Tony Iommi, Django Reinhardt e la nascita dell'heavy metal
Frank Anthony "Tony" Iommi è un chitarrista inglese che oggi compie 74 anni, da tutti è conosciuto per essere uno dei membri fondatori dei padrini del metal, i Black Sabbath. Iommi è unanimemente riconosciuto, per merito dei suoi riff, come uno dei chitarristi più importanti e influenti della musica rock.
Ciò che qualcuno potrebbe ignorare è che Tony Iommi all’età di 17 anni, non ancora la celebrata rockstar che sarebbe diventata di lì a qualche anno, lavorava in una fabbrica di lamiere. Destino volle che durante il suo ultimo giorno di lavoro in quella fabbrica ebbe un disgraziato incidente e perse le punte del dito medio e dell’anulare della mano destra. Un incidente difficile da accettare da chiunque, ancora di più da Iommi che suonava la chitarra e che vedeva in quella l'occasione di riscattare il suo futuro. Cadde quindi in una profonda depressione arrivando a pensare di prendere la decisione di abbandonare la musica.
Un giorno, Iommi tornò in quella fabbrica per un saluto ai vecchi colleghi. Lì venne incoraggiato dal suo vecchio capo a ripensare a quella decisione così definitiva. Per farlo recedere da questo intento gli fece ascoltare un disco del leggendario chitarrista jazz Django Reinhardt. Reinhardt ebbe le dita deturpate in un incendio, la qual cosa gli fece sviluppare una tecnica chitarristica del tutto personale e rivoluzionaria che gli permise praticamente di riscrivere la storia della chitarra jazz.
L'incitamento del suo vecchio capo mosse qualcosa dentro Tony che, dopo aver anche tentato di imparare a suonare con la mano destra, studiò degli escamotage per ovviare al problema della sua mano. Usò quindi per le sue chitarre corde extra-light (corde di banjo che erano più leggere) e coprì le dita deturpate con dei coperchietti in plastica spostando l’accordatura per facilitarsi il compito. Queste modifiche furono alla base di uno stile e di un suono del tutto personale e portarono, di fatto, alla nascita dell’heavy metal.