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Sanremo, come suonano le canzoni nella versione di studio (e come sono i video)

Nella notte sono uscite le canzoni della prima serata, e relativi clip. Li abbiamo ri-ascolate e viste
Sanremo, come suonano le canzoni nella versione di studio (e come sono i video)
Credits: Bogdan 'Chilldays Plakov

Nella notte sono state pubblicate le canzoni della prima serata del Festival, e i relativi videoclip. Le abbiamo riascoltate e confrontate con quelle ascoltate ieri sera all'Ariston.

Mahmood & Blanco - “Brividi”

Nella versione di studio, si conferma la canzone più bella finora: oltre alla performance vocale dei due, emergono sfumature di produzione che ricordando James Blake e la rendono più contemporanea, oltre la struttura da classica ballata. Un videoclip girato tra i canali di Amsterdam e spiagge, con i due che cantano esplicitano i temi della canzone

Gianni Morandi - “Apri tutte le porte”

Se Mahmood e Blanco hanno la canzone più bella finora, il premio per il miglior video va a Gianni Morandi: inizia con una "foto di Anna" solo che è un "mug shot", una foto segnaletica (quella già vista per la copertina del 45 giri). Le porte che si aprono quelle del carcere, dove Gianni Morandi dirige balletti tra le celle. La canzone, nella versione di studio, è retrò allo stato puro, con il ritornello jovanattiano che esplode.

La Rappresentante di Lista – “Ciao ciao”

Un tormentone, nella versione di studio è meno casinista di quella vista sul palco, più pulita e ancora più bella: un basso e chitarrina funky, ma emergono una base elettronica quasi disco e nuove sfumature ed emerge meglio la vce di Veronica Lucchesi. Il video è una performance corale, con la coreografia pronta per essere replicata sui social

Ana Mena – “Duecentomila ore”

Rimane la canzone più debole, con quella cassa da remix un po' tamarro alla Bob Sinclar e una linea melodica già sentita. Probabilmente andrà bemissimo in radio, ma ne avevamo bisogno al Festival? "Quando la notte arriva" e ovviamente il video gioca tra la luce del giorno e una serata romantica...

Dargen D'Amico - "Dove si balla"

Meglio nella versione di studio che nella perfrmance, dove emerge meglio il ritmo e la melodia da tormentone. Il video è una sorta di karaoke, con la faccia di Dargen che diventa il puntatore che sottolinea le parole.

Achille Lauro - “Domenica”

Nella versione di studio non c'è il coro gospel e assomiglia ancora di più a "Rolls royce". la clip è definita "Official Visual Art Video" ed è poco di più che una gif con il battesimo, in loop.

Rkomi – “Insuperabile”

Altra canzone che guadagna nella versione di studio: ieri era un po' teso. Riff alla "Personal Jesus", brano tra rap (con un tocco di autotune) e rock, video pulp con Rkom che distrugge il Taxi che guidava in "Taxi driver" e spara con un mitra

Michele Bravi – “Inverno dei fiori”

Una canzone complessa, che nella versione di studio acquista sfumature elettroniche e che valorizza l'interpretazione vocale di Bravi (e che fa capire la difficoltà nel portarla sul palco dell'Ariston). Un video quasi dark, per sottolineare le atmosfere le canzoni

Noemi - “Ti amo non lo so dire”

Si sente la mano di Dardust, sia nel piano che nel crescendo che porta al ritornello: anche qua c'è tutto quello che si è perso nella versione sul palco dell'Ariston. Video molto semplice, in controluce.

Yuman - “Ora e qui”

Per ora non ha un video, solo audio: come nella versione all'Ariston, una ballata molto classica verso il soul

Massimo Ranieri – “Lettera di là dal mare”

La canzone non ha un video, rimane anche nella versione di studio molto (troppo?) classica, con qualche guizzo di arrangiamento. La voce di Ranieri, tutt'altro che perfetta all'Ariston, qua emerge in tutto il suo carisma

Giusy Ferreri – “Miele”

Decisamente meglio in questa versione, ricorda un po' la sua prima hit "Non ti scordare mai di me": emergono le atmosfere retrò, anche se il ritornello non convince del tutto. Carino il video in split screen, con la Ferreri in versione casual e glamour che si reincontrano alla fine.

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