Neil Young ai dipendenti di Spotify: ‘Licenziatevi’
Dopo gli artisti, i dipendenti: Neil Young vuole fare terra bruciata intorno a Spotify, e non si accontenta che diversi suoi colleghi lo stiano seguendo nel chiedere la cancellazione del proprio catalogo dall’offerta del DSP svedese. Per mezzo di una nota ufficiale pubblicata sul proprio sito ufficiale, il rocker canadese ha invitato i dipendenti della società quotata a Wall Street a lasciare il proprio impiego prima di vedersi “divorare l’anima”.
Nel mirino di Young, questa volta, è finito proprio Daniel Ek, co-fondatore e amministratore delegato di Spotify già noto per posizioni decisamente invise alla comunità artistico-musicale. “E’ lui il problema, non Rogan. E’ lui a tirare le fila”, ha spiegato l’artista a proposito del ceo: “Ai dipendenti di Spotify dico: licenziatevi, prima che vi divori l’anima. I suoi unici obiettivi dichiarati riguardano i numeri, non l’arte e la creatività. Siate liberi, e prendete la giusta strada”. Quindi l’invito: “Unitevi a me nello spostare il denaro lontano da quanti provocano danni, per non essere - involontariamente - uno di loro. Tutti abbiamo il potere di cambiare il mondo: insieme possiamo farlo. I vostri nipoti vi ringrazieranno”.
"Abbiamo creato Spotify per consentire al lavoro dei creator di tutto il mondo di essere ascoltato e apprezzato a livello globale”, aveva dichiarato Ek la scorsa settimana per giustificare la scelta di non oscurare il podcast di Joe Rogan, popolare per le sue posizione scettiche riguardo i vaccini e la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19: “Crediamo che ascoltare sia tutto. Quasi tutti gli argomenti hanno persone con opinioni opposte. Personalmente, ci sono molte persone e opinioni presenti su Spotify con le quali sono in forte disaccordo. Sappiamo di avere un ruolo fondamentale da svolgere nel supportare l'espressione dei creator, bilanciandola con la sicurezza dei nostri utenti. In questo senso, a mio giudizio è importante non assumere una posizione di censura verso i contenuti, con la sicurezza, allo stesso tempo, che ci siano regole in vigore e conseguenze per coloro che le violano”.