Canzoni da leggere: Francesco De Gregori, "Tutto più chiaro che qui"

Tutto più chiaro che qui
Testo e musica di Francesco De Gregori
Incisa dall’autore nell’album "Canzoni d’amore", 1992
Quando l’artista pubblicò l’album "Canzoni d’amore", le ironie si sprecarono. C’era persino una canzone su un anziano. Cantava di un Tevere in cui si nuotava, di un cielo libero, incitava il vecchio a tornare a memorie che anch’esse – a taluni – suscitavano ironie. Però la canzone cantava anche dell’uomo nel mondo chiedendo al vecchio, in modo inatteso, un parere sul futuro.
“Io da qui vedo il cielo inchiodato alla terra e la terra attraversata da gente di malaffare… Vedo i ladri vantarsi e gli innocenti tremare… Vedo uomini caduti per terra e nessuno fermarsi a guardare, innocenti confondersi e assassini ballare… Gli innocenti corrompersi, e gli assassini brindare… Ma tu?
Dimmi che cosa vedi adesso tu, che quasi non ci vedi più? Dimmi che cosa vedi tu da lì… Dimmi che potrò capire, che potrò sapere, che potrò vedere un giorno anch’io così… Tutto più chiaro che qui! Dimmi che è tutto più chiaro che qui, tutto più chiaro che qui!”
Quando uscì l’album "Canzoni d’amore", erano i tempi di Tangentopoli: e non c’era ironia, nel canto dell’artista. Un canto etico, orgoglioso, certo dell’esistenza di un’umanità capace di resistere al peggio. E rimasero tutti come sempre spiazzati, quando Francesco De Gregori osò cantare "Tutto più chiaro che qui".
Francesco De Gregori
Considerabile fra i massimi cantautori di casa nostra, nonché forse il più avvezzo a far della canzone una forma di poesia e fra i più coerenti con un’etica della scrittura, Francesco De Gregori è nato a Roma nel 1951 e ha trovato modo di farsi notare già da giovanissimo al Folkstudio. Lì incontra primi importanti compagni di viaggio, approfondisce una propria scrittura sulle esplicite e dichiarate orme di Dylan (che via via ispessirà di classe originale) e presto può lanciarla: prima debuttando in coppia con Antonello Venditti e poi divenendo famoso da solo piuttosto in fretta, tra "Alice", "Niente da capire" e soprattutto "Rimmel".
Pur venendo a volte criticato, negli anni, per un presunto ermetismo e un narcisismo qua e là emergente fra TV, tournée con Lucio Dalla e amore per il marketing, faccende ben lontane dall’immagine austera e rigorosa di sé che per solito egli pretende gli venga riconosciuta, De Gregori da allora a oggi ha comunque e sempre continuato a scrivere, nonché interpretare, pagine d’eccellenza – artistica, musicale, etica – della nostra migliore canzone d’autore: che spesso ha pure portato all’hit parade, e senza far sconti sui contenuti.
Questa scheda è tratta, per gentile concessione dell'autore e delle Edizioni della Goccia, dal libro "Canzoni da leggere" di Andrea Pedrinelli, che tratta ben 155 canzoni e i rispettivi interpreti.
