Il disco del giorno: Zap Mama, "Adventures in Afropea 1"

Zap Mama
Adventures in Afropea 1 (Cd Luaka Bop/Warner Bros. 945183-2)
Nonostante siano passati quattordici anni dalla sua uscita, non un granello di polvere si è posato su questo disco d’esordio delle Zap Mama, gruppo residente a Bruxelles e interamente composto da voci femminili che cantano senza alcun accompagnamento attingendo (come del resto il titolo dell’album spiega chiaramente) sia alla tradizione africana (con particolare riferimento a quelle di Zaire, Rwanda e Tanzania), cubana e siriana che da melodie europee spagnole e del Belgio da cui proviene la leader e vocalist Marie Daulne.
Dimenticate gli sterili giochetti autoreferenziali di Bobby Mc Ferrin e altri virtuosi del genere, qui siamo di fronte ad artisti la cui musica vibra di autentica passione attingendo da un patrimonio millenario e trasformando intuizioni popolari in sofisticate composizioni dalla fisionomia fortemente contrappuntistica, che utilizzano in modo magistrale le incredibili estensioni vocali di questo quintetto in grado di tirar fuori dall’ugola un arcobaleno di tonalità e inflessioni diverse.
Di volta in volta le voci diventano una sezione ritmica carica di energia (in brani come "Brrrlak!" e "Abadou"), swingano da far paura in "Bottom" e "Plekete", alternano sensualità ed innocenza in "Babanzelè" e "Ndje Mukanie", cantano la rabbia contro l’apartheid in "Guzophela" e si struggono d’amore e d’attesa in "Marie-Josée", affrontano intricate strutture poliritmiche con leggerezza da farfalla mentre rilasciano nell’aria melodie suadenti alternando in continuazione formazioni diverse (dal duo al quintetto) con impressionante bravura facendo anche un salto nel sedicesimo secolo per "Din Din", pochi secondi che sono un autentico gioiello.
Un disco straordinario che ha rivelato al mondo questa formazione la cui bravura impareggiabile è stata confermata anche nel successivo disco "Sabsylma" (dove comparivano anche diversi strumenti a percussione oltre alle voci).
Purtroppo dopo questi due lavori il quintetto si è dissolto lasciando solo Marie Daulne alla guida di un progetto che ha assunto caratteristiche sempre più commerciali, contaminandosi in modo maldestro con la dance da classifica e snaturandosi sempre più (gli album recenti sono proprio da evitare).
Fortunatamente questi primi due dischi potranno continuare per anni ad entusiasmare chiunque abbia la fortuna di trovarli nei negozi.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
