Ad anticipare un'estate all’insegna del punk rock al Carroponte di Sesto San Giovanni ci pensa il “Punk in Drublic Music Festival”, l'appuntamento di culto nato dalla mente di Fat Mike dei NOFX. L’evento, che prende il nome dal quinto album in studio degli eroi dell'hardcore melodico statunitense originariamente pubblicato nel 1994, torna in Italia nella giornata del 22 maggio per l’unica data prevista nel nostro Paese delle dodici in programma in Europa. Così, l’area per concerti all’aperto, sita alle porte di Milano, in una calda e afosa domenica si riempie tanto di adolescenti in rivolta, quanto di ragazzi ormai adulti cresciuti con il punk melodico condito di umorismo ed ironia, che magari hanno al loro seguito famiglia e figli. Perché, alla fine, più che un festival il “Punk in Drublic” è una vera e propria festa che riunisce un pubblico di appassionati quanto una line up costruita sulla partecipazione di varie band e artisti, tutti amici. Insieme ai capofila NOFX, sul palco si alternano Pennywise, Me First & The Gimme Gimmes, Ignite, Talco, Pulley, The Bombpops, Days’n’Daze e Pinc Louds.
La grande festa di Fat Mike dei NOFX al Carroponte
A distanza di tre anni dal suo debutto nel Belpaese, il ritorno in Italia del “Punk in Drublic Music Festival” vede Claudi con il suo lungo vestito da donna, mente dietro il progetto musicale Pinc Louds nato tra New York e il Cile, aprire le danze di una giornata che dal primo pomeriggio con i primi presenti fino a tarda sera con un pubblico numeroso promette di far respirare un’aria di normalità dopo la lunga assenza dei concerti dal vivo e soprattutto dei festival. E il Carroponte si trasforma in uno spazio dove poter bere birra, mangiare, ritrovarsi con gli amici e - soprattutto - lasciarsi andare ai suoni veloci e frenetici del punk rock che, declinato in tutte le sue possibili varianti e portato in scena dai protagonisti dell’evento secondo le proprie attitudini, scompiglia i capelli anche di chi si trova a passare fuori o a passeggiare nei dintorni della venue. Volumi e partecipazioni così avvolgenti che eventuali festeggiamenti per la vittoria del Milan non hanno oltrepassato nemmeno per un secondo il muro sonoro che per più di otto ore filate ha avvolto l’area.
Durante la giornata va quindi in scena l’energia colorata da trombe e washboard dei texani Days N' Daze, con tanto di chitarrista e cantante infortunato a un dito. C’è la leggerezza dei Bombpops di San Diego, capitanati qui a Milano dalla sola frontwoman Jen Razavi, poi ospite sul palco dei Pennywise, e l’hardcore melodico che scatena il pubblico - che si fa via via sempre più nutrito - dei californiani Pulley di Scott Radinsky. I Talco da Marghera, Venezia, band italiana in giro per l’Europa per il “Punk in Drublic Music Festival, portano sul palco le loro canzoni di protesta e aggressive caratterizzate da sonorità più scanzonate tra punk, ska e folk che fanno esaltare i presenti. Con gli Ignite, la cui formazione ora conta di Eli Santana alla voce dopo l’uscita di Zoli Téglás - per un periodo visto anche con i Pennywise -, e la loro personale rivisitazione di “Sunday bloody Sunday” degli U2, arriva poi un messaggio di solidarietà per l’Ucraina. Arriva quindi anche il momento delle cover dalla giusta dose di ironia e fantasia spavalda dei Me First and the Gimme Gimmes, il cui set si apre con una sorpresa riservata al pubblico italiano, una rilettura di “Meraviglioso” di Domenico Modugno, e prosegue tra reinterpretazione di - tra gli altri - Gloria Gaynor, Dolly Parton, Elton John fino ai cori su “‘O sole mio”.
Il “Punk in Drublic” riporta in Italia Pennywise e NOFX
Quando si è fatto ormai buio, il cielo minaccia pioggia, ma si limita a far scendere due innocue gocce d’acqua, il Carroponte è ormai affollato di gente - prendere una birra o cercare di mangiare qualcosa sono ardue imprese. Intanto il pubblico riempie l’intera area concerti, con alcuni già pronti a far partire circle pit o buttarsi in stage diving, per i set più attesi di questo “Punk in Drublic Music Festival”. Il primo atto “grosso” di questa festa, lanciata negli Stati Uniti nel 2017 come un esperimento dalle mente di Michael John Burkett (Fat Mike), sicuramente riuscito tanto da trasformare l’evento in un festival di un giorno itinerante, è quello dei Pennywise. Così come i capofila NOFX, la band capitanata da Jim Lindberg mancava dall’Italia da tre anni a causa della pandemia e vista la reazione dei tanti accorsi al Carroponte la sua mancanza da queste parti si era fatta sentire. Il gruppo non ha voglia di tradire lo spirito del “Punk in Drublic” e sul palco porta la sua voglia di divertirsi e far divertire. In un set da un’ora circa, i Pennywise giocano facendo cover di AC/DC, Bad Religion e persino di “Stand by me”, ma non tradiscono neanche le aspettative suonando con la grande rapidità e foga hardcore che li contraddistingue brani amati del loro repertorio come “Fuck authority” e “Bro hymn”.
Sulle note di “The time warp” da “The Rocky Horror Picture Show”, la cui “Science fiction/Double feature” chiude poi il set, Fat Mike e combriccola fanno quindi il loro ingresso in scena. E sul palco, tra una bandiera della pace e il loro classico slogan “Fuck the kids” (come il titolo del loro Ep del 1996) i NOFX fanno i NOFX. Il chitarrista Eric Melvin è ancora un canguro, Erik Sandin dietro le pelli è una furia, mentre El Hefe e Fat Mike insieme, oltre a contribuire al punk melodico e tirato del gruppo che questa volta live arriva lucido e compatto, sono la solita coppia ad alto contenuto di ironia, doppi sensi e volgarità conditi di messaggi impegnati.
Nonostante qualche fischio sul finale, probabilmente da parte di fan che volevano sentire quei loro classici della band preferiti che non sono stati suonati (tra i pezzi storici mancano in scaletta, per esempio, “Linoleum”, ma sono presenti altri brani iconici come “Franco Un-American”, “The separation of church and skate” e “Bob”, oltre alla cover di “Radio” dei Rancid e alla divertita e divertente proposta di “Les Champs-Élysées"), i NOFX alla fine regalano un generoso set di quasi un’ora e mezza dove c’è spazio sia per i loro noti siparietti e discorsi, che per la loro musica capace di far pogare tutti.
Un’estate punk rock al Carroponte
Il “Punk in Drublic Music Festival” è solo il primo di una serie di appuntamenti estivi con il punk rock in programma al Carroponte per la stagione 2022. Dopo la grande festa nata dalla mente di Fat Mike, il 30 maggio l’area sita presso il Parco archeologico industriale ex-Breda ospiterà il concerto dei Social Distortion, punto di riferimento per la scena alternativa americana. Cresciuti tra la middle class del sobborgo di Orange County, la band è l’emblema e la condanna di quella generazione di adolescenti in rivolta. Portavoce e leader carismatico del gruppo, che nel corso della sua carriera quarantennale ha subito continui e drammatici cambi di line up, è Mike Ness.
Il 21 giugno sarà poi la volta degli Offspring, che torneranno in Italia al Carroponte per presentare il loro ultimo album in studio, “Let the bad times roll” (leggi qui la nostra recensione e qui l'intervista), uscito nell’aprile dello scorso anno. Nel corso della stessa giornata, oltre a Dexter Holland e soci, ci saranno anche i Lagwagon e gli Ant-Flag.
Il 10 luglio, invece, segnerà il ritorno dal vivo a Milano dei Gogol Bordello. Una patchanka di suoni che partono dalle melodie zigane, gitane dell'est europa, e si miscela al punk e al rock, il tutto con una strumentazione complessa e fragorosa e la presenza scenica di Eugene Hütz a cui non si può rimanere indifferenti: questi elementi essenziali fanno della band e del loro frontman originario dell’Ucraina - che in questo periodo si sta esponendo riguardo il conflitto con eventi e raccolte fondi - una perfetta macchina musicale da “concerti”.