
Credits: Roberto Graziano Moro
Non sono pochi i particolari che rendono la pubblicazione di "Songs", il nuovo album di Riccardo Cocciante in uscita oggi, giovedì 29 settembre, un evento speciale. Innanzitutto, il Cd segna il ritorno dell'artista - seppur per breve tempo, come ci ha spiegato il diretto interessato - alla canzone, dopo il fortunatissimo exploit della rock opera "Notre Dame de Paris": un ritorno alla grande, che ha visto Cocciante affiancato da figure di prima grandezza del panorama musicale nostrano come Enrico Ruggeri e Pasquale Panella (che hanno firmato, rispettivamente, i testi di "La musica senza perché" e "Songs", "Sulle labbra e nel pensiero" e "A questa vita"), oltre che a grandi autori come - tra gli altri - Tonio K., Jorge Voss e Jean Loup Dabadie: "Il sodalizio professionale con Pasquale si è progressivamente cementato da 'Notre Dame' in poi", spiega Cocciante, "La nostra intesa si è via via affinata fino a dare frutti estremamente affascinanti come, per esempio, 'Sulle labbra e nel pensiero'. Tra me e Enrico Ruggeri c'è invece un rapporto di amicizia che dura da tanto tempo, e che si è concretizzato artisticamente in questa occasione dopo tanto tempo passato a scrivere insieme". Un disco, "Songs", che rispecchia appieno il carattere e lo stile dell'artista e compositore, ma che - d'altra parte - ha il coraggio di confrontarsi con le realtà contemporanee più estreme: "Da una parte ci tengo, sia in ambito pop che in ambito operistico, a far risaltare il più possibile il mio lato più latino e europeo: sono le mie origini e ne vado fiero. Dall'altro, sono rimasto affascinato da band come Korn, Limp Bizkit e Dream Theatre: trovo la loro rabbia molto vicina allo spirito che muoveva le prime rock band moderne. Sono tutti ottimi musicisti, e sono mossi da un istinto quasi primitivo. Nel loro caso, non mi disturba che la loro arte abbia 'fatto mercato', perché è stato il mercato a costruirsi, spontaneamente, attorno al loro talento, che già esisteva". E qui tocchiamo un tasto dolente: lo "scouting" spettacolarizzato dai reality show. "Non mi piacciono le trasmissioni come, ad esempio, 'Pop idol': la televisione va bene per intrattenere, ma spesso è troppo superficiale per certe cose. Creare dal nulla artisti per un divertimento di massa preconfezionato è aberrante". Dopo un'anteprima europea al Forum di Assago di Milano il prossimo 29 novembre, "Songs" verrà portato sui palchi del Vecchio Continente a partire dal prossimo febbraio: "Il tour non durerà moltissimo: subito dopo la promozione live del disco, sarò impegnato nella produzione del nuovo musical". Già, il ritorno alla rock opera: la lavorazione, a "Romeo e Giulietta", è già in stato avanzato: "Sarò impegnato coi provini e con lo studio della messa in scena. Perché, dopo 'Notre Dame', proprio 'Romeo e Giulietta'? Beh, a pensarci bene è la storia più intimamente italiana che conosca, anche se è stata scritta da un inglese...".
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