reunion tour che collezionano una valanga di sold out: le boyband stanno vivendo un incredibile revival. I Blue stanno staccando migliaia e migliaia di biglietti nel nostro Paese: hanno annunciato altri due concerti in Italia per il 2024. Dopo le due date al Fabrique di Milano e i primi appuntamenti nei palazzetti confermati nelle scorse settimane, il gruppo britannico ha aggiunto oggi altri due show nei palasport. I nuovi concerti che si uniscono al calendario, vedranno Antony Costa, Duncan James, Lee Ryan e Simon Webbe, andare in scena alla Kioene Arena di Padova il 23 novembre 2024 e al Palaflorio di Bari il 25 novembre 2024, per un totale di sei date in Italia nel prossimo futuro. Preparatevi a cantare a squarciagola "A chi mi dice", versione italiana di "Breathe Easy", pezzo che ha esattamente vent’anni e che porta la firma di Tiziano Ferro, che ha curato l’adattamento. La boyband NSYNC, formata a Orlando nel 1995 e arrivata all’apice del successo nel 2000 con l’album “No strings attached”, non ha ancora annunciato un tour, ma i fan lo chiedono con grandissima insistenza, proprio come è stato fatto con i Jonas Brothers.

Anche loro, a dimostrazione di come lo Stivale sia terra che ama questi Peter Pan del pop, saranno in Italia: il 28 maggio 2024 al Mediolanum Forum di Milano. I Take That hanno annunciato da poco il loro ritorno con un tour negli stadi e nelle arene per il 2024 per presentare il loro nono album in studio “This Life”, in uscita il 24 novembre. Per celebrare la notizia hanno anche svelato il loro nuovo singolo “Windows”. This Life On Tour vedrà il trio (Gary Barlow, Mark Owen e Howard Donald) esibirsi per 29 date in 15 città tra Irlanda e Regno Unito. Ad accompagnarli in questo tour ci sarà Olly Murs. Il nuovo singolo è la prima traccia inedita in più di cinque anni. Non è finita: la band ha annunciato ben quattro concerti in Italia: suoneranno il 7 luglio a Piazza Castello a Marostica, il giorno dopo, l'8 luglio alla Cavea dell’Auditorium Morricone di Roma, il 10 luglio a Piazza Duomo a Trani e infine l'11 luglio al Sequoia Park di Bologna. E anche in questo caso si attendo migliaia di fan a cantare le loro hit. I Backstreet Boys sono passati in Italia con una data evento a Bologna l'anno scorso. 

Il fascino senza scadenza

Sono stati spesso raccontati come fenomeni “a tempo determinato”, costruiti a tavolino, destinati a durare un paio di dischi e poi a eclissarsi. Quindici, venti, venticinque o addirittura trent’anni dopo, sono ancora in giro. Sarà che i ritorni trionfali di questi gruppi dimostrano quanto, in realtà, il legame che hanno instaurato con i loro fan fosse più potente, più duraturo e più genuino di quanto si pensasse, o che a riascoltarle oggi hit come “It’s gonna be me”, “Back for good”, “I want it that way” e “A chi mi dice” paragonate a successi del pop contemporaneo sembrano paradossalmente inarrivabili: fatto sta che le boyband sembrano esercitare un fascino eterno sulle loro fan. Non saranno più quelle bambine che baciavano Harry Styles in tv, per citare i Pinguini Tattici Nucleari e la loro “Scrivile scemo”, e del resto la nostalgia gioca un ruolo fondamentale nel revival del fenomeno, ma basta loro chiudere gli occhi per qualche minuto per tornare indietro al banco di scuola, a disegnare cuoricini intorno al ritaglio di Justin, Robbie, Nick o Duncan appiccicato su una pagina del diario. 

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