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“I Wanna Rock”: quando Iggy e Bowie diedero vita a “Raw power”

Iggy tra il nuovo album e le celebrazioni legate ai 50 anni del suo disco più iconico.
“I Wanna Rock”: quando Iggy e Bowie diedero vita a “Raw power”

“Tutto quello che volevo era essere un musicista”: Iggy Pop ricorda così, con un video pubblicato sui social, i cinquant’anni di “Raw Power”, l’album che rese l’Iguana del Rock un’icona. Appena tornato sulle scene discografiche con un nuovo album di inediti, “Every loser”, contenente il singolo “Frenzy”, con il quale conquista la playlist “I Wanna Rock” (che raccoglie il meglio delle uscite rock internazionali, celebrando la generazione contemporanea e al tempo stesso guardando con rispetto ai grandi del passato), Iggy non si tira indietro di fronte all’anniversario del disco e lo celebra come si deve.

“Raw Power”, che Iggy Pop incise insieme ai suoi Stooges, pubblicato originariamente il 7 febbraio 1973, viene ripubblicato ora in edizione speciale. La “50th Anniversary Legacy Edition”, curata da Columbia e Legacy Recordings, è disponibile unicamente in forma digitale ed è già su tutte le principali piattaforme di streaming. Questo progetto amplia una “Legacy Edition” uscita anni prima, già contenente il “Bowie mix” del 1973 e il concerto di ottobre dello stesso anno (“Georgia peaches”). La nuova uscita implementa la rimasterizzazione del CD di Iggy Pop del 1997 e il primo rilascio digitale di “Rare Power”, una collezione (uscita nel 2018 solo in formato vinile) contenente nove brani precedentemente non selezionati, versioni alternative e prove di registrazione.

Prima di "Raw Power" gli Stooges avevano pubblicato due primi lavori che nonostante l’iniziale scetticismo col passare degli anni sarebbero divenuti tanto monumentali quanto “Raw Power”, ovvero l'omonimo debutto del 1969 e il successivo "Fun House" (del 1970). Il flop, ma solo commerciale, di entrambi, congiuntamente agli altri problemi (tutti di droga, si può dire), portarono lo stesso Iggy Pop, il bassista Dave Alexander e i fratelli Ron e Scott Asheton (rispettivamente chitarra e batteria) a essere silurati dalla Elektra. Per gli Stooges arrivò una prima fine. Poi a salvarli ci pensò nientemeno che David Bowie.

Nel 1972 la rockstar britannica, che del sound rock'n'roll di Iggy Pop e degli Stooges aveva sempre compreso il valore, prese sotto la sua ala protettiva l'amico "Jim" (così Bowie era solito chiamare Iggy, il cui vero nome era James Osterberg). Dopo aver quindi siglato un nuovo contratto con la prestigiosa Columbia Records, Iggy volò a Londra su istruzioni di Bowie, tirandosi dietro il giovane James Williamson, già chitarrista live degli Stooges, con l'idea di ricostituire il vecchio gruppo impiegando, oltre a Williamson, un paio di musicisti inglesi. Tale proposito, tuttavia, fallì quando Iggy optò per il reintegro dei fratelli Asheton (ma spostando Ron al basso), scegliendo poi di ribattezzare il progetto, che lo vedeva indiscutibilmente protagonista, attribuendolo a tutti gli effetti a Iggy & The Stooges.

Le sessioni di "Raw Power", nei londinesi CBS Studios, terminarono dopo neanche un mese. Iggy produsse e mixò da solo il disco, con risultati così così: tra le altre cose, si dimenticò la maggior parte degli strumenti in un canale stereo e le voci nell'altro, dunque concedendo molta poca attenzione alla qualità e al bilanciamento del suono. La CBS restò costernata per il risultato, e la MainMan informò Iggy che Bowie avrebbe remixato per intero l'album, pena l'annullamento della sua stessa pubblicazione. Pop acconsentì, ma a patto di lasciare inalterato l'inno belligerante "Search And Destroy", poi scelto come brano di apertura di “Raw Power”. Per il resto del materiale, di cui facevano parte anche l’iconica "Gimme Danger” e "I Need Somebody", Bowie non poté fare miracoli.

I difetti di “Raw Power” diventarono i grandi pregi di quel disco e il marchio distintivo degli Stooges: l’album ottenne performance deludentissime nelle classifiche e scomparve presto dai radar del mainstream. Salvo poi diventare una pietra miliare del rock Anni ’70.

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