Snoop Dogg risponde alle recenti accuse di molestie sessuali

Attraverso un portavoce Snoop Dogg ha risposto alle recenti accuse di molestie sessuali mosse contro di lui e il suo collaboratore Bishop Don “Magic” Juan da una donna, che ha preferito restare anonima, che ha regolarmente lavorato per il rapper e che sarebbe stata molestata circa dieci anni fa.
Seconda la denuncia depositata lo scorso mercoledì in un tribunale di Los Angeles, la donna sarebbe stata molestata da Bishop Don “Magic” Juan - all’anagrafe Donald Campbell - dopo aver accettato un passaggio da lui al termine di uno show di Snoop Dogg al Club Heat Ultra Lounge di Anaheim, in California, il 29 maggio 2013. I documenti, ottenuti dall’edizione statunitense di Rolling Stone, riportano inoltre che la donna avrebbe poi accettato di accompagnare Campbell - “nella speranza che aiutasse la sua carriera”, ha sostenuto la querelante - nello studio dove presumibilmente si stavano svolgendo le riprese della serie tv “Snoop Dogg’s Double G News Network” e dove il rapper l’avrebbe costretta a praticare del sesso orale prima di umiliarla vista la sua riluttanza.
Calvin Cordozar Broadus Jr. - questo il vero nome di Snoop Dogg - ha ora risposto alle accuse della donna, che ha anche affermato di non aver immediatamente denunciato le presunte aggressioni perché "pensava alla sicurezza del suo lavoro”. L’artista, attraverso una dichiarazione rilasciata da un portavoce a Page Six, ha sostenuto di non aver mai avuto alcun rapporto sessuale con la querelante, che ha presentato istanza sotto il nome fittizio di Jane Doe e che secondo quanto riportato dal tabloid ha avanzato una richiesta di 10 milioni di dollari.
Il portavoce del rapper, questa notte 13 febbraio protagonista con Dr. Dre, Eminem, Snoop Dogg, Mary J. Blige e Kendrick Lamar all'halftime show del Super Bowl 2022, ha dichiarato a Page Six: “Le accuse di aggressione sessuale da parte di Calvin Broadus (noto come Snoop Dogg) sono semplicemente infondate”. E ancora: “Sembrano parte di un piano di estorsione di Jane Doe ai danni di Snoop Dogg in vista della sua esibizione all’halftime show del Super Bowl”. Ha aggiunto:
“Il suo piano prevede un’azione legale avanzata sotto anonimato come ‘Jane Doe’ e, consapevole che può diventare un documento pubblico, ha presentato istanza lo scorso mercoledì pochi giorni prima del Super Bowl”.
Il portavoce di Snoop Dogg ha poi sottolineato: “Nella denuncia, lei ha inventato un episodio di più di 8 anni fa, avvenuto nel 2013, per le sue false accuse”. Ha continuato:
"Per essere chiari, il signor Broadus non ha mai avuto alcun rapporto sessuale con la querelante. Il suo piano di estorsione è vergognoso. Anche il suo tentativo di usare i tribunali per portare avanti questo schema è vergognoso e arreca danno alle vere vittime che meritano di essere credute”.