Rockol30

Non un viaggio nella nostalgia: De Gregori e Venditti in concerto

Ieri sera si è aperto al Parco della Musica di Roma il nuovo tour congiunto dei due cantautori
Non un viaggio nella nostalgia: De Gregori e Venditti in concerto

C’è poco da fare: se amate la grande canzone italiana dovete andare a vedere il concerto di Francesco De Gregori e Antonello Venditti, durante il nuovo giro di concerti iniziato il 1 novembre all’Auditorium Parco Della Musica di Roma. Più di due ore e mezzo di concerto non possono bastare per esaurire il grande canzoniere di entrambi e la scelta che i due hanno dovuto fare per riuscire a mettere insieme uno show che fosse al tempo stesso esauriente, completo, bello e interessante, divertente, commovente, emozionante, è stata certamente difficile. Ma non si tratta di un ‘greatest hits’ dal vivo, anche se è ovvio che il concerto è fatto al novantotto per cento di grandi successi dell’uno e dell’altro, è piuttosto un grande e a tratti maestoso omaggio ad un modo di affrontare la musica, la canzone, la scrittura, che mettendo insieme Venditti e De Gregori risulta essere perfettamente completo.

Completo perché c’è il cuore e la mente, la pancia e l’intelletto, la politica e il divertimento, la cultura e la gioia, la malinconia e lo sberleffo, il colto e il popolare, in un unico grande flusso di canzoni che porta chi ascolta a sentirsi nel centro delle cose. E non delle cose di ieri, beninteso, perché per quanto il repertorio sia in gran parte datato è allo stesso tempo completamente vero che accade e vive ogni sera come se fosse ancora contemporaneo. Sia perché la band, stratosferica, che accompagna i due suona tutto tranne che ‘vintage’, sia perché Venditti e De Gregori non propongono al pubblico un viaggio nella nostalgia e nel passato ma un’esperienza di ascolto che permette di confrontare le canzoni di ‘ieri’ con l’’oggi’ che viviamo quotidianamente.

“Alice” e “Notte prima degli esami”, citando a caso, sembrano nelle mani dei loro due autori, ancora sufficientemente attuali da non subire alcuna forma di invecchiamento, come tutto il resto del repertorio del concerto. Anche perché, ed è questo il bello, non si tratta di due set separati, tranne qualche giusto e necessario momento in solitudine, i due cantano sempre insieme, sono un duo, si comportano come un duo, lavorano come un duo, si esibiscono come un duo. E non sono Simon & Garfunkel ma due Paul Simon in scena, che giocano a concedere le canzoni all’altro, mostrando non solo condivisione emotiva, spirituale e artistica, ma anche genio, perché ognuno dei due offre nuova vita, nuova linfa, alle canzoni dell’altro. E, ed è questo il bello del concerto, avendo messo insieme una band stellare fatta di musicisti che hanno familiarità con i repertori dell’uno e dell’altro, giocano entrambi in casa, possono quindi permettersi di essere immersi nel proprio suono anche quando la matrice non è la propria.

Ma ancora più straordinario è scoprire, che il terreno comune tra le canzoni di De Gregori e quelle di Venditti, è decisamente ampio, che sono di più le cose che avvicinano l’uno all’altro che quelle che li separano. E’ un concerto di una band ‘nuova’ insomma, con due leader, due capitani che condividono il compito di indirizzare la nave verso il prossimo porto, giocando con le proprie emozioni e con quelle di chi è in platea ad ascoltare, a mescolare le proprie emozioni con quelle di chi è sul palco, a scambiarsi risate o occhi pieni di lacrime, a cantare in coro quando serve o stare giustamente in silenzio in altri casi. E’ un concerto bellissimo, insomma, dove nulla è fuori posto, e tutto è possibile. Persino sentire Venditti che intona “La donna cannone” come se l’avesse scritta lui, e De Gregori che canta Roma Capoccia con il cuore in mano. Impagabile.

La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.