Metallica, la promessa di Robert Trujillo a Cliff Burton
Era il 1982 quando Cliff Burton entrò come bassista nei Metallica, dopo che questi lo videro esibirsi con la band in cui militava allora, i Trauma. Insieme a James Hetfield, Kirk Hammett e Lars Ulrich, Burton incise i primi tre album del gruppo, da "Kill 'Em All” passando per "Ride The Lightning" a "Master Of Puppets”, e co-firmò alcuni classici come "Ride The Lightning", "For Whom The Bell Tolls", "Fade To Black", "Creeping Death" e "Master Of Puppets”. L’avventura di Cliff Burton con i Metallica si interruppe con la sua tragica morte avvenuta all'età di soli 24 anni in un incidente sul tour bus dei Metallica in Svezia il 27 settembre 1986. Il primo sostituto di Burton nella formazione losangelina fu Jason Newsted, che vi rimase fino al 2001. Dal 2003 fino ai giorni nostri il titolare è Robert Trujillo, il quale ha omaggiato il compianto bassista in un recente articolo di “Bass Player” su Guitar World in occasione di quello che sarebbe stato il suo 61esimo compleanno.
Trujillo ha condiviso uno speciale ricordo di quando si unì a Hetfield e compagni raccontando di quanto Cliff Burton, nato il 10 febbraio 1962, sia stato per lui una figura di riferimento, tanto da far una promessa in suo onore per diventare il bassista dei Metallica.
“Quando ho fatto il provino per i Metallica nel 2002, suonavo nella band di Ozzy Osbourne con uno dei migliori amici di Cliff, Mike Bordin dei Faith No More”, ha narrato Robert Trujillo, prima di ricordare:
“Ero ospite a casa di Mike a San Francisco e mi esercitavo sulla musica dei Metallica nella stanza degli ospiti, dove c’è una grande foto di Cliff. Casualmente, una volta alle due del mattino, ho alzato lo sguardo e ho visto la foto. E mi sono messo a parlare veramente con la foto. Ho detto: ‘Cliff, non ti deluderò, lo prometto. Farò del mio meglio’. In un certo modo strano, mi sento connesso a Cliff. Mi sembra di conoscerlo”.
Nel rendere onore alla memoria dello scomparso musicista su “Bass Player”, Trujillo ha poi sottolineato che come componente della band di “Nothing else matters” ha sempre rispettato con umiltà Cliff Burton e ha affermato: “Cliff è stato fantastico per i Metallica: le sue idee, la sua presenza, il suo ruolo chiave come bassista e per la musica metal, erano qualcosa di speciale. Suonava quello che sentiva, ed era questo il suo segreto. Aveva una grande creatività, era davvero un musicista completo”. E ancora: “Sapeva suonare il pianoforte e conosceva la musica classica, oltre a essere un fan dei Lynyrd Skynyrd. Chiedeva a Kirk Hammett di mostrargli gli assoli di chitarra dei Lynyrd Skynyrd in modo da poterli suonare al basso, e non molti bassisti lo facevano allora. Ho pensato che fosse fantastico. Cliff era una forza”.
Il prossimo 14 aprile i Metallica pubblicheranno il loro nuovo e tanto atteso album in studio, “72 Seasons”, successore del disco dato alle stampe nel 2016 “Hardwired...To Self-Destruct” (leggi qui la recensione)”. Insieme alla sua prossima prova sulla lunga distanza, anticipata dai singoli "Lux Æterna" e “Screaming Suicide”, il gruppo ha annunciato un tour mondiale che, però, non include tappe in Italia (per il momento).