Sono davvero pochi gli artisti inglesi che - armati di talento, coraggio e anche un pizzico di fortuna - siano riusciti a farsi valere anche sull'altra sponda dell'oceano Atlantico: i Coldplay, forse, l'esempio più lampante e attuale, anche se - per dovere di cronaca - occorre ricordare le immense fatiche di popstar inattaccabili nel vecchio continente come Robbie Williams, Spice Girls e molti altri. Seppure in rapporti numericamente più piccoli, anche Jem, artista gallese da tempo residente a Londra, può vantarsi di essere riuscita a fare breccia nel cuore dei "cugini" americani. "Chi l'avrebbe mai detto", confessa lei, sorridente, solare e sexy, negli uffici milanesi della Sony-Bmg, che ha raggiunto per promuovere il suo disco, "Finally woken". "Sono una ragazza molto pragmatica, e soprattutto sveglia. Prima di buttarmi come artista nello showbiz ho fatto la dj e la promoter, per cui sono a conoscenza dei meccanismi che regolano l'industria discografica", ci assicura: "So cosa sia un contratto diascografico e di management, ho imparato a non cadere nei tranelli". In effetti, in "Finally woken" le atmosfere da club sono molto presenti, quasi a ricordare la gavetta di Jem: "Sì, la dance music ha avuto un ruolo fondamentale nella mia formazione", ci confessa l'artista, "Anche se i miei 'idoli' rispondono ai nomi di Stevie Wonder, Otis Redding e Sam Cooke". Una gamma di ascolti molto vasta, quindi? "Assolutamente. E non credete che sia la tipica dj snob sempre alla ricerca della rarità: io adoro i brani da alta classifica. Sul serio, non riesco a togliermeli dalla testa, fossero anche le canzoni di Celine Dion". La stampa, soprattutto quella inglese, vede in Jem la nuova Dido. Qual è il parere della diretta interessata? "Non saprei, rispetto molto Dido come artista ed il paragone mi lusinga, ma non sono convinta di essere in qualche modo accostabile a lei. E' vero anche che - per i giornalisti - 'caratterizzare' per il pubblico un nuovo artista sia molto difficile, quindi - per certi versi - il paragone lo capisco", risponde Jem, che aggiunge non senza ironia: "Se poi tutti i fan di Dido volessero comprare il mio Cd, l'accostamento diventerebbe ancora più opportuno". Anche se, come esposizione, soprattutto negli USA, la cantante davvero non può lamentarsi: Jem è infatti diventata celebre per aver inserito alcuni suoi pezzi nella colonna sonora della fortunata serie televisiva "O.C.", alla quale ha preso parte anche come attrice - nei panni di se stessa - nell'ultima puntata della prima serie. "'O.C.' è stato molto importante, per me come per moltissimi altri artisti underground che da un giorno all'altro si sono trovati esposti ad una platea di milioni di persone. Concettualmente non c'è nulla di strano, è una serie come molte altre: la cosa particolare è che i responsabili della colonna sonora hanno gusti musicali 'non allineati', che gli ha permesso di trovare nuovi talenti... Comunque sì, sono grata a 'O.C.', per me ha significato molto". E se per quanto riguarda i testi Jem sfodera fonti di ispirazione decisamente non convenzionali ("Accadimenti strani in famiglia e tra amici, ma anche testi di filosofia e show televisivi"), per tutto il resto Jem si riconferma una vera e propria "party girl" di razza: "Mi piace molto fare la dj, e credo che non smetterò mai di cimentarmi ai 'piatti'. E' una sensazione molto forte, che mi fa stare bene. Un po' come quando sono sul palco, che - dopotutto - è il mio ambiente ideale. Tranne quando davanti a me c'è gente seduta...".
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