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Il percorso di Chiello è sempre più imprevedibile

Malinconia, consapevolezza, attitudine punk,. Il futuro di Chiello è tutto da scrivere.
Il percorso di Chiello è sempre più imprevedibile

“Non ti mostrerò più quella parte fragile / che tengo nascosta al mondo / credevo che potessi aiutarmi, ma non puoi / tu sai solo ricevere abbracci, ma non me ne dai”. È chiaro, ascoltando “Cuore tra le stelle”: il percorso di Chiello è sempre più imprevedibile. Dal trapper controverso dei tempi degli FSK Satellite, il discusso gruppo che fondò nel 2017 con gli amici Taxi B e Sapobully, più volte criticato per l’eccessiva crudezza dei testi (“Con i soldi della droga ho comprato una pistola”, rappavano in “Settimana al caldo”, e qualcuno si pure scandalizzò) a fratellino minore dell’Achille Lauro pseudo punkstar di “Rolls Royce”, con l’ingresso nel roster della MK3 dello stesso Achille e dell’ormai suo ex manager Angelo Calculli arrivato forse non a caso.

È durata poco, pochissimo tra Chiello e Lauro. Il 23enne ex componente degli FSK torna con un nuovo singolo, questo “Cuore tra le stelle”, preso sotto la sua protettiva da Colombre, vero nome Giovanni Imparato, che ha il doppio della sua età ed è uno dei punti di riferimento della scena indie pop italiana degli Anni Duemila (prima di produrre Maria Antonietta e suonare con Calcutta è stato il frontman dei Chewingum, che con dischi come “La seconda cosa da andare” e “Nilo” tra il 2007 e il 2012 si presero le loro soddisfazioni).

C’era il tocco di Colombre già in alcuni pezzi di “Oceano paradiso”, l’album che l’anno scorso – davvero è passato solamente un anno? – segnò il debutto da solista di Rocco Modello, questo il vero nome di Chiello, all’epoca nel roster della Thaurus di Shablo (lo stesso manager di Blanco, Irama e Rkomi). Stavolta l’ex Chewingum sembra calarsi nei panni di direttore artistico tout court del progetto, come conferma anche il suono di “Cuore tra le stelle”.

Dimenticate l’aspirante punk rocker di “Quanto ti vorrei”: qui i generi si mischiano tra loro, dal pop all’indie (tra chitarrine effettate e ritornello da sing-along), passando per il lo-fi. E Chiello punta sul romanticismo: “Ho scritto ‘Cuore tra le stelle’ in un periodo molto caotico della mia vita. È nato proprio dal desiderio di capirci qualcosa. L’ho pensato in una giornata autunnale e nel giro di poche ore l’ho concepito. Quando ho finito ricordo che mi sono sentito sollevato, ho avuto come la sensazione di vederci chiaro, finalmente”. Malinconia, consapevolezza, attitudine punk, che comunque resta. Il futuro di Chiello è ancora tutto da scrivere. E forse è appassionante proprio per questo.

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