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Yendry: da X Factor alle classifiche mondiali, prima dei Maneskin

L'X Factor italiano ha lanciato una popstar mondiale. Oltre ai Maneskin, s'intende.
Yendry: da X Factor alle classifiche mondiali, prima dei Maneskin

Quando nel 2021 i Maneskin cominciavano la loro scalata al successo mondiale, complice la vittoria all’Eurovision Song Contest con “Zitti e buoni”, per la critica internazionale lei era già una “next big thing” da tenere d’occhio. Ma qui in Italia eravamo troppo distratti per accorgercene, o forse semplicemente ignoravamo che quel nome che ci suonava familiare inserito da Barack Obama nell’elenco delle sue canzoni preferite di quell’annata, con "Ya", accanto alle hit di Lizzo e Cardi B, Lil Nas X, Brandi Carlie e Courtney Barnett, familiare lo era davvero. Yendry Fiorentino, in arte semplicemente Yendry, nel 2012 fu tra i concorrenti della sesta edizione della versione italiana di X Factor, la seconda dell’era Sky dopo l’acquisizione da parte della pay tv del format lanciato nel nostro paese da Rai2. La sua esperienza all’interno del programma, nella squadra delle ragazze dai 16 ai 24 anni capitanata da Elio, durò poco, pochissimo: venne eliminata dal televoto nella quinta puntata. Dieci anni dopo, la musica di Yendry vanta numeri impressionanti sulle piattaforme di streaming, per lo più grazie al successo che sta riscuotendo oltremanica e oltreoceano: quando il 25 novembre tornerà in concerto in Italia, sul palco del Biko di Milano, la cantautrice originaria della Repubblica Dominicana ma torinese d’adozione - arrivò nel capoluogo piemontese a un anno, raggiungendo la mamma che aveva lasciato Santo Domingo per farsi una nuova vita in Italia - lo farà da artista internazionale.

Il suo canale YouTube ufficiale conta 30,4 milioni di visualizzazioni complessive e 132 mila iscritti. “Nena”, uscita tre anni fa, vale da sola 7,6 milioni di views, mentre il duetto con Damian Marley – il figlio di Bob – su “You” ha totalizzato negli ultimi due anni 5,7 milioni di clic. Su Spotify Yendy vanta oltre mezzo milione di ascoltatori mensili: le varie versioni di “Nena” hanno collezionato 37 milioni di streams complessivi a livello mondiale. X Factor è un ricordo lontanissimo, per la cantautrice. Che parla malvolentieri di quell’esperienza.

In un’intervista concessa a Pitchfork – la “Bibbia” dell’indie che ha stroncato i Maneskin ha dedicato alla cantautrice un lungo servizio – ha raccontato che il talent le ha insegnato come stare sul palco ma le ha anche mostrato alcuni lati oscuri dello show biz: “Avevo i miei gusti musicali, ma loro non li capivano davvero. Ascoltavo i Massive Attack e Lana Del Rey (conquistò i giudici – quell’anno oltre a Elio c’erano Morgan, Simona Ventura e Arisa: il programma fu vinto da Chiara Galiazzo – con una cover di ‘Video Games’, ndr) e loro mi fecero cantare Dionne Warwick solo perché ero una ragazza nera che doveva cantare in tv musica nera”. Cresciuta a pane e pop r&b degli Anni ’90, musica latina e elettronica, dopo l’esperienza a X Factor Yendry provò a riappropriarsi delle sue radici, rendendo la sua musica un vero e proprio mix culturale.

A spalancarle le porte del successo internazionale, che le ha permesso anche di conquistare il New York Times (sempre prima dei Maneskin), anche l’ingresso nel roster della società di management Guerrera, la stessa di star come Jessie Reyez, Omar Apollo e delle boy band k-pop Seventeen e Tomorrow x Together. Nel 2021 si è esibita con il singolo “El barrio” ai Latin American Music Awards, entrando in nomination come miglior nuova artista agli Mtv Millennial Awards. Su YouTube c’è anche un cortometraggio, “En el patio”, che ripercorre la sua storia: diretto da Kieran Khan, parte dall’infanzia nel quartiere in cui è cresciuta a Santo Domingo e arriva fino alla svolta. Forse Yendry è la popstar - italiana - che al mondo mancava.

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