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A un live di Madame ognuno è sicuro e libero di essere se stesso

La cantante abbatte le barriere di genere musicale e si mangia il palco dell’Alcatraz: l’intervista
A un live di Madame ognuno è sicuro e libero di essere se stesso

“Questa zona del mondo, dove siamo oggi, è completamente in assenza di giudizio. Nessuno giudica nessuno. Nessuno ha da ridire su niente di quello che dice il vicino o un'altra persona. Stasera siete liberi di dire quello che vi pare, di muovermi come vi pare, di baciare chi vi pare. Qua dentro è uno spazio libero e siete al sicuro per essere veramente voi stessi”, dice Madame durante la prima tappa della sua prima “vera” tournée. Così, nel corso della data inaugurale del “Madame in tour” all’Alcatraz di Milano il 3 maggio - dove è in programma un altro show per stasera prima degli altri concerti - l’artista vicentina crea uno dei primi autentici momenti della sua carriera con i fan in piedi sotto al palco, liberi di muoversi e abbracciarsi, presenti solo per lei.

“Il mio primo concerto, con la gente in piedi” di Madame

“Sono felice ed entusiasta, ma è difficile dare un nome a tutte le emozioni che mi stanno pervadendo in questo momento e spiegare come mi sento per la partenza di questo tour”, ha infatti raccontato Francesca Calearo - questo il nome all’anagrafe della cantautrice e rapper, classe 2002 - durante l’incontro con alcuni giornalisti poco prima del live: “Sono pronta, però, e poi so che ai concerti ci sarà un pubblico sotto di me a sostenermi. Io non ho mai fatto un concerto mio prima, in cui le persone fossero lì, in piedi, a riempire un locale. È ufficialmente la mia prima volta. In precedenza mi era capitato di esibirmi solo davanti a un pubblico seduto. È il mio primo concerto con la gente in piedi, dove le persone possono saltare, divertirsi e abbracciarsi. L’anno scorso non era possibile, quindi era più come andare a teatro. Era bello lo stesso, però così c’è un altro tipo di vibe”.

Ecco che, durante la prima parte del concerto milanese, Madame si prende un attimo per lanciare il momento che lei chiama “del confessionale” e rendere il suo pubblico protagonista della serata per quasi dieci minuti. Rivolgendosi ai fan ammassati sotto al palco, ragazzi e ragazze intorno ai vent’anni tra cui alcuni che hanno atteso fuori dallo storico locale meneghino di Via Valtellina dalle 12 della mattina per accaparrarsi la transenna (la primissima fila), la cantante ha chiesto agli spettatori di urlare a squarciagola - in modo da farsi sentire - “qualcosa che non avete ancora mai confessato”. Tra la folla si sente quindi - per esempio - qualcuno svelare il proprio orientamento sessuale, altri il desiderio di essere amati dai propri genitori, mentre qualche altro spettatore fa addirittura arrivare sul palco all’artista un sex toy. “Tra reggiseni e sex toys, qui è diventata la sagra dell’amore”, scherza allora la voce di “Marea”.

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La voglia di Madame di portare finalmente la propria musica su un palco tutto suo e rivolgersi al pubblico di un Alcatraz sold out lì solo per lei si percepisce non appena entra in scena per la prima canzone in scaletta. Sulle note di “Istinto”, la cantante sembra voler già mangiarsi il palcoscenico, concentrata nella resa vocale ma comunque sciolta nei movimenti, seppure non immune agli scherzi che può giocare l’emozione. Tanto che è lei stessa, dopo l’esecuzione di un medley con “Mood”, proposta live con l’unico artista ospite della serata VillaBanks - mentre negli altri pezzi collaborativi della scaletta viene diffusa la voce registrata di, per esempio, Sfera Ebbasta su “Mi hai capito” o Marco Mengoni su “Mi fiderò” -, “Bamboline boliviane” e “Vergogna”, a confessare: “Ero così emozionata che ho ceccato il tempo, ma vabbè”. Al momento non è dato sapere se nelle prossime date ci saranno altri ospiti: “È un periodo molto complesso, perché sono tutti in tour ed è complesso incastrare gli impegni di tutti”, ha spiegato alla stampa la manager Paola Zukar.

L’unica paura effettiva che ho è che mi succedano dei casini con la voce, per cui non riesca più a cantare. Oppure che capiti un imprevisto o un incidente”, aveva narrato la cantante prima dello show, spiegando di provare in vista del concerto “pura adrenalina, più che paura e ansia. E da quel flusso adrenalinico esce qualsiasi cosa, che può essere un pensiero orribile o incredibilmente positivo, e tutto fa gioco”. La paura di Madame, però, si può dire essere stata affrontata e superata grazie al suo modo di cantare ed esibirsi all’Alcatraz con grinta e freschezza, per la sua empatia da ragazza che lo scorso anno è “stata promossa alla maturità con 82” e per la sua voce capace di arrivare e abbracciare lo spettatore, nonostante l’uso del vocoder in alcuni passaggi - seppur meno invadente che su disco.

“Non so spiegare il concetto di urban: è la parola che di solito i giornalisti adottano per descrivere la mia musica”

Al pubblico del concerto milanese l’artista veneta fa ascoltare i suoi brani, estratti sia dal suo eponimo album di debutto uscito lo scorso anno - dopo il Festival di Sanremo 2021 - che dai suoi precedenti ep o dai dischi di altri artisti che l’hanno vista ospite in qualche traccia, riarrangiati da Luca Faraone in qualità di direttore artistico della tournée. E sul palco Madame è accompagnata da una band composta dalla giovanissima e talentuosa batterista Dalila Murano, il bassista Emanule Nazzaro, il dj Estremo ( all’anagrafe Enrico botta) alle console e Carmelo Caruso alle tastiere. Così le canzoni di Francesca eseguite dal vivo all’Alcatraz arrivano con una veste nuova e diversa dalla versione di studio. Le barriere di genere musicale vengono abbattute grazie all’incontro di diversi stili, dal rap e trap al cantautorato, e di sonorità rubate tanto all’urban quanto all’elettronica o al rock - che si sente emergere dalla versione dal vivo di “Mami e papi”, per esempio, uno dei momenti più emozionali e riusciti del concerto. Il risultato è un live che mette in luce la preparazione e la determinazione della giovane cantautrice, con davanti il tempo per maturare e crescere, che sul palco non si circonda nemmeno di scenografie pompose. La scena infatti è costituita solo da Madame e dai musicisti, mentre un pannello a specchio posto sul fondo con dei tagli alla Lucio Fontana crea l’atmosfera, intima ma multiforme, insieme ai giochi di luce. Di troppe sovrastrutture visive non c’è bisogno, infatti, per la musica dell’artista, che prima dello show ai giornalisti ha anche ammesso:

“Il concetto di urban io non lo so spiegare. È la parola che di solito i giornalisti usano per descrivere la mia musica, quindi per parlare delle mie canzoni ogni volta mi dico: ‘Vabbè, usiamo questa parola, così magari ci si intende’. La verità è che non ho la più pallida idea di che genere faccio, perché ha una matrice rap, una matrice cantautorale piuttosto che pop. In futuro potrebbe avere una matrice rock più forte e addirittura reggaeton, chissà. Ogni pezzo e ogni messaggio necessitano di un proprio genere, di un proprio strumento. Io credo che se per tutta la vita ci si affidasse sempre e solo a un genere, a un beat o a uno strumento, dopo un po’ verrebbe da fare sempre le stesse cose”.

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“Sono qui, felice di fare il mio lavoro, perché mi ha fatta crescere molto”

Dal boato che accoglie all’inizio dello show l’ingresso della voce di “17” sul palco dell’Alcatraz si percepisce l’emozione dei fan di assistere finalmente in piedi e senza rispettare il distanziamento a un concerto di Madame. Il pubblico intona dall’inizio alla fine della serata milanese quasi tutte le parole dei brani proposti live dalla cantante, che durante la neanche ora e mezza di concerto allontana in più di un momento il microfono dalle labbra per lasciar cantare i presenti, i cui cori e le urla durante alcune delle canzoni più note di Francesca sovrastano addirittura la sua voce (come accade durante “Baby, “Vergogna”, “17, “Sciccherie” o il singolo sanremese “Voce”).

Molti dei presenti, infatti, probabilmente aspettavano di vedere in tour Madame da quando ha iniziato a farsi conoscere qualche anno fa con il singolo “Sciccherie” e poi grazie alle collaborazioni con artisti del calibro di - tra gli altri - Elodie e Marracash, ma soprattutto da quando le sue esibizioni a Sanremo 2021 hanno canalizzato su di lei una forte attenzione di pubblico e media. E nonostante sia passato più di un anno dall’esposizione ricevuta dopo il debutto al Festival, oltre ai tre mesi di pausa e di stacco che Francesca ha preso dai social network, i fan sembrano voler esserci davvero all’Alacatraz per lei.

Ai giornalisti la cantante ha infatti spiegato che, a seguito della partecipazione al settantunesimo Festival della canzone italiana, qualcosa è cambiato per lei, ma anche affermato che “sono qui, felice di fare il mio lavoro, perché mi ha fatta crescere molto”. “Nel momento in cui sono entrata a Sanremo, come succede a molti artisti che diventano ufficialmente e pubblicamente artisti, mi sono un po’ sdoppiata. Sono Madame nel lavoro e Francesca nella vita reale: sono due persone che hanno ritmi di vita diversi e che hanno anche idee diverse”, ha raccontato l’artista: “A Francesca, per esempio, interessano di più la pace, la tranquillità, la salute mentale. Alla ‘me artistica’ un po’ meno. Bisogna però nutrire entrambe le parti, quindi ho fatto un po’ e un po’: ho fatto delle pause, ma ho lavorato anche molto. Sto cercando un attimo di ambientarmi. Adesso, dopo il treno di Sanremo e tutte le altre cose da cui sono stata investita, sono ancora qui, felice di fare il mio lavoro, perché mi ha fatta crescere molto”.

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Narrando poi di essersi presa una pausa e aver staccato un po’ dal lavoro negli ultimi mesi, Madame ha fatto sapere: “Sono stata in Giordania da sola, ho fatto molte altre cose. Ho ripreso in mano i social da tre giorni e quindi non so bene neanche come sta andando il mondo”. La cantautrice, che dopo Sanremo nel frattempo ha conseguito la maturità e che ora si dedica allo studio delle “mie cose - grazie anche ai discorsi con Paola (Zukar)” come alla lettura di “‘Il maestro e Margherita’ di Bulgakov e un libro di Jung, il cui terzo capitolo parla della sincronicità” o all’approfondimento di “questioni metafisiche”, sulla decisione di staccare ha poi detto: “Sono andata via non dalle cose belle o dal pubblico. Sono andata via, mi sono staccata più che altro dal mondo dei social network per tre mesi, disistallando tutte le applicazioni dal mio telefono e spiegando cosa fare alla persona che segue i miei profili con me - tanto sono andata in campagna a lavorare nei campi -, non tanto solo per chi diceva cose su di me - perché a me dà fastidio anche quando altri giudicano altri, a me dà proprio fastidio la gente che giudica”. La stessa sicurezza da giovane artista, Madame l’ha tirata fuori anche nell’affermare di “non credere ancora in niente perché sono in un momento in cui leggo qualsiasi cosa, studio qualsiasi cosa, vado da qualsiasi parte, conosco qualsiasi tipo di persona e non ho né un giudizio positivo né un giudizio negativo nei confronti di quello che apprendo o vivo”. Oppure per sottolineare che “nelle mie canzoni non mi pento di aver detto niente. Ai giornalisti mi pento di aver detto tantissimo”. E se è comunque piacevole ascoltare i pensieri e le riflessioni di Francesca alla stampa, è anche giusto come ha detto lei che “d’ora in poi lascerò parlarle solo la mia musica”, perché è chiaro che ha le carte in regola per svelare ancora molto di sé a livello artistico.

Scaletta:

Istinto

Tu mi hai capito

Baby

Clito

Mami papi

Medley - “Mood” con VillaBanks / “Bamboline boliviane” / “Vergogna”

L’eccezione

Tutti muoiono

Luna

Amiconi (Freestyle)

Medley - L’’anima / “17

Il mio amico

Mi fiderò

Sentirmi

Sciccherie

Voce

Bis con “Marea”

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