Genesis, la storia di "Supper's Ready" (4)

Venendo al testo, certamente il più ambizioso scritto dai Genesis (nello specifico da Gabriel) fino a questo momento, Banks spiega che, “poiché Peter aveva già scritto le parole di 'Willow Farm' come canzone a sé, scrisse le liriche restanti partendo da quelle”.
Al momento della pubblicazione del disco, è l’inviato di “Ciao 2001” Armando Gallo a pubblicare questa ricostruzione dello stesso Gabriel:
“I personaggi sono due innamorati che passano attraverso una serie di situazioni. All’inizio si trovano in un appartamento dai mobili vecchiotti e si guardano negli occhi come tutti gli innamorati. All’improvviso cominciano a trasformarsi ed entrano in un altro mondo. Ci sono tre mondi nella canzone: la ‘willow farm’ (un posto dove succede di tutto), un mondo di sogno e il mondo reale. La fattoria del salice è una fattoria concepita secondo la filosofia Zen: là tutto cambia, nulla è certo. La sola cosa sicura è lo stato di cambiamento. Si comincia nel mondo reale con la parte ‘hello babe’, un testo pop molto semplice, quasi una parodia, poi si entra nel mondo del sogno: i sette uomini che passano nel giardino con una croce ricordano i sette Angeli della Rivelazione. Poi un breve ritorno alla realtà grazie a parole come ‘hey baby, your supper is ready’, il che significa che è nelle cose più normali e semplici il modo di trovare le risposte alle domande che ci si pone.
La cena è un simbolo, ma la frase ‘la cena è pronta’ richiama anche il significato religioso del pasto nella Bibbia. Dopodiché, ecco il vero ingresso degli innamorati nel mondo del Sogno. Il primo personaggio che incontrano è un contadino, un brav’uomo. Il secondo un pompiere, che però rappresenta la falsità perché invece di spegnere il fuoco lo attizza. Dal mondo del sogno, si dirige nel mondo reale e per impersonare la gente usa svariate tecniche appariscenti e dozzinali, ma i bambini gli rispondono ‘we will rock you’, versi tratti da un motivo tradizionale natalizio. Ecco quindi la prima battaglia fra il bene (Ikhnaton) e il male (Itsacon), dove le persone vengono utilizzate come macchine. Si offre loro una specie di pozione magica che li mette in pace con la loro coscienza pur essendo in procinto di massacrarsi, ma nonostante questo alcuni si sentono a disagio e cominciano a pregare.
Gli innamorati si guardano dopo aver visto la carneficina e, arrivati a un pianoro, notano vicino a uno stagno un personaggio che si specchia nell’acqua, ipnotizzato dalla sua stessa bellezza. Egli rappresenta l’Umanità affascinata dalla propria intelligenza. Come Narciso nella mitologia greca, costui è talmente preso da se stesso da trasformarsi in fiore. Ora, grazie a un cambiamento improvviso, tutti si ritrovano nella fattoria di Willow mentre arriva l’apocalisse in 9/8. Il titolo è un po’ ironico, e si riferisce a certi vecchi pezzi di jazz che terminavano con ritmi incredibili. L’apocalisse è la seconda battaglia: ritroviamo ‘hey babe’, cioè le parole dell’inizio della canzone. La frase finale ‘as sure as eggs is eggs’ è tratta da un vecchio proverbio inglese che significa ‘è assolutamente certo’, e parla dell’avvento del nuovo Cristo, l’Onnipotente che nasce da un amore semplice come quello dei due protagonisti”.
In realtà, però, anni dopo emergerà che l’ispirazione per questa suite arriva anche da un episodio a dir poco incredibile che ha per protagonisti Peter, sua moglie Jill e il produttore di "Nursery Cryme" John Anthony.
Gabriel: “Eravamo a casa dei genitori di Jill a Kensington Palace, al piano di sopra, nella parte più fredda. Avevo sempre i brividi quando ci andavamo. Era arredata con carta da parati di un color porpora molto forte e tutto il resto era fra il viola e il turchese. A un certo punto Jill fu come posseduta da una qualche entità. Fu decisamente pauroso: era come se fosse in preda a un attacco, avvertii un forte senso del male e vidi un altro viso materializzarsi nella sua faccia. Non so cosa stesse accadendo nella mia mente, ma fu un’esperienza che non potrò mai dimenticare. Sentivo di essere guidato da qualcosa o da qualcuno, perché ci furono un bel po’ di bizzarre coincidenze. In quel periodo stavo leggendo la Rivelazione nella Bibbia e questo spiega il pezzetto apocalittico alla fine. Penso sia stata una di quelle volte in cui avvertii di aver registrato una performance vocale veramente buona, perché stavo cantando dal profondo del mio cuore, stavo quasi cantando per la mia vita”.
Anthony: “Jill e io stavamo avendo questa conversazione circa la potenza, la forza e la volontà, quando d’improvviso l’intera atmosfera della casa cambiò. Jill era praticamente in trance. D’un tratto, le finestre si spalancarono, entrò un freddo polare e ci fu questo strano fenomeno psichico. Né Peter, né Jill né io avevamo preso droghe, né avevamo bevuto”.
Gabriel: “Fu come se qualcos’altro si fosse impossessato di noi e ci stesse usando come un punto d’incontro. Giurerei di aver
visto là fuori delle figure in mantelli bianchi sul manto erboso. Tremando come una foglia e madido di sudore, formai una croce con un candeliere e lo diressi verso Jill che stava parlando con la voce di qualcun altro. Lei reagì come un animale selvaggio e io e John dovemmo trattenerla. Sperimentai un forte senso del male e, anche se non so quanto di questo sia veramente accaduto e quanto sia avvenuto solo nella mia testa, fu l’inizio per comporre una canzone sulla lotta fra il bene e il male”.
Il testo è tratto da "Genesis - Tutti gli album tutte le canzoni" di Mario Giammetti, pubblicato da Il Castello, per gentile concessione dell'editore.
