Il disco del giorno: Sergio Mendes, "The Swinger from Rio"

Sergio Mendes
The Swinger from Rio (Cd Atlantic 8122754432)
Primo di tre album realizzati negli anni ’60 per la Atlantic dal grande arrangiatore e pianista brasiliano, "The Swinger from Rio" sfodera una notevole serie di ospiti d’onore tra cui Antonio Carlos Jobim alla chitarra, Art Farmer alla tromba, Phil Woods al sax e Hubert Laws al flauto. Con nomi di questo calibro la qualità degli assoli è assicurata, e nonostante la giovane età di Mendes (quando registrò l’album aveva solo 23 anni) la scrittura degli arrangiamenti e le orchestrazioni dimostrano un’invidiabile sicurezza, la stessa che in poco tempo ha portato Mendes a essere una delle figure di punta all’interno della scena musicale brasiliana.
Già collaboratore di Cannonball Adderley nel disco "Cannonball’s Bossa Nova", Sergio aveva partecipato al celebre concerto del 1962 alla Carnegie Hall di New York assieme a musicisti come João Gilberto e Gary Burton, facendosi notare tra i colleghi per le sue cristalline qualità di pianista in grado di accompagnare con notevole gusto armonico e leggerezza di tocco.
Grazie all’amicizia con il produttore Nesuhi Ertegun, Mendes approdò all’etichetta che ospitava John Coltrane e Charlie Mingus portandosi dietro il suo bagaglio di jazz, pop, musica tradizionale brasiliana unite a quel gusto per il fraseggio pop che gli procurerà numerosi trionfi nelle classifiche di tutto il mondo con i Brasil ’66, alfieri della lounge brasiliana e tutt’oggi celebri.
Quest’album è meno rivolto al pubblico dei jukebox e provvede a inserire robuste iniezioni di sapore jazzistico in classici come
"Maria Moita", "Uma Batida Differente" e "So Danco Samba", rivisitati in maniera assai diversa da come in quegli anni era di moda, ad esempio nelle collezioni jazz-samba di Stan Getz e Charlie Byrd. Il tessuto musicale è rilassato ma non superficiale, i temi vengono esposti con chiarezza e successivamente abbelliti da interventi strumentali di assoluta discrezione e gusto.
Siamo certo lontani dalla varietà espressiva dello stesso João Gilberto o di Milton Nascimento, qui ci troviamo in pieno entertainment di lusso (quasi una vacanza musicale per i magnifici solisti che vi partecipano) ma il risultato finale non è mai scontato e ci regala un ascolto piacevolissimo; persino "The Girl from Ipanema" viene rivisitata in modo non banale grazie alla ritmica scorrevole fornita da Chico De Souza (batteria) e Tiao Netto (basso).
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
